Centro Jurídico Tomás Moro vs utero in affitto

Centro Jurídico Tomás Moro vs utero in affitto

contro utero in affitto ] Qué son los vientres de alquiler y la maternidad subrogada. Los vientres de alquiler (o maternidad subrogada) son un gran negocio que supone la esclavitud sexual de la mujer y el tráfico de menores. Para más información www.tomasmoro.info https://youtu.be/we8_pPMY-R8

Macron il BECCHINO shariah, lui commemora vittime attentati, Dua anni fa attacchi a Stade de France, a bistrot e al Bataclan finché la LEGA ARABA non condanna la shariah? i nostri politici si devono preparare a fare i BECCHINI!
che fine adesso farà la sua famiglia? CHISSà, ma, se era un cristiano? TUTTA A SUA FAMIGLIA SAREBBE STATA SPACCIATA! 13 NOV – Un soldato nordcoreano è fuggito al Sud attraversando la Joint Security Area nella zona demilitarizzata che taglia in due la penisola coreana: lo riferiscono i militari di Seul, secondo cui il soldato è stato ferito da colpi di arma da fuoco esplosi dai commilitoni nordcoreani durante la fuga. L’uomo è stato soccorso e portato in ospedale.
quando si dice: “orgoglio GAY” Ciro Guarente e quello per cui ha squartato. Pubblicano anche la foto in cui si vede lo squartatore (in tutte le foto ride così..) insieme “Giulio Golia, il celebre inviato di Le Iene”. Del quale viene riferito “lo shock”: la foto, spiega, “ era stata scattata durante la realizzazione di un servizio che mi sta particolarmente a cuore, quello sul matrimonio di Michele e Alessia, la prima sposa trans d’Italia”. Giulio Golia il celebre con l’assassino e “la bellissima trans” al “matrimonio di Alessia”, la prima trans non operata a sposarsi…. Alessia Guarnieri, il travestito, che – riporto i giornali localii – “aveva detto il fatidico sì”, ovviamente “coronando il suo sogno d’amore”, al municipio di Aversa, il quale comune aveva anche provveduto a cancellare “le scritte omofobe” apparse sui muri. Quelli “sono dei repressi, io sono felice di essere come sono”. Il matrimonio, col travestito in bianco. E l’assassino a destra, e la “bellissima Heven” a sinistra. S’era sposato in bianco (era vergine) e aveva sospirato, “avrei voluto sposarmi in Chiesa” (maiuscolo). Adesso il primo trans sposato in Italia (davanti a decine di giornali e telecamere ), ricorda che lo squartatore “cantava e ballava al mio matrimonio” benché avesse già squartato ed appena ammazzato il Vincenzo attivista LGBT. “Se avessi anche lontanamente sospettato che Ciro era un assassino non gli avrei certo permesso di partecipare alla giornata in cui ho coronato il sogno della mia vita. Io l’abito bianco lo aspettavo da bambina». Ciro aveva premeditato il delitto, infatti aveva affittato prima un garage dove smembrare il corpo. Gli inquirenti sospettano abbia avuto un complice, stanti “le dimensioni del cadavere rispetto alla corporatura minuta di Guarente e della difficoltà, che richiede specifiche competenze, di trattare il cadavere con l’acido e sezionarlo”. Sarà di nuovo interrogato “Heven, la bellissima trans d’origine polacca”, che giura e rigiura su Facebook di non sapere niente. Chi non sente più il ghigno di Satana e il suo domninio totale su queste anime in questa vicenda di “felicità gay”; chi non sente come il tono dei media perfeziona questo orrore e sparge sul nostro intero paese il dominio dell’Anticristo; chi non capisce che tutto nasce da un’Italia che ha abbandonato Dio, e d ormai è priva di santi che intercedano per noi, è perduto. A loro dedico questa profezia di San Nilo Monaco, nato a Rossano Calabria nel 910 e morto a sant’Agata nel monastero greco nel 1004, fondatore della stupenda Abbazia di Grottaferrata” [AVVERTENZA: La profezia che segue, come mi hanno avvertito vari lettori, è un falso, originato nel 1990 in Brasile, nella diocesi di Campos, e diffuso poi in vari siti. https://books.google.it/books?id=kRrJqFKU6N8C&pg=PA70&dq=san+nilo+profezie+falsi&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwi3jryb57rVAhXDyRoKHT2hDOgQ6AEIKDAA#v=onepage&q=san%20nilo%20profezie%20falsi&f=false http://www.traditioninaction.org/Questions/B260_MoreNilus.html Anche gli ambienti della Chiesa Ortodossa sono stati costretti a smentire l’esistenza di una “Profezia di San Nilo”, un San Nilo morto nel 1651 sull’Athos, scritte da un monaco Theofanes attorno al 1815. Fra l’altro, nell’Ortodossia, ha circolato una lettera di Nilo (il Sinaita?) dove al santo vien fatta prendere una posizione favorevole alle immagini, nell’epoca dell’iconoclastia. L’abitudine di inventare testi e profezie di San Nilo dunque antica. Si veda qui l’interessante smentita greca: http://www.johnsanidopoulos.com/2012/05/truth-about-prophecies-of-saint-nilus.html Nello scusarmi coi lettori, mantengo tuttavia il testo della “profezia” falsificata, perché non dice nulla che già non sappiamo –e perché il fatto non vale certo ad attenuare l’orrore dello squartamento sodomitico di Avessa quale sinistro “segno dei tempi”] “Dopo l’anno 1900, verso la metà del 20° secolo, la gente di quel tempo diventerà irriconoscibile. Quando il tempo per l’avvento dell’Anticristo si avvicinerà, la mente della gente crescerà obnubilata delle passioni carnali, e il disonore e l’anarchia cresceranno più forti. “Allora il mondo diventerà irriconoscibile. L’aspetto della gente cambierà, e diventerà impossibile distinguere gli uomini dalle donne, a causa della loro spudoratezza nel vestire e nell’acconciarsi. Questa gente sarà crudele e sarà selvaggia come gli animali a causa delle tentazioni dell’Anticristo. “Non vi sarà più nessun rispetto per genitori ed anziani, l’amore scomparirà, alcuni Pastori cristiani, alcuni vescovi, alcuni preti diverranno uomini vani, completamente fallaci nel distinguere la concezione del bene e del male. In quei tempi i costumi, la morale e le tradizioni dei cristiani e della Chiesa cambieranno. “La gente abbandonerà la modestia, e ogni dissipazione regnerà. La falsità e l’avidità raggiungeranno grandi proporzioni e vi saranno sventure per quelli che accumulano tesori. Concupiscenza, lussuria, adulterio, sodomia, calunnie, omicidi e loschi traffici domineranno nella società. “In quel tempo futuro, a causa del potere di tali grandi crimini e licenziosità, la gente sarà privata della grazia del Spirito Santo, che essi hanno ricevuto col Santo Battesimo, e vivranno nel rimorso. Le Chiese di Dio saranno private del timor di Dio e dei pii pastori, e sventure vi saranno per i cristiani rimasti nel mondo di quel tempo; essi perderanno completamente la loro fede perché mancheranno del tutto dell’opportunità di vedere la luce della conoscenza di Dio. “Allora alcuni cristiani si escluderanno dal mondo per andare in santi rifugi cercando di illuminare le loro sofferenze spirituali, ma incontreranno ovunque ostacoli e costrizioni. E tutto questo risulterà dal fatto che l’Anticristo vuole essere il Signore e padrone al di sopra di tutto e diverrà il dominatore dell’intero universo, e produrrà falsi miracoli e fantastici portenti. “Egli conferirà pure saggezza depravata a questi uomini infelici cosicché scopriranno il modo di fare una conversazione con altri uomini da un capo all’altro della terra. In quei tempi gli uomini voleranno nell’aria come gli uccelli e discenderanno nel fondo del mare come i pesci. E quando loro acquisiranno tutto questo, questa gente infelice trascorrerà la propria vita senza il conforto di sapere, povere anime, che è l’inganno dell’anticristo. “Egli è impietoso! Completerà così la scienza con la vanità che questo li farà uscire dalla retta via e a causa di ciò perderanno la fede nell’esistenza di Dio cadendo nell’apostasia. Allora il buon Dio vedrà la caduta della razza umana ed accorcerà i giorni per merito di quei pochi che si sono salvati, perché il nemico di Dio vuole condurre perfino gli eletti nella tentazione, se ciò gli sarà possibile. Allora la spada del castigo improvvisamente apparirà ed ucciderà il pervertitore ed i suoi seguaci”.
Ricky Memphis: mi sono liberato dalla sinistra ottusa, e ora credo in Dio (video) di Redazione sabato 11 novembre 2017 – 20:03 Ricky Memphis, popolare attore romano giunto al successo con la serie Distretto di polizia, ha parlato al Maurizio Costanzo Show della sua fede religiosa, ritrovata dopo essersi liberato da un ottuso e chiuso anticlericalismo, figlio della cultura di sinistra. «Sì ho riscoperto la mia fede. Mi sono liberato da tutte le sovrastrutture di sinistra, di un certo ambiente anticlericale». E ancora: «Mi avevano inculcato di essere anti-religioso. All’epoca mi vergognavano di credere, poi ad un certo punto ho iniziato a pensare con il cervello mio e ho riscoperto la mia fede. Grazie a Dio!». L’attore, come riferisce Il sussidiario.net, ha parlato della cultura di sinistra come di una sovrastruttura imposta, di un pensiero unico che obbliga a professarsi non credente o ateo. «Da ragazzo vivevo in un ambiente molto di sinistra, dove professarsi cattolico equivaleva a confessare un assassinio. Cercavo la spiritualità nel buddismo, nello sciamanesimo, nei libri di Carlos Castaneda. Poi ho fatto pace con la mia vera fede». E finalmente è arrivato il coraggio di scegliere. E di pensare con la propria testa.
