“grazie a Dio sono ateo”: è una grande dichiarazione di fede
per il fotone come per la cellula o atomo, ecc.. la vita risulta essere sempre un miracolo
infatti, Dio è l’unica spegazione intelligente per dimostrare la complessità perfezione e bellezza armoniosa di tutto quello che esiste nell’universo!
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con il suo nuovo genocidio dei Curdi?
Erdogan trascina nel baratro tutto il genere umano!
Non ripeteremo mai abbastanza che i curdi, in Siria come in Iraq, sono stati la nostra diga, il nostro baluardo, il muro di coraggio e di energia che ci ha protetti da Daesh. Dappertutto, in Siria non meno che in Iraq, sono riusciti a tener chiuse le frontiere dove gli eserciti iracheno e turco lasciavano aperte le porte attraverso cui arrivavano, scappavano, ripartivano gli islamisti che, mentre straziavano la regione, venivano in Europa a commettere attentati. Giunta la vittoria, questi combattenti curdi hanno avuto l’ingenuità di pensare che avrebbero potuto vivere, in pace, nel territorio da loro difeso, dove i loro cari sono morti e dove ora riposano. Ed ecco che, come premio della loro innocenza, sono ancora una volta perseguitati, torturati, assassinati, mutilati, ma ad Afrin, nel Nordest della Siria: sono stati la nostra diga, il cordone sanitario che conteneva la peste islamista ed ora sono braccati da un portinaio machiavellico, da uno che svuota le porte dell’inferno, da un Erdogan che trasforma la propria situazione geografica in pretesto per ricattare l’Occidente.
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Nsa 666 UK SHARIAH CIA 322 SPA FED FMI BM NWO NATO, a tutto c’é rimedio, tranne che per la morte! ECCO PERCHé PER TE NON C’é RIMEDIO! battaglioni speciali neo-nazisti Aidar, Azov, Pravi Sektor (Settore Destro), Donbass http://uniusreiorwarw666imf.blogspot.com/2018/02/battaglioni-speciali-neo-nazisti-aidar.html …
battaglioni speciali neo-nazisti Aidar, Azov, Pravi Sektor (Settore Destro), Donbass
oltre ai filtri che possono mettere i socialnetwork in combutta con le sinistre pornocratiche gender e tecnocratiche bilderberg, c’é un filtro Nsa 666 UK CIA 322, che è su un livello ancora superiore e questi non hanno bisogno di password per entrare in casa tua!
mamma naturale no! mamma GENDER LGBT si!
Unius REI @unius_rei
Papa Francesco: prego per chi pensa che sono un papa eretico https://noahnphilim.wordpress.com/2018/02/16/papa-francesco-prego-per-chi-pensa-che-sono-un-papa-eretico/ …
http://uniusreiorwarw666imf.blogspot.com/2018/02/mamma-naturale-no-mamma-gender-lgbt-si.html … se adesso spengo e riaccendo il PC? mi dirà che non è stato publicato!
Unius REI @unius_rei
Unius REI ha ritwittato Diego Fusaro
il NWO spa FED BCE FMI BM Bilderberg PD LGBT M5S? sono i satanisti!
Unius REI ha aggiunto,
Diego Fusaro @DiegoFusaro
Grasso: “futuro è abolizione del contante”. Sembrava una citazione di Soros o di un qualsivoglia agente della bancocrazia usurocratica turbocapitalistica. La Sinistra libertaria del Costume giustifica culturalmente ciò che la Destra liberista del Danaro vuole economicamente.
Unius REI ha ritwittato Лилечка 🇷🇺
🇸🇾 ﻥ
il NWO spa FED BCE FMI BM Bilderberg PD LGBT M5S? sono i satanisti!
Unius REI ha aggiunto,
Лилечка 🇷🇺
🇸🇾 ﻥ @LilySej1
MIA SITUAZIONE ATTUALE NON HO DEFOLLOWATO NESSUNO è TWITTER CHE FA LA SUA OPERA DI CENSURA SPERO DI ARRIVARE AL 4 MARZO…
vogliono imporre la loro religione a tutti: il califfato mondiale: internazzionale islamica muslims country ummah! io non sono mai stato un crociato, io sono Unius REI la fratellanza universale, un progetto culturale e politico agnostico razionale laico!