Fratel Rachid, quattro lucide parole ai musulmani, Maurizio Blondet 31 marzo 2016 16 Non avevo mai sentito di “Fratello Rachid”: è un marocchino, convertitosi al cristianesimo evangelico, figlio di un imam, sposato e padre di tre figli. Ogni giovedì tiene una trasmissione sulla tv Al-Hayat, dall’Egitto, intitolata “Domande audaci” ( أخ رشيد ). Prende telefonate da mezzo mondo, contesta non tanto la fede islamica, ma i suoi capi politici e religiosi, la loro ipocrisia, la loro disumanità e insensibilità, le loro ricchezze scandalose. Ha dovuto andarsene dal Marocco nel 2005. Vive nascondendo la sua identità, per le molte minacce di morte che ha ricevuto – spesso da “santi” imam. Posto qui un suo intervento video, sui profughi siriani. Mi piacerebbe avere il parere dei lettori musulmani, se ne ho. Sì, potranno dire che Al HAyat è una tv americana in arabo, che è una emanazione della Cia; che alcune delle critiche di “Fratel Rachid” sono esagerate o propaganda. Tutto vero. Ma mi pare che metta il dito sulla piaga, e ponga domande su cui ogni musulmano dovrebbe interrogare se stesso. Io, personalmente, ho conosciuti musulmani migliori, generosi, pieni di dignità e coraggio – come mai hanno lasciato che siano i mostri immorali sauditi a parlare ed agire in nome dell’Islam? A profanare i luoghi santi con i loro incredibili volgarissimi edifici all’americana? Cosa c’è nell’Islam che istiga la violenza e la mancanza di fraternità non già verso il resto dell’umanità – ma verso i musulmani stessi? Perché siete caduti nella trappola della fitna di sangue, come volevano e prevedevano gli israeliani? E i kamikaze. La parola è giapponese, non islamica. Ma c’è qualcosa che rende possibile il suicidio per omicidio nell’Islam, se nel 1090 il Pir di Alamut, Hasan i-Sabah, poteva ordinare ai suoi adepti di buttarsi giù da una torre sicuro che eseguissero all’istante, e se poteva persino affittare i suoi “assassini” per omicidi politici per conto terzi, e per una causa qualunque. Vorei riformulare la domanda: il kamikaze talebano che ha ucciso un centinaio di bambini a Lahore, bambini cristiani ma ancor più musulmani, pensava di andare in Paradiso? E’ possibile credere una cosa del genere? O forse c’è solo un odio – verso altri musulmani – tale da far sentire giustificabile una eternità all’inferno, pur di far male? Non è tutto questo satanico? Lo domando ai musulmani. A me sembra che “fratel Rachid” vi interroghi sulla vostra fede. Su quanto è sincera. Sulla salvezza che cercate nell’aldilà: la cercate davvero? E’ questo il metodo per ottenerla? Dice: i vostri capi con i loro lussi e i loro vizi ipocriti, la loro rozzezza egoismo, e mancanza di carità verso i poveri (poveri musulmani, i profughi) , stanno disonorando la vostra religione. E la state disonorando anche voi, nella misura in cui li seguite e vi fate trascinare dall’odio, non solo verso l’umanità “infedele”, ma verso gli altri musulmani. State facendo vergogna al Dio che dichiarate “clemente e misericordioso”, se siete senza misericordia e così privi di clemenza, così favorevoli alla violenza e all’inciviltà. Posto qui un intervento di Fratel Rachid risalente al settembre 2015. Parla dei profughi siriani che corrono verso le coste europee, del bambino affogato sulla spiaggia. “I rifugiati siriani sono in grande maggioranza musulmani. Allora perché abbandonano i paesi islamici per raggiungere l’Occidente miscredente? Perché non si dirigono verso i paesi musulmani più vicini? Specie quello dei due luoghi santi dove è la tomba del loro profeta, l’Arabia Saudita? Perché preferiscono morire in mare cercando di raggiungere i paesi europei miscredenti? Perché si dirigono verso paesi miscredenti che gli imam, i predicatori religiosi, i wahabiti sauditi e i barbuti condannano? Sconsigliano persino ai loro fedeli di frequentarli.
E’ l’Occidente senza fede che li attira? O forse li seduce questa Germania governata da una donna miscredente? Quel paese che ha successo economico e che vuol accogliere sul suo territorio 800 mila rifugiati? Che cosa fanno i paesi ricchi del Golfo? Dove sono finiti i paesi islamici? Che cosa fa il re saudita? Per favore, occupatevi dei rifugiati invece che dei luoghi santi. Servire la pietra è per voi più importante che servire gli esseri umani. Ormai è chiaro: un paese come l’Arabia Saudita non si interessa all’uomo. Non ha niente da fare all’uomo. S’interessa solo della ideologia wahabita. Investe milioni di dollari l’anno per sostenere gruppi islamisti in Siria per rovesciare Bashar. Investe milioni di dollari per costruire moschee e centri islamici in tutto il mondo per diffondere il fondamentalismo wahabita. Ma quando si tratta di occuparsi degli esseri umani, non è più il suo problema; che vadano all’inferno. E quanto al Katar, uno dei paesi più ricchi del mondo, col prodotto interno lordo più alto; non s’interessa a quello che succede attorno a lui. S’interessa solo a influire sui paesi vicini , ad ingerirsi dei loro affari grazie alla sua Al Jazeera. Il Katar s’interessa a contrastare l’umanità, a far vincere dappertutto i Fratelli Musulmani, a far cadere Bashar al-Assad; non s’interessa dei milioni di profughi musulmani lontani dalle loro case. Non si domandano se hanno fame e se i loro bambini muoiono in mare. Il Katar è capace di organizzare la Coppa del Mondo sui cadaveri dei rifugiati, senza il minimo scrupolo. E i ricchi arabi? Non bisogna disturbarli. Sono felici di sedere comodi sulle più grandi fortune mondiali. Il principe Walib Bin Talal, per esempio, da solo sarebbe in grado di dare un alloggio a tutti i profughi, di assicurare i loro bisogni. Ma non gli interessa! Gli interessa pagare milioni di dollari alle università americane, come Georgetown ed Harvard, allo scopo di diffondere l’ideologia islamista. E’ interessato ad aprire la catena religiosa tv “Il Messaggio” per spargere la sua ideologia; l’essere umano non gli interessa, solo la ‘missione’. Grazie, non ne abbiamo bisogno. Rispediamo al mittente il messaggio. Perché l’indirizzo è sbagliato; la gente non ha bisogno di messaggi, ha bisogno di persone che li sostengano nelle difficoltà, come fanno i miscredenti occidentali. E quanto a barbuti che ci hanno assordati le orecchie con le loro grida e le loro prediche del venerdì, son divenuti sordi e muti. Sì, alcuni, come quel predicatore Al Arifi, piangeva dall’alto della sua tribuna, per la commozione di accogliere il Califfato in casa sua; adesso non lo si vede nè urlare né piangere in favore dei profughi siriani. Non li vuole accogliere,come voleva accogliere il Califfato. Non abbiamo visto gli altri predicatori mediatici, El Houaini o Mohamed Hasan, difendere la causa dei rifugiati; e nemmeno lo shaik Amr Khaled, che piangeva sullo schermo perché un’attrice non si velava; ma non piange quando si tratta di dar da mangiare ai bambini siriani. Invece di voler mettere il velo alle attrici del cinema, signori barbuti, cercate di mettere il velo alla vergogna dei paesi musulmani davanti al mondo! Guardate il Papa; chiede alle chiese e alle parrocchie di accogliere i rifugiati; il capo dei cristiani, questo capo di miscredenti, ha compassione per i profughi; invece i capi dei credenti musulmani si riposano nei loro bei palazzi. Si comprano gli aerei più lussuosi e passano le vacanze nei luoghi più belli del mondo; e su questo,dove si nasconde lo shaik El Azar? [è il guardiano della teologia sunnita,ndr.]. Dove sono i popoli musulmani? I miscredenti hanno manifestato e protestato perché i loro governi accogliessero i rifugiati, mentre nessuna manifestazione è avvenuta nei paesi dei credenti per l’accoglienza dei loro fratelli nell’Islam. Pare che li considerano fratelli solo quando li possono contabilizzare: ‘siamo un miliardo e mezzo di musulmani’; ma quando sono nella prova, non se ne parla più: che crepino nelle loro imbarcazioni! Che Allah sia con loro e che l’Europa miscredente li aiuti! Si organizzano manifestazioni in favore del Profeta; per incendiare un ambasciata di miscredenti; per boicottare le merci di un paese onde difendere l’ideologia islamista; ma nessuna manifestazione viene organizzata per gli esseri umani, per quelli che muoiono in mezzo al mare. E’ come se l’Islam avesse asservito i nostri popoli, ci ha reso amorfi riguardo all’uomo. Ci rivoltiamo unicamente per l’ideologia islamica; che l’uomo vada al diavolo! Scandiamo degli slogan: “Per te, Profeta di Allah, sacrifico mio padre e mia madre! Solo per Te!”. Non scandiamo mai un altro slogan come questo: “Per te, fratello in umanità, io mi sacrifico!”. https://www.maurizioblondet “Per te, mio fratello rifugiato, sacrifico le mie banche, il mio denaro, le belle serate nel lusso”… Non lo faremo mai, perché noi manifestiamo solo per proteggere l’ideologia dell’Islam, e mai in favore dell’uomo. Forse che le manifestazioni di sostegno alla Palestina sono fatte a sostegno dell’essere umano palestinese? Non siamo stupidi!Sono manifestazioni ideologiche al cento per cento! Hanno di mira solo gli ebrei, perché anche questo fa’ parte dell’ideologia, perché è la terra di Palestina, ed è Al Aqsa – ancora una volta, lo fanno per la loro ideologia, e niente per l’essere umano. Finisco chiedendo a tutti i musulmani: quando impareremo a rivoltarci nei nostri paesi a favore dell’essere umano? “. Grazie Fratel Rachid. Grazie del tuo coraggio, che noi europei non abbiamo. Three gold cars from Saudi Arabia (left-right) a 6×6 Mercedes G 63, Rolls-Royce Phantom Coupe and Lamborghini Aventador have received parking tickets on Cadogan Place in Knightsbridge, London. PRESS ASSOCIATION Photo. Picture date: Wednesday March 30, 2016. See PA story TRANSPORT Knightsbridge. Photo credit should read: Stefan Rousseau/PA Wire Il parco di auto placcate d’oro che il principe Turki bin Abdullah al Saud parcheggia in questi giorni a Londra, davanti al Carlton Tower Hotel, Knighsbridge. Sono una Lamborghini Aventador,