Unius REI @unius_rei
straker, è sconfortante! possiamo stare 1000 anni insieme, ed è come scrivere sulla sabbia con te/voi, siete tutti infettati e infestati di demoni! gli islamici dogmatici (pena di morte per apostasia e blasfemia OCI ONU ) sono come i crociati che con la violenza shariah
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genocidio islamico pulizia etnica del governo nigeriano contro i cristiani!
L’aeronautica nigeriana complici i massacri degli abitanti dei villaggi cristiani, dice Amnesty [Share] 2 febbraio 2018 di World Watch Monitor Nigeria Adamawa, Boko Haram, Associazione cristiana della Nigeria, mandriani Fulani, Muhammadu Buhari, Nigeria
Più di 3.000 proprietà furono distrutte, incluse dieci chiese. (Foto: CAN)
I jet da combattimento inviati dalla Nigerian Air Force hanno lanciato razzi contro i villaggi dove i mandriani Fulani stavano attaccando i residenti cristiani, secondo un rapporto pubblicato questa settimana da Amnesty International.
L’aeronautica nigeriana ha confermato che i jet sono stati spediti, ma hanno detto che sono stati istruiti a sparare solo “colpi di avvertimento” per scoraggiare la spirale di violenza comunitaria.
Osai Ojigho, direttore di Amnesty International Nigeria, ha dichiarato: “Il lancio di raid aerei non è un metodo legittimo di applicazione della legge da parte di nessuno. Un uso così imprudente della forza mortale è illegale, oltraggioso e mette a nudo l’inatteso disprezzo dell’esercito nigeriano per le vite di coloro che presumibilmente esiste per proteggere “.
Amnesty ha intervistato testimoni in cinque villaggi sottoposti alle incursioni aeree del 4 dicembre nello stato di Adamawa, nel nord-est del paese: Lawaru, Dong, Kodomti, Shafaron e Nzuruwei.
La gente del posto ha fornito all’agenzia 86 nomi di persone che dicevano fossero stati uccisi quel giorno, e quelli coinvolti nel seppellire le vittime hanno detto che 51 avevano ferite da arma da fuoco o da machete.
genocidio islamico pulizia etnica del governo nigeriano contro i cristiani
Amnesty stima che i rimanenti 35 siano morti a seguito dei raid aerei.
Il più alto numero di vittime si è verificato nei villaggi di Dong e Lawaru, e Amnesty ha detto che attraverso i cinque villaggi sono state distrutte 3.000 case.
Amnesty ha pubblicato fotografie di case bruciate con i loro tetti bruciati e intere aree di villaggi che ritiene siano state rase al suolo.
Ha detto che due aerei sono stati coinvolti nell’attacco – un elicottero Alpha Jet ed EC 135 – e che le munizioni erano missili SNEB fabbricati in Francia.
Testimoni hanno riferito ad Amnesty che gli attacchi missilistici si sono verificati nello stesso momento in cui i raid hanno fatto irruzione, mentre in altri villaggi l’aviazione è arrivata poco dopo.
“Le autorità nigeriane devono indagare su questi attacchi e, laddove queste indagini indicano responsabilità criminali, perseguire i responsabili e consegnarli alla giustizia”, ha affermato Ojigho.
Il rapporto di Amnesty è coerente con i risultati di una visita di World Watch Monitor a Dong e Lawaru, la più colpita dalle violenze, il mese scorso.
I due villaggi formano, con altri villaggi circostanti, un’enclave cristiana nella Nigeria settentrionale prevalentemente musulmana.
Le informazioni raccolte da World Watch Monitor hanno mostrato che almeno 79 cristiani sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti, mentre mancavano ancora un numero imprecisato di altri.
Un mese dopo l’attacco, i due villaggi assomigliavano a un campo di battaglia dopo che le chiese, le case e i negozi erano stati rasi al suolo. I resti delle proprietà bruciate e degli oggetti erano visibili dappertutto a Dong e Lawaru, che sono separati solo dal fiume che costituisce la loro principale fonte d’acqua.