i limiti della ricchezza individuale come ascesa della sacralità della vita umana! ] I Rotschild: 8 volte più ricchi degli 8 più ricchi. Maurizio Blondet 31 gennaio 2017 Per un giorno, i media hanno parlato della ricerca di ’Oxfam International da cui risulta che la ricchezza degli 8 principali miliardari supera quella della metà povera della popolazione mondiale, 3,6 miliardi. Gli otto sono Bill Gates con 75 $ miliardi Amancio Ortega – $ 67 mdi Warren Buffett – 60,8 $ mdi Carlos Slim Helu – 50 $ mdi Jeff Bezos – 45,2 $ mdi Mark Zuckerberg – 44,6 $ mdi Larry Ellison – 43,6 $ mdi Michael Bloomberg – 40 $ mdi Addizionate insieme, le loro ricchezze valgono 426, 2 miliardi di dollari. Questa disparità estrema, ha concluso Oxfam, “invoca un cambiamento fondamentale nel modo in cui gestiamo le nostre economie, perché funzionino per tutti, non solo per alcuni”. Nel novero dei primi otto non appare il nome Rotschild. Per varie ragioni: qui non abbiamo a che fare con persone fisiche, ma con una dinastia, i cui membri presiedono a fiduciarie private a capitale fisso – niente società per azioni (scalabili), ma solo aziende familiari, accuratamente sottratte ai mercati finanziari goym, e partecipazioni incrociate. Insomma è ancora la struttura instaurata dal capostipite del 18mo secolo, Mayer Amschel Rotschild. Basato in Germania, l’avo sparse i suoi cinque figli nelle diverse capitali europee, ciascuno muniti di capitale e conoscenze per aprirvi una banca d’affari: Parigi e Francoforte, Londra, Vienna e Napoli (era allora uno degli stati dalle finanze più prospere). E’ stata dunque la prima multinazionale del credito, che profittò delle guerre europee scatenate dalla Rivoluzione giacobina e da Napoleone. Prestando agli stati che la guerra indebitava (tipicamente, all’impero austro-ungarico, a quello britannico), da cui accettava titoli e buoni del Tesoro, e cogliendo tutte le buone occasioni per prendere il controllo finanziario delle più diverse industrie, a corto di liquidità. Il figlio che ebbe maggior successo fu quello che si stabilì a Londra Nathan Meyer Rotschild: sposò Hanna Barent Cohen da cui ebbe 7 figli e una cospicua dote finanziaria; nel 1811, durante le guerre napoleoniche, finanziò di fatto lo sforzo bellico britannico quasi da solo – senza trascurare di finanziare in segreto anche il Bonaparte. Il 18 luglio 1815 fu un corriere della Rothschil & Sons che informò il governo britannico che a Waterloo le cose si mettevano male per Napoleone; il governo non ci credette, e allora Nathan stette al gioco: si mise a svendere titoli del debito inglese, come se sapesse che presto sarebbero stati carta straccia. Gli altri ricchi inglesi, nel panico, lo imitarono; la Borsa collassò. Mani forti anonime (agenti dei Rotschild) avevano già fatto incetta di titoli a prezzi da liquidazione fallimentare; quando arrivò la notizia che a Waterloo Napoleone aveva perso, Nathan era il padrone della London Stock Exchange. Ancora nel 2015 il Regno Unito sta restituendo a rate i capitali presi a prestito dai Rotschild. Oggi, le ricchezze della dinastia restano inimmaginabili; essa riesce in gran parte a dissimularle con il metodo delle ditte non quotate, dove non si pubblicano bilanci, dove lavorano e sono impiegati direttamente i membri della famiglia, matrimoni fra consanguinei, eredi che continuano a collaborare strettamente; da due secoli, non è mai apparso alla luce un litigio fra i parenti, che abbia prodotto un frazionamento di ricchezze, capitali e imprese. Non a caso il motto della famiglia, sotto lo scudo rosso, è (in latino) “Concordia, Integritas, Industria”. Oltre alle finanziarie N.M. Rotschild & Son di Londra e la Edmond de Rotschild Group in Svizzera, la dinastia ha incalcolabili partecipazioni in istituti di credito, nel settore immobiliare, minerario ed energetico. I vigneti che l’uno o l’altro membro hanno in Francia, in Sudafrica, in California, Sudafrica ed Australia, sono attività da tempo libero. Le partecipazioni che contano, in “investimenti globali”, non sono affatto visibili. E’ dubbio se i Rotschild siano oggi quello che fu la ditta di Nathan, che divenne praticamente il banchiere centrale d’Europa, coprendo debiti pubblici, salvando banche nazionali, finanziando infrastrutture pubbliche durante la rivoluzione industriale. Sicché non si può valutare se dice il vero il sito Investopedia, che ha provato a fare una valutazione approssimativa e decreta (senza specificare i cespiti e le attività) che la ricchezza che la dinastia controlla oggi ammonta a 2 trilioni di dollari: 2 mila miliardi. Se fosse vero, vuol dire che i Rotschild sono otto volte più ricchi degli otto più ricchi miliardari. http://www.investopedia.com/updates/rothschild-family-net-worth-explained/ I milionari annusano il collasso, e scappano (dalla società che hanno creato) Non certo i Rotschild, ma i “mezzi milionari”, i gestori di hedge funds, i fondatori di startups di successo, i ricchi in milioni (ma non miliardi), stanno comprando bunker di lusso in rifugi anti-atomici riciclati in condomini costosissimi, assoldando squadre di guardie armate, investendo in campi d’aviazione in Nuova Zelanda: almeno secondo un articolo del New Yorker che sta facendo rumore fra quelli che contano. Perché i nuovi ricchi temono una rivolta sociale: “Le tensioni prodotte dall’acuta disparità di reddito stanno diventando così’ forti, che alcuni dei più agiati del mondo stanno prendendo misure per proteggersi”- In vendita in Nuova Zelanda: pista d’atterraggio. http://www.newyorker.com/magazine/2017/01/30/doomsday-prep-for-the-super-rich Una volta, i “preppers”, quelli che si preparano a lottare e sopravvivere in un collasso sociale totale accumulando proiettili e scatolame in qualche deserto americano, erano la “frangia lunatica” fatta per lo più da reduci di guerra tornati disturbati dall’Irak, o complottasti paranoici; gente senza tanti mezzi comunque. Adesso sono le menti brillanti di SIlicon Valley a prepararsi all’Armageddon, sia quello naturale (terremoto della faglia di Sant?Andrea) sia il collasso sociale e politico della società. Antonio García Martínez, 40 anni, ha ammesso di aver acquistato “due ettari di bosco in un’isola del Nord Pacifico e d’averla attrezzata con generatori, pannelli solari, casse di munizioni”. Il fondatore di PayPal , Peter Thiel, ha non solo comprati terreni in Nuova Zelanda, ma fondato là una ditta che aiuta i suoi pari (pari-reddito) a cercare là ridenti rifugi. Nei fatti, nei primi 10 mesi del 2016, mani straniere hanno acquistato 3500 chilometri quadrati in Nuova Zelanda. Il posto così lontano è oggetto dei loro appetiti, anche perché ritenuto sicuro se scoppia una epidemia globale… Reid Hoffman, creatore di LinkedIn, ha raccontato al giornalista dell New Yorker: “Dire che hai comprato una casa in Nuova Zelanda è come un ammicco fra noi. Si fa’ la stretta di mano massonica e ci si scambiano notizie del tipo: niamo, “Sai, conosco un mediatore che vende vecchi silos per missili ICBM, a prova di atomica…”. O si discute su temi come: “Bisogna comprarsi un aereo privato. Bisogna prendersi cura anche della famiglia del pilota. Devono essere sull’aereo”. E’ istruttivo vedere come abbiano paura della società che loro stessi hanno creato, e ne vogliano fuggire. Come pensano di salvare se stessi per via individuale, accumulando munizioni generatori solari, trincerandosi coi propri pari in condomini fortificato: uno spasimo terminale di individualismo americano e di spirito del West, con i carri in circolo contro gli indiani. “Se avessimo avuto una più equa distribuzione del reddito, messo più fondi e energia nelle scuole pubbliche, nei parchi, nelle arti o e nella sanità pubblica, avremmo tolto molta della rabbia che si sente nella società. Le abbiamo tutte smantellate, queste cose”, ammette Rob Johnson , che ha fondato un Institute for New Economic Thinking (istituto per un nuovo pensiero economico), dove cerca di riproporre le strane idee della società come un sistema di corresponsabilità a questi ricchi spaventati. Ma lamenta la mancanza di “spirito di responsabilità verso il prossimo” e l’apertura alla possibilità, fra i ricchi, di una più decisiva politica fiscale di redistribuzione.
ISLAM CONTRO ISLAMISMO.. Maurizio Blondet 11 novembre 2017. “Non credo che in alcun periodo della nostra storia Islamica abbiamo fronteggiato una minaccia simile, dinanzi a cui abbiamo ora bisogno di unirci, per combatterla: come Musulmani, e in particolare come Sapienti musulmani.» (Shaykh Muhammad al-Yaqoubi, già insegnante presso la Moschea ‘Umayyade di Damasco, autore di Refuting ISIS) L’estremismo e la violenza islamista costituiscono una minaccia esiziale, oltre che per la convivenza civile nei Paesi che ne vengano affetti o colpiti, per gli stessi credenti Musulmani e per la loro autentica Tradizione di fede. L’Islam presenta infatti una dottrina teologica, una giurisprudenza classica e un’educazione spirituale – secondo l’originale ripartizione profetica tra islâm, imân e ihsân – che l’islamismo perverte in propaganda ideologica, moralismo violento e militanza eversiva; l’Islam esprime una filosofia politica e un’etica pubblica, che l’islamismo riduce a ideologia settaria e tentativo di monopolio morale della fede. Il primo si articola in una Tradizione universale, equilibrata e pluralistica, mentre il secondo dipana miriadi di movimenti settari, esclusivisti e vulnerabili a degenerazioni estremiste: nell’abbandono e nel diniego delle vie di purificazione spirituale (tasawwuf), prosperano e si moltiplicano le sirene dell’estremismo purista (tatarruf). Radicandosi in un’antica eresia di violenti dissidenti scissionisti (khawârij), e nutrendosi dell’eresia contemporanea del distacco dalle scuole ortodosse (lâ-madhhabiyyah), dal punto di vista teologico l’islamismo può dunque essere efficacemente arginato e contrastato solo con la necessaria vivificazione della sapienzialità Islamica tradizionale, di cui esso costituisce propriamente un tradimento e una sovversione. In questo senso, sono innanzi tutto i Sapienti dell’Islam tradizionale ad aver denunciato e combattuto le derive estremiste, fin dalle loro prime manifestazioni: il loro impegno (jihâd) si è espresso tanto sul piano dell’insegnamento, dell’educazione e della confutazione dottrinale, quanto su quello del sacrificio personale e del martirio, in quelle zone direttamente afflitte dalla piaga dell’estremismo e delle sue espressioni militanti. L’esecuzione del centenario Shaykh egiziano Sulayman Abu Haraz nel Sinai, la devastazione dei mausolei del Profeta Giona, dell’Imam an-Nawawi e dello Shaykh Ahmad Zarruq, e il massacro di centinaia di guide religiose da parte dei movimenti estremisti sono solo alcuni esempi, tra i molti possibili, dei sacrifici dei rappresentanti dell’Islam tradizionale nel contrasto all’islamismo. Come Musulmani italiani, abbiamo dunque la precisa responsabilità di offrire anche in lingua Italiana una chiara presentazione della funzione tradizionale, degli insegnamenti spirituali e dell’opera di chiarificazione dottrinale dei Sapienti musulmani, veri rappresentanti qualificati dell’autorità spirituale islamica, nel loro impegno secolare di contrasto all’estremismo – nonché di contribuirvi nel nostro piccolo. Non è infatti sufficiente indicare – correttamente, con Olivier Roy – che, nel caso di molti episodi di terrorismo islamista, «non si tratta di radicalizzazione dell’Islam, bensì di islamizzazione del radicalismo»: è invece necessario spiegare come sia stato possibile che l’Islam sia stato ridotto a piattaforma ideologica e semantica per le criminali perversioni nichiliste di giovani deviati, e quindi operare affinché tale opera di strumentalizzazione sia ostacolata e inibita – in una lotta