Più di 3.000 residenti sono fuggiti dai villaggi e hanno cercato rifugio in altri villaggi di Numan e nel vicino Stato di Gombe.
Almeno 35 persone sono state uccise a seguito dei raid effettuati dall’Aeronautica nigeriana. (Foto: CAN)
Dawson K. Tufano, un giudice in pensione del villaggio di Dong, che, come Lawaru è maggioritario, ha detto: “Avendo ricevuto le prime informazioni sull’imminente attacco dei Fulani, abbiamo allertato le autorità, che hanno risposto inviando poliziotti mobili per proteggere l’area.
“Ma prima dell’arrivo degli attaccanti, le forze di sicurezza si sono ritirate dalla zona, senza motivo, aprendo la strada ai mandriani Fulani”.
Ha aggiunto che un gran numero di assalitori ben armati che cantano “Allahu Akbar” (“Allah è il più grande”), poi hanno preso d’assalto i due villaggi.
“Mentre i nostri vigilantes locali erano in una feroce battaglia con i pastori, gli aerei arrivarono dal nulla e iniziarono a lanciare bombe sui nostri villaggi, favorendo i mandriani ad uccidere diverse persone, mentre molti altri rimasero feriti in quanto le case e le proprietà furono completamente rase al suolo dall’Air Forza le bombe “, ha detto.
Si ritiene che l’attacco sia stato una rappresaglia per un massacro di oltre 60 donne e bambini Fulani in tre villaggi nella zona del governo locale di Numan (LGA) il 19 novembre dai giovani Bachama, la cui tribù di Bachama è prevalentemente cristiana.
genocidio islamico pulizia etnica del governo nigeriano contro i cristiani
Sospetto
Tufano ha accusato le autorità di aver colluso con i mandriani Fulani e ha messo in discussione come i mandriani avrebbero potuto ottenere armi così sofisticate.
“L’intera faccenda era un tentativo calcolato di distruggerci”, ha detto. “Altrimenti, allora perché l’Air Force stava solo bombardando il nostro popolo, lasciando da solo il gran numero di mandriani ben armati, che erano il doppio della nostra popolazione?
“Mentre mi nascondevo durante l’attacco, ho visto i mandriani trasportare armi sofisticate, che credevo che questi pastori non potessero permettersi.
“Ora viviamo nella paura. Ad ogni suono forte, il nostro popolo inizierà a correre, pensando che i mandriani siano tornati per adempiere alla loro promessa di uccidere i sopravvissuti. ”
I sopravvissuti a Dong e Lawaru hanno detto a World Watch Monitor che credevano che gli aggressori venissero con il motivo di spazzare via tutti i cristiani in questi villaggi.
I due villaggi sono composti per lo più da cristiani della tribù bwaita, conosciuta anche come Bachama, ei pochi musulmani che provenivano da altri stati per fare affari erano fuggiti prima che arrivassero gli aggressori.
Il Capitolo di Stato Adamawa dell’Associazione Cristiana della Nigeria (CAN) ha rilasciato una dichiarazione il 10 gennaio, criticando il governo per la sua mancanza di azione sugli attacchi, che ha definito “atti di terrorismo vili”. Suggeriva che gli aggressori avessero “armi sofisticate” e includesse “mercenari espatriati”, e condannato come “pericoloso e riprovevole” commento del Segretario al governo statale Adamawa che cerca “di giustificare l’uso delle armi da fuoco da parte dei nomadi Fulani nel paese ”.
CAN ha sostenuto che gli attacchi, che ha dettagliato a fianco dell’incendio di dieci chiese, facevano parte di un tentativo sistematico di “scoraggiare il cristianesimo e di mettere a tacere i cristiani dalla libera pratica religiosa”.
Le conseguenze degli attacchi Fulani il 4 dicembre 2017, che ha causato almeno 86 vittime (Foto: CAN)
CAN ha denunciato le violenze dei mandriani Fulani in tutto lo stato, e oltre, come “un tentativo calcolato da alcuni alti funzionari del governo islamico di raggiungere un programma a lungo pianificato per islamizzare la Nigeria”.
Il suo presidente, il vescovo Dami Steven Mamza, ha accusato le agenzie di sicurezza di non essere proattivi nel limitare gli attacchi coordinati nell’area di Numan, mentre visitava i villaggi di Dong e Lawaru.
genocidio islamico pulizia etnica del governo nigeriano contro i cristiani
Ulteriori uccisioni
Le uccisioni sono continuate nel nuovo anno. Il 5 gennaio, 13 persone sono state uccise mentre i mandriani Fulani hanno preso d’assalto sei villaggi cristiani prevalentemente – Tambo, Jumo, Luru, Bakule, Jifan e Bakopi nell’area del governo locale Girei dello stato di Adamawa.
Molti altri sono rimasti feriti, mentre case e oggetti di valore da migliaia di dollari sono stati distrutti.
Un residente di Tambo, Lamech Jalo, ha detto a World Watch Monitor che gli assalitori, portando armi sofisticate, hanno attaccato i villaggi verso le 21:00. Ha detto che hanno continuato a scatenarsi fino a mezzanotte, senza alcun intervento da parte delle forze di sicurezza.
Un altro abitante, James Mathew, affermò che alcune truppe nigeriane arrivarono nelle aree colpite ma tornarono per rinforzi perché non potevano eguagliare le armi sofisticate dei pastori.
Dopo l’attacco, alcuni giovani cristiani armati di archi e frecce sono stati arrestati dopo essere andati a pattugliare le fattorie delle loro famiglie.
“Non so cosa sta succedendo in questo paese”, disse Mathew. “Se le forze di sicurezza potessero arrestare giovani cristiani armati di archi e frecce, che uscirono per difendere le terre dei loro padri, ma lasciassero i mandriani, con armi sofisticate, a muoversi liberamente, allora qualcosa non va da qualche parte”.
Nigerian Air Force complicit in massacre of Christian villagers, says Amnesty [ Share ] February 2, 2018 By World Watch Monitor Nigeria Adamawa, Boko Haram, Christian Association of Nigeria, Fulani herdsmen, Muhammadu Buhari, Nigeria
More than 3,000 properties were destroyed, including ten churches. (Photo: CAN)
Fighter jets sent by the Nigerian Air Force fired rockets at villages where Fulani herdsmen were attacking Christian residents, according to a report released this week by Amnesty International.
The Nigerian Air Force confirmed that jets were despatched, but said they were instructed to fire only “warning shots” to deter spiralling communal violence.
Osai Ojigho, Director of Amnesty International Nigeria, said: “Launching air raids is not a legitimate law enforcement method by anyone’s standard. Such reckless use of deadly force is unlawful, outrageous and lays bare the Nigerian military’s shocking disregard for the lives of those it supposedly exists to protect.”
Amnesty interviewed witnesses in five villages subjected to the 4 December air raids in the country’s north-eastern Adamawa State: Lawaru, Dong, Kodomti, Shafaron and Nzuruwei.
Locals provided the agency with 86 names of people they said were killed that day, and those involved in burying the victims said that 51 had gunshot or machete wounds.
Amnesty estimates that the remaining 35 died as a result of the air raids.
The highest number of fatalities occurred in the villages of Dong and Lawaru, and Amnesty said that across the five villages 3,000 homes were destroyed.
Amnesty published photographs of scorched homes with their roofs burnt off, and whole areas of villages it believes have been razed.
It said that two aircrafts were involved in the attack – an Alpha Jet and EC 135 attack helicopter – and that the munitions were French-made SNEB rockets.
Witnesses told Amnesty that the rocket attacks happened at the same time as the herders raids, while in other villages the air force arrived shortly afterwards.
“The Nigerian authorities must investigate these attacks and, where these investigations indicate criminal responsibility, prosecute those responsible and bring them to justice,” said Ojigho.
Amnesty’s report is consistent with findings from a visit by World Watch Monitor in Dong and Lawaru, the most affected by the violence, last month.
The two villages form, with other surrounding villages, a Christian enclave in the predominantly Muslim northern Nigeria.