culturale che, oltre a rappresentare un preciso dovere civile verso le società europee, costituisce un’inderogabile necessità esistenziale per le stesse comunità islamiche d’Occidente. In seguito alla pubblicazione della raccolta «Contro l’ISIS», prima antologia Italiana di autorevoli posizioni sapienziali Islamiche (fatâwâ) di condanna del terrorismo islamista, nell’ambito della promozione di numerosi incontri, lezioni, seminari scientifici e iniziative pubbliche – sia interne alle comunità islamiche sia rivolte alle istituzioni e alla società civile nel suo complesso – particolare rilievo assume quindi la Conferenza internazionale «Islam contro islamismo» di Torino, che con l’inedita partecipazione diretta e indiretta di alcune delle principali autorità sapienziali Sunnite contemporanee contribuisce a dare, per la prima volta nel nostro Paese, una presentazione chiara e dirimente dell’ortodossia tradizionale Islamica, e della sua diametrale e attiva contrapposizione alle aberranti eresie del letteralismo, del radicalismo e dell’estremismo. Raccogliendo non solo l’adesione di alcune delle principali organizzazioni islamiche nazionali, ma anche quella dell’Association Ribat Al Fath – espressione del Regno del Marocco e della sua sapienzialità classica – la conferenza ospiterà infatti, tra gli altri, il Gran Mufti emerito di Bosnia Dr. Mustafa Ceriç, il Dr. ‘Abdel Rahman Fouda dell’Osservatorio per il Contrasto all’Estremismo dell’Università islamica di Al-Azhar, e l’intervento di Sayyid Shaykh Muhammad Abu al-Huda Al-Yaqoubi, già insegnante presso la Grande Moschea ‘Umayyade di Damasco e autore dell’opera Refuting ISIS, che sarà rappresentato nell’intervento conclusivo. Tali iniziative intendono promuovere una conoscenza corretta dell’autentica Tradizione islamica e del suo contrapposto estremismo islamista, una comprensione adeguata del ruolo di argine all’integralismo svolto dalle scuole classiche e dai centri sapienziali tradizionali – cui guide religiose e giovani possano tornare a fare riferimento, per una corretta formazione dottrinale e spirituale – e una piattaforma di ricerca e di supporto scientifico, per l’orientamento delle comunità religiose e delle istituzioni civili, nella definizione di strategie di contrasto alla propaganda islamista e nella promozione di un insegnamento religioso integrale e integrato nel contesto Europeo. Assolvendo a quello che costituisce tanto uno specifico dovere religioso quanto una precisa responsabilità civile, auspichiamo che tali iniziative possano altresì consolidare le fondamenta del dialogo interculturale e interreligioso della nostra società, secondo il plurisecolare insegnamento di pace, di giustizia e di civiltà della stessa Tradizione islamica e dei suoi rappresentanti qualificati. Ibrahim Gabriele Iungo Rappresentante (muqaddam) della Tariqa Shadhiliyyah Comitato scientifico Conferenza internazionale “Islam contro islamismo” https://www.maurizioblondet.it/islam-contro-islamismo/ Ibrahim Gabriele Iungo Rappresentante (muqaddam) della Tariqa Shadhiliyyah Comitato scientifico Conferenza internazionale “Islam contro islamismo” Torino, Novembre 2017 / Rabî‘ al-Awwal 1439
israele non vuole il conflitto con beirut ma avvisa hezbollah e iran Gerusalemme, occhi puntati sul Libano L’insabilità porta venti di guerra img header“Per la prima volta nella mia vita, molti altri stati della regione riconoscono che Israele non è il loro nemico. Riconoscono che Israele è il loro alleato. I nostri nemici comuni sono l’Iran e l’Isis. I nostri obiettivi comuni sono la sicurezza, la prosperità e la pace. Credo che nei prossimi anni lavoreremo insieme per raggiungere questi obiettivi e collaborare apertamente”. Nel suo discorso di un anno fa alle Nazioni Unite, il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (nell’immagine durante una conferenza stampa tenuta la scorsa settimana a Londra in merito alla minaccia iraniana) aveva già chiarito che gli equilibri in Medio Oriente stavano cambiando e nuove alleanze, seppur sotto traccia, si stavano delineando. La notizia del dispaccio inviato dal ministero degli Esteri israeliano alle ambasciate del Paese nel mondo è una conferma di come il quadro stia cambiando: nella direttiva di Gerusalemme, l’indicazione di iniziare una campagna diplomatica contro Iran e Hezbollah, includendo il sostegno alle affermazioni dell’Arabia Saudita che ha indicato i due alleati sciiti come responsabili dell’attacco missilistico lanciato contro Riad nel fine settimana scorso (a far partire il razzo, abbattuto, il movimento yemenita Huthi, che gode del sostegno proprio dell’Iran). La missiva diplomatica, stando a quanto risulta al canale 10 israeliano che per primo ha riportato la notizia, è stata inviata domenica scorsa, il giorno dopo che l’ ex primo ministro libanese Saad Hariri ha annunciato – sorprendendo molti – le sue dimissioni dalla presidenza. Una decisione resa nota durante la sua visita in Arabia Saudita. Nell’occasione, Hariri ha detto di temere per la sua vita, sostenendo che vi sia un complotto per ucciderlo, e ha aspramente criticato l’influenza di Hezbollah e Iran sul suo paese. “Gli eventi in Libano e il missile balistico lanciato dagli Huthi contro l’aeroporto internazionale di Riyad dovrebbero indurre [il mondo] ad aumentare la pressione su Iran e Hezbollah su una serie di questioni, dalla produzione di missili balistici ai suoi sforzi di sovvertire l’ordine regionale”, si legge nella nota del ministero degli Esteri. “Su richiesta del direttore generale, vi viene chiesto di contattare urgentemente i ministeri degli Esteri e altre entità pertinenti a livello governativo e di sottolineare che le dimissioni di Hariri e i suoi commenti sulle ragioni che lo hanno portato a dimettersi dimostrano ancora una volta il carattere distruttivo dell’Iran e di Hezbollah e come costituiscano un pericolo per la stabilità del Libano e dei paesi della regione”.
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[[ SAUDI IRAN ARABIA ]] in profeta Zaccaria è detto che per il Signore Dio JHWH? Israele è terzo per importanza dopo Assiria (IRan) e dopo Egitto! SIETE SOLTANTO VOI CHE MI NEGATE L’AMORE!
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SHARIAH cannibals SYRIA Allah Mecca 666 Kaaba 14 ore fa ERDOGAn, IRAN, BIN SALMAN ] hanno tutti paura di me: “cosa può significare?”
social demoni, stregonerie, occultismo, A.I. e satanismo nel Nuovo Ordine Mondiale! I social sfruttano le vulnerabilità psicologiche delle persone per gettarle nel fango! il «mea culpa».. L’ex presidente di Facebook si pente: «I social sfruttano le debolezze psicologiche delle persone» Sean Parker, l’hacker che ha fondato Napster e ha lavorato con Zuckerberg, fa mea culpa: «Solo dio sa cosa fanno queste piattaforme al cervello dei nostri bambini» «Quando un network cresce fino a un miliardo o due miliardi di persone, cambia letteralmente la tua relazione con la società, con gli altri. Probabilmente interferisce in modo misterioso con la produttività in strani modi. Solo dio sa cosa stia facendo ai cervelli dei nostri bambini». Non, non è lo sfogo di un apocalittico tecnofobico. Sono parole di Sean Parker, l’hacker che a vent’anni fondò Napster e a 25 fu il primo presidente di Facebook (prima di esserne cacciato per una vicenda di cocaina). Quello che ha messo insieme l’idea di Mark Zuckerberg e i soldi di Peter Thiel (e che nel film The Social Network è interpretato da Justin Timberlake). Uno che, come ricorda in Move fast and break things Jonathan Taplin (che gli imputa non senza qualche ragione la distruzione dell’industria musicale nella quale lo stesso Taplin lavorava) pensa che sia «la tecnologia e non l’economia o il governo la vera forza trainante dietro i grandi cambiamenti sociali». http://www.corriere.it/tecnologia/social/17_novembre_12/ex-presidente-facebook-si-pente-social-sfruttano-debolezze-psicologiche-persone-90f10854-c7ca-11e7-a46a-2daf03b7af20.shtml
social demoni A.I. e satanismo nel Nuovo Ordine Mondiale! I social sfruttano le vulnerabilità psicologiche delle persone per gettarle nel fango! Per questo fa una certa impressione leggere, come riporta su Axios Mike Allen, che l’ha intervistato a Filadelfia (qui il video), che il «nuovo» Parker, quello che presiede il Parker Institute for Cancer Immunotherapy, si proclama «una specie di obiettore di coscienza» in fatto di social media. Parker dice che i social, e Facebook prima di tutti, sono partiti da una domanda: «Come faccio a consumare la maggior parte possibile del vostro tempo e della vostra attenzione cosciente? E hanno perciò «sfruttato una vulnerabilità nella psicologia umana», ossia il bisogno di riconoscimento sociale («proprio la cosa che si sarebbe inventato un hacker come me»), e che lui stesso, Mark Zuckerberg e Kevin Systrom di Instagram «ne eravamo del tutto coscienti, ma l’abbiamo fatto comunque». Come? «Dandovi ogni tanto un po’ di dopamina, perché qualcuno mette “mi piace” o commenta una foto, un post o qualcos’altro». Quanto sia sincera l’autocritica di Parker (che è ancora nel board di Spotify) è da vedere. Ma sembra conscio di segnare un cambio di rotta, tanto che, tra il serio e il faceto, dice a Allen: «Credo che Mark Zuckerberg adesso bloccherà il mio account». 12 novembre 2017 (modifica il 12 novembre 2017 | 18:29) © RIPRODUZIONE RISERVATA
“Il Mossad? Gente che spara, Asia teme”. Asia Argento teme il Mossad. Conosco tutti i delitti di cui oggi, ( non è la stessa cosa di ieri) potrebbe essere capace il MOSSAD, e di certo ha altro da fare, che contare tutte le volte che Asia ha inteso o non ha inteso, CONSENSUALMENTE: regalare la sua passera a chicchesia! QUESTA CALUNNIA GRIDA VENDETTA AL COSPETTO DI DIO! “Asia non esce più di casa per paura di agenti israeliani perché questa è gente che spara, è gente che minaccia, sono persone pericolosissime. Asia teme per la propria vita e teme per quella dei suoi figli, teme i ricatti”. E sul presunto ingaggio di agenti segreti israeliani afferma “Sono degli agenti segreti, sono del Mossad​ che poi è uno dei più crudeli servizi segreti del mondo. Ha paura e ha ragione anche ad averla”. Il regista sottolinea però come Asia, nonostante i timori, non si sia mai pentita di aver denunciato. “Anzi – conclude – è sempre più convinta”