Information gathered by World Watch Monitor showed that at least 79 Christians were killed and many others were injured, while an undetermined number of others were still missing.
A month after the attack, the two villages resembled a battlefield after churches, houses and shops were razed to the ground. The remains of burnt properties and belongings were visible all over in Dong and Lawaru, which are separated only by the river that forms their main water supply.
More than 3,000 residents have fled the villages and sought refuge in other Numan villages and in neighbouring Gombe State.
At least 35 people were killed as a result of the raids carried out by the Nigerian Airforce. (Photo: CAN)
genocidio islamico pulizia etnica del governo nigeriano contro i cristiani
Dawson K. Tufano, a retired court judge from Dong village, which, like Lawaru is majority-Christian, said: “As we got early information of the Fulanis’ imminent attack, we alerted the authorities, who responded by sending mobile policemen to secure the area.
“But before the arrival of the attackers, the security forces withdrew from the area, with no reason, paving the way for the Fulani herdsmen.”
He added that a large number of well-armed assailants chanting “Allahu Akbar” (“Allah is the greatest”), then stormed the two villages.
“While our local vigilantes were in a fierce battle with the herdsmen, aircraft came from nowhere and started throwing bombs on our villages, abetting the herdsmen to kill several people, while many others were injured as houses and properties were completely razed due to the Air Force bombings,” he said.
The attack is believed to have been a reprisal for a massacre of over 60 Fulani women and children in three villages in Numan Local Government Area (LGA) on 19 November by Bachama youths, whose Bachama tribe is predominantly Christian.
Suspicion
Tufano accused the authorities of colluding with the Fulani herdsmen, and questioned how the herdsmen could have gained such sophisticated weaponry.
“The whole thing was a calculated attempt to destroy us,” he said. “If not, then why is it that the Air Force were only bombarding our people, while leaving alone the large number of well-armed herdsmen, who were twice the number of our population?
“Where I was hiding during the attack, l saw the herdsmen carrying sophisticated weapons, which I believed these herdsmen could not afford.
“We are now living in fear. At every loud sound, our people will start running, thinking that the herdsmen have returned to fulfil their promise to kill the survivors.”
Survivors in Dong and Lawaru told World Watch Monitor that they believed the attackers came with the motive of wiping out all the Christians in these villages.
The two villages are comprised mostly of Christians from the Bwaite tribe, also known as Bachama, and the few Muslims who came from others states to do business had fled before the attackers arrived.
The Adamawa State Chapter of the Christian Association of Nigeria (CAN) issued a statement on 10 January, criticising the government for its lack of action over the attacks, which it called “dastardly acts of terrorism”. It suggested that the attackers had “sophisticated firearms” and included “expatriate mercenaries”, and it condemned as “dangerous and reprehensible” comments by the Secretary to the Adamawa State government that seek “to justify the use of firearms by Fulani nomads in the country”.
CAN argued that the attacks, which it detailed alongside the burning down of ten churches, formed part of a systematic attempt “to discourage Christianity and to silence Christians from free religious practice”.
The aftermath of Fulani attacks on 4 December 2017, which claimed at least 86 lives (Photo: CAN)
CAN decried the violence by Fulani herdsmen across the state, and beyond, as a “calculated attempt by some top Islamic government officials to achieve a long-planned agenda to Islamise Nigeria”.
Its president, Bishop Dami Steven Mamza, blamed security agencies for not being proactive in curtailing the coordinated attacks in Numan area, as he visited Dong and Lawaru villages.
Further killings
The killings have continued into the New Year. On 5 January, 13 people were killed as Fulani herdsmen stormed six Christian predominantly villages – Tambo, Jumo, Luru, Bakule, Jifan and Bakopi in the Girei Local Government Area of Adamawa State.
Several others were injured, while houses and valuables worth thousands of dollars were destroyed.
A resident of Tambo, Lamech Jalo, told World Watch Monitor that the assailants, carrying sophisticated weapons, attacked the villages at about 9pm. He said they continued their rampaging until midnight, without any intervention from the security forces.
Another resident, James Mathew, claimed that some Nigerian troops came to the affected areas but returned for reinforcements because they could not match the herdsmen’s sophisticated weaponry.