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¿Qué son los vientres de alquiler?

Estimado amigo:

Recientemente el Gobierno ha informado en el Parlamento que en el periodo 2010 a 2016 casi 1.000 niños nacidos de vientres de alquiler han sido inscritos en los Registros Civiles dependientes de las Oficinas Consulares o Misiones Diplomáticas españolas.

Los niños inscritos procedían de países como Canadá, Estados Unidos, Reino Unido, India, Nepal, México, Tailandia, Ucrania, Rusia, Grecia, Portugal y Sudáfrica. Sin embargo algunas asociaciones consideran que estas cifras no tienen nada que ver con la realidad pues según dichas asociaciones cada año entran en España unos mil bebés nacidos en el extranjero mediante contratos de vientres de alquiler.

Cada día es más fuerte la presión de los poderes económicos para que se legalice la figura de los vientres de alquiler, por ello se hace necesario recordar que los vientres de alquiler suponen el reconocimiento legal de la explotación sexual de la mujer y la mercantilización de la vida.

La mujer alquila su cuerpo, normalmente bajo algún tipo de coacción (constatándose que en algunos países la subrogación se encuentra unida a redes de prostitución), convirtiéndose dicha práctica en una nueva forma de explotación, con la agravante de que el niño es utilizado como producto comercial.

Desde el Centro Jurídico Tomás Moro estamos comprometidos en la defensa de la vida (desde la concepción hasta el fin natural de la misma), por eso hemos editado un nuevo vídeo (que puedes ver en la siguiente dirección https://youtu.be/we8_pPMY-R8 ) en el que explicamos que son en realidad los vientres de alquiler.

Para ver el vídeo puedes pulsar sobre la siguiente imagen o seguir el siguiente enlace https://youtu.be/we8_pPMY-R8

Desde el Centro Jurídico Tomás Moro consideramos que es necesario oponerse a cualquier norma que suponga la esclavitud sexual de la mujer y el tráfico de menores, e igualmente es necesario defender la dignidad de la mujer y el interés de los menores, aún de aquellos no nacidos pero si concebidos; por eso te pedimos que colabores con nosotros en la difusión de este vídeo.

Para difundir estos principios te enviamos un vídeo (que puedes ver en https://youtu.be/we8_pPMY-R8 ) para que nos ayudes de alguna de las siguientes formas:

· Difundiendo el vídeo que te hemos presentado.

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· Colaborando económicamente con este proyecto (con 5 €, 10 €, o la cantidad que consideres adecuada, realizando una donación por transferencia bancaria- BBVA, 0182-4016-05-0208517204 (IBAN ES72)-, o realizando una aportación con tarjeta bancaria o PayPalcumplimentando el formulario de nuestra web pulsando aquí.

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L’ombra della massoneria sulle Assemblee di Dio in Italia (ADI) – parte 24 – il parlare massonico presenti nelle ADI sulla cosiddetta libertà religiosa

di Haiaty Varotto

Francesco Toppi, in un suo articolo apparso su Stampasera il 16 Marzo 1989 (pag. 15 – vedi foto), a proposito dell’ora di religione ha affermato:

‘Egregio direttore, esprimo il mio compiacimento e quello degli oltre centomila membri delle Chiese Evangeliche «Assemblee di Dio in Italia» (ADI) perchè nel n. 63 di oggi, lunedì 6 Marzo 1989, il Suo autorevole giornale a pag. 9 ha pubblicato l’interessante notizia dell’attesa sentenza della Consulta sull’ora di religione. Desidero renderle noto che non soltanto è stata violata la legge 449 del 1984 relativa all’intesa fra lo Stato e la Tavola Valdese ma anche altre due leggi riguardanti le Intese tra lo Stato e le Chiese Avventiste e lo Stato e le Chiese Evangeliche A.D.I. rispettivamente la legge 516 e 517 del 22 novembre 1988. In ambedue queste leggi è riportato alla lettera quanto è stato pubblicato e riguardante la legge in corso di approvazione, per l’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane. Queste leggi nel loro insieme riguardano almeno trecentomila italiani che, pur costituendo una minoranza, desiderano salvaguardare le libertà di coscienza e di religione, ratificate non soltanto dalla nostra Costituzione, ma garantite dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dalla Convenzione per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali. Questa non esigua minoranza di cittadini italiani si aspetta che la Corte Costituzionale emani una sentenza che ristabilisca il rispetto della libertà e non crei per nessuno effetti discriminatori che sarebbero deleteri allo sviluppo della personalità dei minori appartenenti alle scuole di ogni ordine e grado i quali non scelgono l’insegnamento della religione cattolica. Grato per l’obbiettività dell’informazione su questo argomento e pregandola di pubblicare questa ulteriore precisazione, La ringrazio sentitamente. Past. Dott. Francesco Toppi (Presidente delle Chiese Cristiane Evangeliche ADI – Roma).

Avete notato il discorso di Toppi a favore della libertà di coscienza e di religione? Ma non vi pare un linguaggio massonico il suo? A noi pare proprio un linguaggio massonico. Quando lui dice che almeno trecentomila italiani desiderano salvaguardare le libertà di coscienza e di religione, non sta facendo altro che parlare come i massoni, che dicono spesso nei loro discorsi di voler salvaguardare le libertà di coscienza e di religione, o di avere combattuto in questo o in quell’altro periodo storico affinché trionfasse la libertà di coscienza e di religione.

D’altronde questa libertà è uno dei principi fondamentali della Massoneria a cui i Massoni tengono molto. Sul sito di una loggia massonica in uno scritto dal titolo ‘La Libertà nella Massoneria’ si legge infatti:

‘La Libertà, nel senso profano del termine, è quella che uno Stato illuminato, con le proprie leggi, assicura ai propri cittadini, consentendo di esprimere diverse opinioni politiche, filosofiche, religiose; uno Stato cioè che non impone una sua ideologia, ma anzi garantisce il libero esercizio della libertà di parola, di coscienza, di religione’ (http://www.loggiaguerrazzi665.it/).

E per questa libertà i massoni sono chiamati a combattere, in quanto in Morals and Dogma il massone Albert Pike afferma rivolgendosi ai massoni del 32°:

‘Vi hanno insegnato a superare la paura della morte, a dedicarvi alla grande causa della libertà civile e religiosa …’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione Italiana, Vol. 3, pag. 285 – 32° Sublimi Principi del Real Segreto),

e invece rivolgendosi ai massoni del 4° afferma:

‘A editti che vengano dal solo arbitrio di una forza dispotica, contrastanti con la legge di Dio o con la grande legge della natura, contrari ai veri diritti dell’uomo, che violano il diritto del libero pensiero, libera parola, libere coscienze, è legittimo ribellarsi, e sforzarsi di abrogarli’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione italiana, Vol. 2, pag. 8 – 4° Maestro Segreto).

E tutto ciò perchè nella Massoneria

‘il Massone identifica l’onore della nazione con il proprio onore. Nessun onore più bello si può dare alla propria nazione del difenderla da tutti i nemici delle libertà civili e religiose’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione Italiana, Vol. 2, pag. 81 – 9° Cavaliere Eletto dei Nove).

E difatti i massoni hanno combattuto per questa libertà nel corso del tempo anche qui in Italia. Come ha ricordato nel 2005 Gustavo Raffi del GOI in un comunicato stampa. Ascoltate le sue parole:

‘Sono numerosi i Massoni umbri che hanno partecipato e che hanno dato il loro contributo al processo di unificazione nazionale. Anche al loro ricordo di uomini pronti a combattere non solo per la costruzione della nazione, ma innanzitutto per la libertà e la democrazia, è dedicato il concerto di lunedì prossimo. In una società italiana ancora profondamente contadina e cattolica, legata alle superstizioni di una religiosità popolare, una classe dirigente illuminata e dotata di un inaudito coraggio civile, combatté allora contro chi condannava la società moderna in tutte le sue forme, dal liberalismo alla democrazia, dalla libera ricerca scientifica alla libertà innanzitutto di coscienza e religiosa’ (http://www.goiradio.it/).

E sempre in tema di libertà religiosa e di coscienza, ricordiamo la Dichiarazione di Princìpi approvata dal Convento dei Supremi Consigli Confederati riuniti a Losanna nel settembre 1875, che afferma:

‘La Massoneria proclama, come ha proclamato sin dalla sua origine l’esistenza di un Principio Creatore, sotto il nome di Grande Architetto dell’Universo. Essa non impone alcun limite alla ricerca della verità, ed è per garantire a tutti questa libertà che esige da tutti la tolleranza.

… Per innalzare l’uomo ai propri occhi, per renderlo degno della missione sulla terra, la Massoneria pone come principio che il Creatore supremo ha dato all’uomo, come bene più prezioso, la libertà…

… Agli uomini per i quali la religione è la consolazione suprema la Massoneria dice: “Coltivate la vostra religione senza ostacolo, seguite le aspirazioni della vostra coscienza.” … ‘.

Dunque nelle ADI c’è un modo di parlare che assomiglia molto a quello dei Massoni che ci tengono a sottolineare che loro combattono per la libertà di coscienza e di religione. E questo modo di parlare delle ADI ovviamente è seguito da degli atti diretti in quella direzione, infatti le ADI lottano al fine di far abrogare quelle leggi che violano i ‘diritti’ dell’uomo, come peraltro hanno fatto già nel dopoguerra quando in questa lotta furono aiutati dai massoni.

In un articolo apparso su La Repubblica il 17 luglio 2007 dal titolo ‘Ma ebrei e protestanti plaudono alla svolta’ scritto da Orazio La Rocca, si legge infatti:

‘E, invece, a ebrei, protestanti, Testimoni di Geova e altre confessioni minori piace il nuovo testo sulla libertà religiosa in Italia. Piace, soprattutto, quel passaggio del testo unico in cui si sottolinea che «la libertà religiosa trova il suo fondamento nel principio di laicità dello Stato». Lo hanno puntualizzato, in modo chiaro e senza indugi, Renzo Gattegna, presidente dell’ Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei), e il pastore Domenico Maselli, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), ascoltati ieri alla Commissione Affari costituzionali dopo l’ intervento dell’ arcivescovo Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, che – al contrario – aveva sollevato le critiche più ferme proprio al riferimento sulla laicità dello Stato contenuto nel disegno di legge. Malgrado le riserve della Cei, è stato quasi unanime il coro dei consensi espresso durante l’ audizione dai rappresentanti delle altre religioni. «Noi ebrei italiani siamo una minoranza che oggi vede avvicinarsi il superamento delle disparità di trattamento tra le diverse confessioni religiose del nostro Paese», ha esordito Gattegna, che si è detto «ampiamente soddisfatto» dell’impianto generale del testo, giudicato «migliore rispetto alle proposte presentate in precedenza». Tra i punti più «significativi» indicati dal presidente degli ebrei il superamento del «concetto stesso di abrogazione della legislazione dei culti ammessi prevista dalle leggi sui culti varate nel 1929-30 che risentivano del clima politico del tempo». «Con questa nuova legge che – ha spiegato Gattegna – sopprime i culti ammessi e introduce il concetto di pari dignità tra le confessioni religiose si alza il livello della convivenza civile del nostro Paese ed è un bene per tutti. Questa nuova legge, quindi – a parere del presidente degli ebrei italiani – va bene così come è stata presentata perché i suoi princìpi sono tutti condivisibili, anche se per l’attuazione pratica ci sarebbero alcuni articoli che vanno spiegati meglio. Ma c’ è tutto il tempo per apportare ulteriori miglioramenti, come ha garantito il presidente della Commissione Luciano Violante». Parole in sintonia con quanto sostenuto anche dal pastore Maselli, secondo il quale «l’ affermazione che la legge sulla libertà religiosa trova il suo fondamento nel principio di laicità dello Stato va sostenuta senza alcuna incertezza». Un principio di «garanzia» aperto a qualsiasi scelta religiosa, perché «solo uno Stato laico può garantire una autentica libertà per tutte le comunità di fede. Per questo, la laicità dello Stato è per noi evangelici garanzia fondamentale della stessa libertà religiosa». «In questo nuovo testo – per Maselli – vi si nota la volontà di deburocratizzare le norme per l’ acquisizione dei vari diritti. Particolarmente positivo, appare, inoltre, l’articolo 9 che riguarda le scuole pubbliche e paritarie, e l’articolo 11 che prevede spazi adeguati di trasmissione per le singole confessioni nel servizio pubblico radiotelevisivo». Oltre a Maselli – intervenuto anche a nome della Tavola valdese e della Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi) -, la galassia evangelica italiana ieri è stata rappresentata da Domenico Tomasetto per l’Unione cristiana battista d’ Italia; Dora Bognandi per l’Unione delle Chiese cristiane avventiste del Settimo giorno; Roberto Giannini per la Chiesa apostolica in Italia e Felice Loria per le Assemblee di Dio’.

Da: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/07/17/ma-ebrei-protestanti-plaudono-alla-svolta.html

Si noti la presenza di Antonio Felice Loria, quale rappresentante delle Assemblee di Dio in Italia. Come si può vedere lo spirito massonico è pienamente presente anche nelle ADI.

Perchè ci opponiamo a questo modo di ragionare e parlare e di agire, e lo riproviamo? Perchè come Cristiani, non dobbiamo preoccuparci se in una nazione c’è la cosiddetta libertà religiosa, perchè noi Cristiani siamo liberi in Cristo, qualsiasi sia il Governo in una nazione e qualunque siano le sue leggi, ed abbiamo quindi da Dio la piena libertà di riunirci ed offrire il nostro culto a Dio e fare quello che Lui ci comanda di fare nella Sua Parola (evangelizzare, fare opere buone verso i poveri, gli orfani e le vedove ecc.). Per dire la cosa in altre parole: noi Cristiani abbiamo già la libertà religiosa, in quanto la legge del Re dei Re ci autorizza a professare liberamente la nostra fede in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne il culto. Per noi quindi non è affatto indispensabile che la legge di una nazione preveda la libertà religiosa per i suoi cittadini.

Se quindi le autorità ci vietassero di fare quello che Dio ci comanda di fare e che siamo liberi in Cristo di fare, noi disubbidiremo loro, come facevano gli antichi discepoli quando fu vietato loro di parlare nel nome di Gesù, e questo perchè “bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini” (Atti 5:29). Saremo per questo perseguitati, vessati, e vituperati? Gloria a Dio. Sopporteremo ogni cosa con pazienza, confidando in Dio che libera il giusto da ogni afflizione. E nello stesso tempo pregheremo Dio, secondo che è scritto: “C’è fra voi qualcuno che soffre? Preghi” (Giacomo 5:13); e pregheremo pure per quelli che ci perseguitano, in ubbidienza all’ordine di Gesù Cristo: “Pregate per quelli che vi perseguitano” (Matteo 5:44). Perchè questo era quello che facevano gli apostoli, e noi vogliamo seguire il loro esempio.