Following the attack, some Christian youths armed with bows and arrows were arrested after going out to patrol their families’ farms.
”I don’t know what is happening in this country,” Mathew said. “If the security forces could arrest Christian youths armed with bows and arrows, who came out to defend their fathers’ lands, but leave the herdsmen, with sophisticated weapons, to move freely, then something is wrong somewhere.”
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<blockquote class=”twitter-tweet” data-lang=”it”><p lang=”en” dir=”ltr”><a href=”https://twitter.com/hashtag/India?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw”>#India</a>: Catholic bishops warn against <a href=”https://twitter.com/hashtag/Hindu?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw”>#Hindu</a> nationalism as religious hate crimes rise <a href=”https://t.co/lfbeKxV7TL”>https://t.co/lfbeKxV7TL</a> … <a href=”https://twitter.com/indianbishops?ref_src=twsrc%5Etfw”>@indianbishops</a> <a href=”https://t.co/ysilj5PreZ”>pic.twitter.com/ysilj5PreZ</a></p>— World Watch Monitor (@wwmonitor) <a href=”https://twitter.com/wwmonitor/status/964167632416059393?ref_src=twsrc%5Etfw”>15 febbraio 2018</a></blockquote>
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February 14, 2018 By World Watch Monitor Egypt Copts, Egypt, Islamic State, Libya, Minya, Pope Tawadros II, Upper Egypt
Tomorrow, 15 February, will mark the third anniversary of the beheading of 20 Egyptian Copts and a Ghanaian Christian, carried out by IS on the Libyan coast. In remembrance of the 21 Christians, a new church is to be inaugurated in Upper Egypt’s Minya province, where the Egyptians came from. As part of the ceremony, the bodies of all 21 were expected to be reburied in one big coffin inside the new church, but the families are still waiting for their loved ones’ remains to be returned to them.
The men, all daily labourers in Libya, were captured in two separate abductions by armed militants on 29 December 2014 and 3 January 2015. The hostage-takers had first confirmed what religion was written on their ID cards, before taking the Christians hostage and letting Muslims go free. 
On 15 February 2015, 21 Christians were beheaded by the Islamic State group, which shared the graphic footage online.https://www.worldwatchmonitor.org/2018/02/new-church-ready-for-reburial-of-beheaded-coptic-martyrs/
The Islamist militants then released a graphic video depicting the mass beheading of their captives, titled: “A message signed with blood to the nation of the cross”. Video subtitles described the Christians as “people of the cross, followers of the hostile Egyptian Church”.
The 21 men were hailed as “martyred saints” by the Coptic Pope, Tawadros II.
In October 2017, Libya officially confirmed it had found the bodies of the beheaded Christians. The 21 men were found close to where they were executed on a beach in the coastal city of Sirte. They were found with their hands still tied behind their backs and shrouded in the orange jumpsuits they wore when they were executed.
The location of the bodies was revealed by the captured IS fighter who videotaped the executions. The Libyan public prosecutor’s office described him as “one of the most dangerous” fighters within IS in Libya. The man also told the Libyan authorities that the other militants involved in the executions came from Chad, Egypt, Libya and Tunisia.
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February 2, 2018 By World Watch Monitor Nigeria Adamawa, Boko Haram, Christian Association of Nigeria, Fulani herdsmen, Muhammadu Buhari, Nigeria 
More than 3,000 properties were destroyed, including ten churches. (Photo: CAN)
Fighter jets sent by the Nigerian Air Force fired rockets at villages where Fulani herdsmen were attacking Christian residents, according to a report released this week by Amnesty International.
The Nigerian Air Force confirmed that jets were despatched, but said they were instructed to fire only “warning shots” to deter spiralling communal violence.
Osai Ojigho, Director of Amnesty International Nigeria, said: “Launching air raids is not a legitimate law enforcement method by anyone’s standard. Such reckless use of deadly force is unlawful, outrageous and lays bare the Nigerian military’s shocking disregard for the lives of those it supposedly exists to protect.”
Amnesty interviewed witnesses in five villages subjected to the 4 December air raids in the country’s north-eastern Adamawa State: Lawaru, Dong, Kodomti, Shafaron and Nzuruwei.
Locals provided the agency with 86 names of people they said were killed that day, and those involved in burying the victims said that 51 had gunshot or machete wounds.
Amnesty estimates that the remaining 35 died as a result of the air raids.
The highest number of fatalities occurred in the villages of Dong and Lawaru, and Amnesty said that across the five villages 3,000 homes were destroyed.
Amnesty published photographs of scorched homes with their roofs burnt off, and whole areas of villages it believes have been razed.
It said that two aircrafts were involved in the attack – an Alpha Jet and EC 135 attack helicopter – and that the munitions were French-made SNEB rockets.
Witnesses told Amnesty that the rocket attacks happened at the same time as the herders raids, while in other villages the air force arrived shortly afterwards.
“The Nigerian authorities must investigate these attacks and, where these investigations indicate criminal responsibility, prosecute those responsible and bring them to justice,” said Ojigho.
Amnesty’s report is consistent with findings from a visit by World Watch Monitor in Dong and Lawaru, the most affected by the violence, last month.
The two villages form, with other surrounding villages, a Christian enclave in the predominantly Muslim northern Nigeria.
Information gathered by World Watch Monitor showed that at least 79 Christians were killed and many others were injured, while an undetermined number of others were still missing.
A month after the attack, the two villages resembled a battlefield after churches, houses and shops were razed to the ground. The remains of burnt properties and belongings were visible all over in Dong and Lawaru, which are separated only by the river that forms their main water supply.
More than 3,000 residents have fled the villages and sought refuge in other Numan villages and in neighbouring Gombe State. 
At least 35 people were killed as a result of the raids carried out by the Nigerian Airforce. (Photo: CAN)
Dawson K. Tufano, a retired court judge from Dong village, which, like Lawaru is majority-Christian, said: “As we got early information of the Fulanis’ imminent attack, we alerted the authorities, who responded by sending mobile policemen to secure the area.
“But before the arrival of the attackers, the security forces withdrew from the area, with no reason, paving the way for the Fulani herdsmen.”
He added that a large number of well-armed assailants chanting “Allahu Akbar” (“Allah is the greatest”), then stormed the two villages.
“While our local vigilantes were in a fierce battle with the herdsmen, aircraft came from nowhere and started throwing bombs on our villages, abetting the herdsmen to kill several people, while many others were injured as houses and properties were completely razed due to the Air Force bombings,” he said.
The attack is believed to have been a reprisal for a massacre of over 60 Fulani women and children in three villages in Numan Local Government Area (LGA) on 19 November by Bachama youths, whose Bachama tribe is predominantly Christian.
Suspicion
Tufano accused the authorities of colluding with the Fulani herdsmen, and questioned how the herdsmen could have gained such sophisticated weaponry.
“The whole thing was a calculated attempt to destroy us,” he said. “If not, then why is it that the Air Force were only bombarding our people, while leaving alone the large number of well-armed herdsmen, who were twice the number of our population?
“Where I was hiding during the attack, l saw the herdsmen carrying sophisticated weapons, which I believed these herdsmen could not afford.
“We are now living in fear. At every loud sound, our people will start running, thinking that the herdsmen have returned to fulfil their promise to kill the survivors.”
Survivors in Dong and Lawaru told World Watch Monitor that they believed the attackers came with the motive of wiping out all the Christians in these villages.
The two villages are comprised mostly of Christians from the Bwaite tribe, also known as Bachama, and the few Muslims who came from others states to do business had fled before the attackers arrived.
The Adamawa State Chapter of the Christian Association of Nigeria (CAN) issued a statement on 10 January, criticising the government for its lack of action over the attacks, which it called “dastardly acts of terrorism”. It suggested that the attackers had “sophisticated firearms” and included “expatriate mercenaries”, and it condemned as “dangerous and reprehensible” comments by the Secretary to the Adamawa State government that seek “to justify the use of firearms by Fulani nomads in the country”.
CAN argued that the attacks, which it detailed alongside the burning down of ten churches, formed part of a systematic attempt “to discourage Christianity and to silence Christians from free religious practice”. 