Noi quindi non siamo chiamati a lottare affinché ci sia la libertà religiosa – nel caso essa non ci sia ancora – o per salvaguardarla – se essa esiste di già, perché tale lotta non rientra nella buona guerra che siamo chiamati a combattere. Una tale lotta fa parte della lotta in cui sono impegnati i Massoni, ma non i Cristiani che invece devono guerreggiare affinchè i peccatori ottengano la libertà dal peccato (e per fare questo devono predicargli il ravvedimento oltre che la remissione dei peccati mediante la fede in Cristo) e affinchè quei Cristiani che sono diventati schiavi di quei numerosi falsi ministri del Vangelo che si trovano in mezzo alle Chiese siano liberati dal laccio di questi uccellatori (e per fare questo devono non solo pregare ma anche opporsi ai falsi insegnamenti di costoro confutandoli pubblicamente): questa è la buona guerra che superfluo che vi dica i Massoni aborriscono perchè la considerano una manifestazione di fanatismo e intolleranza verso gli uomini.

Vorrei peraltro far notare come proprio quelli delle ADI che dicono che non vogliono fare polemica, quando si tratta di salvaguardare la cosiddetta libertà religiosa la polemica la fanno, eccome se la fanno, e la fanno contro le autorità stabilite da Dio. Per difendere la verità confutando pubblicamente le eresie del papato – che tengono schiave e mandano all’inferno decine di milioni di anime – non fanno nessuna polemica, e difatti stanno zitti, come se il Papato non esistesse, perché ormai tra le ADI e il papato c’è sostanzialmente un patto di non belligeranza; ma per la loro cosiddetta libertà religiosa – che vi ricordo è contemporaneamente anche la libertà religiosa dei Mormoni, dei Testimoni di Geova, dei Mussulmani, dei Buddisti, dei Satanisti, degli Spiritisti, ecc. – sono pronti a polemizzare duramente, e questo lo abbiamo chiaramente visto. Quanta ipocrisia, ripeto, quanta ipocrisia.

E’ fuor di dubbio che le ADI si sono massonizzate su diverse cose, e questo loro modo di ragionare e parlare ne è una ulteriore conferma. D’altronde lo spirito massonico si è nel tempo ampiamente diffuso in ambito evangelico, e non poteva non entrare anche nell’organizzazione ADI.

Gesù Cristo l’esempio di fede perfetto che le ADI hanno rigettato

Voglio approfondire la mia confutazione della cosiddetta lotta a favore della libertà religiosa in cui si sono fatte coinvolgere le ADI fino a questo giorno perchè c’è altro da dire, perchè è ora che siano confutati questi che in nome di questa cosiddetta libertà religiosa rigettano di seguire l’esempio che ci ha lasciato il nostro Signore Gesù Cristo, e poi con una faccia tosta che ha dell’incredibile ti vengono a dire ‘Guarda a Gesù’, quando loro sono i primi che non guardano a Gesù ma a qualcun altro che non segue per niente le orme di Cristo. Voglio quindi parlare delle persecuzioni subite da Cristo e della sua reazione ad esse, perchè è di fondamentale importanza sapere come il Figlio di Dio, che sulla terra fece la volontà dell’Iddio e Padre suo, si comportò in mezzo alle persecuzioni che subì.

Cominciano con il dire che se c’è qualcuno che è stato perseguitato a motivo di giustizia da quelli della sua generazione, questo uomo si chiama Gesù Cristo. Oggi si direbbe che a Gesù Cristo fu negata la libertà religiosa, come anche la libertà di fare propaganda delle sue idee religiose, e quindi che nei suoi confronti ci fu una discriminazione sociale perchè gli furono negati dei diritti fondamentali dell’uomo, discriminazione che culminò nella sua uccisione da parte dei suoi nemici.

Ora, Gesù Cristo non fece male alcuno a nessuno dei suoi contemporanei, sia essi Giudei, Samaritani, e Gentili, ripeto male alcuno. Nonostante ciò però i Giudei lo odiarono e lo perseguitarono e lo condannarono a morte dandolo in mano del procuratore Ponzio Pilato che sentenziò che fosse fatto quello che i Giudei chiesero a gran voce, cioè che fosse crocifisso. Tutto ciò – benché Gesù non lo meritasse – avvenne perché Dio lo aveva prestabilito e quindi quando venne il suo tempo Dio mandò ad effetto il suo disegno o piano. Questa cosa fu confermata dai discepoli di Gerusalemme quando pregando a Dio dissero: “E invero in questa città, contro al tuo santo Servitore Gesù che tu hai unto, si son raunati Erode e Ponzio Pilato, insiem coi Gentili e con tutto il popolo d’Israele, per far tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio aveano innanzi determinato che avvenissero” (Atti 4:27-28) ed anche dall’apostolo Pietro che ai Giudei disse: “Quest’uomo, allorché vi fu dato nelle mani, per il determinato consiglio e per la prescienza di Dio, voi, per man d’iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste” (Atti 2:23). Naturalmente, Dio aveva fatto conoscere questo suo disegno ai suoi antichi profeti, infatti essi preannunciarono le sofferenze del Cristo; l’apostolo Pietro infatti disse un giorno ai Giudei: “Ma quello che Dio aveva preannunziato per bocca di tutti i profeti, cioè, che il suo Cristo soffrirebbe, Egli l’ha adempiuto in questa maniera” (Atti 3:18) e nella sua prima epistola dice: “Essi [i profeti] indagavano qual fosse il tempo e quali le circostanze a cui lo Spirito di Cristo che era in loro accennava, quando anticipatamente testimoniava delle sofferenze di Cristo, e delle glorie che dovevano seguire” (1 Pietro 1:11).

Ma ciò detto, bisogna spiegare che cosa portò nella pratica i Giudei a odiare Gesù e a condannarlo a morte. Leggendo la storia di Gesù di Nazareth si evince in maniera chiara che Gesù fu odiato e perseguitato perché guariva di sabato e chiamava Dio suo Padre facendosi uguale a Dio. Il fatto che guarisse di sabato equivaleva per i Giudei a profanare il settimo giorno sacro all’Eterno cosa vietata dalla legge di Mosè. Gli stessi Giudei però ignoravano che in quello stesso giorno veniva praticata la circoncisione e i sacerdoti nel tempio erano obbligati ad offrire dei sacrifici, cose queste prescritte dalla stessa legge che vietava di fare qualsiasi lavoro in giorno di sabato, ma la cui pratica non costituiva una violazione della legge tanto è vero che Gesù non condannò mai i Giudei per queste cose. Ma i Giudei lo reputarono degno di morte perché lui in giorno di sabato faceva del bene guarendo gli ammalati. Lo chiamarono “un peccatore” (Giovanni 9:24) proprio per questa ragione. Una volta, dopo che Gesù in giorno di sabato guarì un uomo con una mano secca i Farisei furono ripieni di furore (Luca 6:11) e “tennero consiglio contro di lui, col fine di farlo morire” (Matteo 12:14).

Anche il fatto che Gesù chiamasse Dio suo Padre fece infuriare i Giudei che più volte cercarono di metterlo a morte per questa ragione (ma senza riuscirci perché il suo tempo non era ancora venuto). Giovanni dice: “Perciò dunque i Giudei più che mai cercavan d’ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio” (Giovanni 5:18). Gesù però una volta rispose a quelli che lo volevano lapidare per bestemmia perché aveva detto “Io e il Padre siamo uno” (Giovanni 10:30) in questa maniera: “Non è egli scritto nella vostra legge: Io ho detto: Voi siete dèi? Se chiama dèi coloro a’ quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata), come mai dite voi a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, che bestemmia, perché ho detto: Son Figliuolo di Dio? Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete; ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre” (Giovanni 10:34-38). Ma essi non vollero dargli retta. Ma d’altronde Gesù era veramente il Figlio di Dio, sapeva di esserlo, il Padre lo confermò per ben due volte con una voce dal cielo.

Era normale che Gesù chiamasse Dio suo Padre. Ma venne il giorno che i Giudei riuscirono a mettergli le mani addosso, ad arrestarlo e a farlo comparire davanti al loro Sinedrio. Qui alla domanda del sommo sacerdote se lui era il Figlio del Benedetto, Gesù rispose affermativamente al che tutti lo condannarono come reo di morte, e lo mandarono legato a Ponzio Pilato il quale dopo averlo esaminato voleva liberarlo perché non trovava in lui nulla che fosse degno di morte, ma i Giudei erano decisi a farlo crocifiggere e ci riuscirono chiedendo a gran voce a Pilato che crocifiggesse Gesù e liberasse Barabba che era un omicida, il governatore infatti per Pasqua aveva l’usanza di liberare alla folla un carcerato qualunque ella volesse. Pilato acconsentì a quello che chiese la folla e sentenziò che Gesù fosse crocifisso. E così Gesù fu portato al luogo detto ‘Golgota’ e crocifisso quivi in mezzo a due ladroni. Ma la storia non finisce qui, perché dopo tre giorni Dio lo risuscitò dai morti. Gloria al suo nome ora e in eterno. Amen.

Ora, dal punto di vista delle ADI a Gesù fu chiaramente negata dai Giudei sia la libertà di pensiero che la libertà di religione. Gesù infatti secondo i Giudei non era libero di pensare e dire che Dio era Suo Padre, come non era libero di guarire le persone in giorno di sabato. Ecco dunque negati ad un uomo dei diritti – direbbero nelle ADI – ‘sacrosanti’.