The aftermath of Fulani attacks on 4 December 2017, which claimed at least 86 lives (Photo: CAN)
CAN decried the violence by Fulani herdsmen across the state, and beyond, as a “calculated attempt by some top Islamic government officials to achieve a long-planned agenda to Islamise Nigeria”.
Its president, Bishop Dami Steven Mamza, blamed security agencies for not being proactive in curtailing the coordinated attacks in Numan area, as he visited Dong and Lawaru villages.
Further killings
The killings have continued into the New Year. On 5 January, 13 people were killed as Fulani herdsmen stormed six Christian predominantly villages – Tambo, Jumo, Luru, Bakule, Jifan and Bakopi in the Girei Local Government Area of Adamawa State.
Several others were injured, while houses and valuables worth thousands of dollars were destroyed.
A resident of Tambo, Lamech Jalo, told World Watch Monitor that the assailants, carrying sophisticated weapons, attacked the villages at about 9pm. He said they continued their rampaging until midnight, without any intervention from the security forces.
Another resident, James Mathew, claimed that some Nigerian troops came to the affected areas but returned for reinforcements because they could not match the herdsmen’s sophisticated weaponry.
Following the attack, some Christian youths armed with bows and arrows were arrested after going out to patrol their families’ farms.
”I don’t know what is happening in this country,” Mathew said. “If the security forces could arrest Christian youths armed with bows and arrows, who came out to defend their fathers’ lands, but leave the herdsmen, with sophisticated weapons, to move freely, then something is wrong somewhere.”
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Bangladesh Catholics protest over church attack
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February 15, 2018 By World Watch Monitor Bangladesh Bangladesh, Dhaka 
Catholic protestors in Dhaka (Asia News)
More than 200 Catholics have marched in the Bangladesh capital, Dhaka, in protest over last week’s attack on one of the country’s oldest churches, reports Asia News.
Attackers broke into Canterbury St. Augustine church, also in Dhaka, early on 8 February, tied up and beat the parish priest and stole money from the building.
During the march on 12 February, protesters expressed frustration with the local authorities.
“It’s been five days [since the attack], and the police have not arrested anyone. I think they are neglecting to catch the thieves,” said Hamanto Corraya, general secretary of the Bangladesh Christian Association.
Corraya added that if the police fail to catch the culprits within 15 days, he will organise another protest in Dhaka, in front of the National Press Club.
Police visited the church after the protest and said they will install CCTV cameras. Deputy Commissioner Navid Kmal said the police “are honestly trying to catch the thieves”.
Video of Catholic protestors (Asia News)
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Corraya added that if the police fail to catch the culprits within 15 days, he will organise another protest in Dhaka, in front of the National Press Club.
Police visited the church after the protest and said they will install CCTV cameras. Deputy Commissioner Navid Kmal said the police “are honestly trying to catch the thieves”.
Video of Catholic protestors (Asia News)
Più di 200 cattolici hanno marciato nella capitale del Bangladesh, Dhaka, per protestare contro l’attacco della scorsa settimana a una delle più antiche chiese del paese, riferisce Asia News.
Gli aggressori hanno fatto irruzione nella chiesa di Canterbury St. Augustine, anch’essa a Dhaka, all’inizio dell’8 febbraio, hanno legato e picchiato il parroco e rubato denaro dall’edificio.
Durante la marcia del 12 febbraio, i manifestanti hanno espresso frustrazione nei confronti delle autorità locali.
“Sono passati cinque giorni [dall’attacco] e la polizia non ha arrestato nessuno. Penso che stiano trascurando di catturare i ladri “, ha detto Hamanto Corraya, segretario generale dell’Associazione cristiana del Bangladesh.
Corraya ha aggiunto che se la polizia non riuscirà a catturare i colpevoli entro 15 giorni, organizzerà un’altra manifestazione a Dhaka, di fronte al National Press Club.
La polizia ha visitato la chiesa dopo la protesta e ha detto che installeranno telecamere CCTV. Il commissario Navid Kmal ha detto che la polizia “sta cercando onestamente di catturare i ladri”.
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