Ma come si comportò Gesù? Questa è la domanda a cui bisogna rispondere, per sapere come ci dobbiamo comportare quando veniamo perseguitati a cagione della Parola, in altre parole – come direbbero nelle ADI – quando ci viene negata la cosiddetta libertà religiosa o quella di pensiero o quella di riunirci o quella di fare propaganda della nostra fede. E la risposta ce la dona l’apostolo Pietro, quindi uno dei dodici apostoli, che fu testimone delle sofferenze di Cristo (1 Pietro 5:1), quando ci dice come dobbiamo comportarci quando veniamo perseguitati dai nostri nemici a motivo del bene che facciamo. Ascoltate cosa dice il nostro fratello Pietro:

“Poiché questo è accettevole: se alcuno, per motivo di coscienza davanti a Dio, sopporta afflizioni, patendo ingiustamente. Infatti, che vanto c’è se, peccando ed essendo malmenati, voi sopportate pazientemente? Ma se facendo il bene, eppur patendo, voi sopportate pazientemente, questa è cosa grata a Dio. Perché a questo siete stati chiamati: poiché anche Cristo ha patito per voi, lasciandovi un esempio, onde seguiate le sue orme; egli, che non commise peccato, e nella cui bocca non fu trovata alcuna frode; che, oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; che, soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di Colui che giudica giustamente” (1 Pietro 2:19-23).

Gesù dunque sopportò pazientemente le afflizioni che gli cagionarono i suoi nemici, rimettendosi nelle mani di Dio che giudica giustamente, e ovviamente continuando a fare quello Dio gli aveva ordinato di fare fino alla fine. Non fece pressioni di alcun genere sia sulle autorità politiche che religiose del suo tempo affinché quelle persecuzioni nei suoi confronti cessassero o fossero mitigate. E questo è l’esempio che noi dobbiamo seguire, perchè è cosa grata a Dio se noi soffriamo facendo il bene e sopportiamo pazientemente le nostre sofferenze. E’ evidente quindi, che alla luce dell’esempio lasciatoci da Gesù, questa cosiddetta lotta in favore della libertà religiosa per uscire dalla persecuzione, è un qualche cosa che non rientra nella volontà di Dio verso di noi. Tanto è vero che gli apostoli di Cristo, che furono perseguitati a motivo di Cristo, non fecero mai accenno in tutte le loro epistole di avere intrapreso questa lotta in favore della libertà religiosa in quei posti dove ad essi veniva negata dalla popolazione locale. E questo perchè loro seguivano le orme di Cristo Gesù, e a loro volta esortavano i santi a seguire il loro esempio.

Il rigetto della sovranità di Dio

In base a come si sono comportate le ADI nel dopoguerra, si evince in maniera chiara che secondo loro in caso alla Chiesa di Dio viene negata la libertà religiosa dalle autorità essa deve intraprendere dei passi appoggiandosi a uomini di cultura o politici o associazioni che lottano per i diritti dell’uomo, al fine di far prevalere le sue ‘sacrosante’ ragioni. Ma questo comportamento è perverso agli occhi di Dio perchè porta a rinnegare la sovranità di Dio. Mi spiego.

La Scrittura dice che “l’Eterno fa tutto ciò che gli piace, in cielo e in terra, nei mari e in tutti gli abissi” (Salmo 135:6), e quindi è Lui che stabilisce i re e li depone a suo piacimento. Ma cosa dice ancora la Scrittura? Che “il cuore del re, nella mano dell’Eterno, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli piace” (Proverbi 21:1), il che significa che quando l’autorità stabilita da Dio decide di perseguitare la Chiesa di Dio, lo fa per volere di Dio in quanto è Dio a dirigere il suo cuore in quella direzione. Questo è confermato pienamente da quello che dice il Salmista a proposito del maltrattamento che ricevettero gli Israeliti in Egitto da parte di Faraone e degli Egiziani: “Iddio fece moltiplicar grandemente il suo popolo, e lo rese più potente dei suoi avversari. Poi voltò il cuor loro perché odiassero il suo popolo, e macchinassero frodi contro i suoi servitori” (Salmo 105:24-25). E noi sappiamo quanto soffrirono gli Israeliti per mano degli Egiziani, a motivo di questa opera compiuta da Dio sul cuore degli Egiziani, infatti è scritto: “E gli Egiziani presero in avversione i figliuoli d’Israele, e fecero servire i figliuoli d’Israele con asprezza, e amareggiaron loro la vita con una dura servitù, adoprandoli nei lavori d’argilla e di mattoni, e in ogni sorta di lavori nei campi. E imponevano loro tutti questi lavori, con asprezza” (Esodo 1:12-14). Ma tutto ciò rientrava nella volontà di Dio, ossia nei suoi disegni, infatti Dio aveva predetto molto tempo prima al patriarca Abramo: “Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi, e saranno oppressi per quattrocento anni; ma io giudicherò la gente di cui saranno stati servi; e, dopo questo, se ne partiranno con grandi ricchezze. E tu te n’andrai in pace ai tuoi padri, e sarai sepolto dopo una prospera vecchiezza. E alla quarta generazione essi torneranno qua; perché l’iniquità degli Amorei non è giunta finora al colmo” (Genesi 15:13-16). E quindi affinchè Dio potesse mandare il suo servo Mosè a liberare gli Israeliti dalla mano di Faraone, e giudicare Faraone e gli Egiziani tramite il Suo fedele servitore Mosè, era necessario che gli Egiziani prendessero in odio gli Israeliti, e Dio con la sua potenza fece sì che ciò avvenisse voltando il cuore di Faraone e degli Egiziani contro gli Israeliti.

E badate che gli Israeliti nel corso di quel tempo che fu lungo soffrirono molto per mano degli Egiziani, ma Dio vide quella loro afflizione, udì i loro gemiti, ed ebbe pietà di loro liberandoli secondo che è scritto: “Or nel corso di quel tempo, che fu lungo, avvenne che il re d’Egitto morì; e i figliuoli d’Israele sospiravano a motivo della schiavitù, e alzavan delle grida; e le grida che il servaggio strappava loro, salirono a Dio. E Dio udì i loro gemiti; e Dio si ricordò del suo patto con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe. E Dio vide i figliuoli d’Israele, e Dio ebbe riguardo alla loro condizione” (Esodo 2:23-24), e secondo che Dio disse a Mosè: ‘Ho veduto, ho veduto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito il grido che gli strappano i suoi angariatori; perché conosco i suoi affanni; e sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani, e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese ove scorre il latte e il miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Hittei, gli Amorei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei. Ed ora, ecco, le grida de’ figliuoli d’Israele son giunte a me, ed ho anche veduto l’oppressione che gli Egiziani fanno loro soffrire. Or dunque vieni, e io ti manderò a Faraone perché tu faccia uscire il mio popolo, i figliuoli d’Israele, dall’Egitto’” (Esodo 3:7-10).

Questo sta a dimostrare che Dio è pietoso e misericordioso, e a suo tempo viene a soccorrerci per liberarci dalle afflizioni che subiamo. Ma nel frattempo dobbiamo essere disposti ad accettare dalla mano di Dio il male, come abbiamo accettato il bene. Ovviamente in mezzo all’afflizione siamo chiamati a pregare Dio con fede e pazienza, perchè questo dobbiamo fare anche, affinchè Egli abbia pietà di noi e ci liberi dalla mano degli uomini malvagi e molesti. Sarà poi Dio a decidere come e quando mutare i tempi e le circostanze, ma quanto a noi certamente non dobbiamo intraprendere passi o proteste presso le autorità di cui Lui ha volto il cuore contro di noi, appoggiandoci a politici o uomini di cultura o associazioni e così via, per fare loro cambiare idea, perchè in cielo c’è Colui che volge il cuore delle autorità in una direzione o nell’altra dovunque piace a Lui, che è il Governatore dell’universo.

Quindi cercare di far cambiare idea alle autorità in queste cose, con i mezzi che abbiamo visto che hanno usato le ADI nel dopoguerra, vuol dire confidare nell’uomo anzichè in Dio, e quindi è una mancanza di fiducia in Dio, e perciò non può avere l’approvazione di Dio. Ed è poi anche una mancanza di rispetto verso Dio, un disprezzo verso il Re dei Re, verso quello che Lui fa, e che è ben fatto. Ecco perchè nè Gesù Cristo, il Figlio di Dio, e neppure i suoi fedeli apostoli dopo, in mezzo alle persecuzioni che patirono così tanto a motivo del Vangelo, agirono come hanno agito i pastori dirigenti delle ADI nel dopoguerra, perchè loro avevano un profondo rispetto di Dio, e una ferma fiducia nella Sua potenza.

Ma quando queste cose vengono a mancare, allora ecco che si agisce in maniera stolta come hanno fatto le ADI e le Chiese vengono trascinate alla ribellione contro Dio. Le ADI, lo ripeto, si sono massonizzate, infatti il massone Albert Pike, sommo pontefice della massoneria universale, diceva:

‘Il Massone non esorta il prossimo a sottovalutare asceticamente la vita, considerandola un’insignificante ed indegna porzione dell’esistenza, perchè un simile atteggiamento richiede sentimenti innaturali e, se conseguito, sarebbe morboso e, se solo professato, insincero, insegnandoci a considerare la vita futura solo come compensazione dei mali sociali e a non occuparsi di guarire tali mali in questa vita, e così facendo oltraggia la causa della virtù e quella del progresso sociale. La vita è reale, al contrario, perciò va vissuta onestamente e con senso del dovere. Essa è l’inizio della nostra immortalità. Coloro che sentono un forte interesse e passione per questo mondo lavoreranno risolutamente per migliorarlo; coloro i cui affetti sono spostati verso il Cielo facilmente si abbandoneranno alle miserie della vita, ritenendole ineluttabili, inesorabili e prefissate, e si consoleranno con l’idea delle ricompense che un giorno saranno loro. E’ una verità che chi privilegia le meditazioni spirituali e si sforza di far divenire la religione regola per il proprio cuore è spesso troppo apatico nei confronti di tutti i miglioramenti del nostro sistema di vita, ed in molti casi quindi virtuale alleato del male, e ostile alle riforme politiche e sociali, perchè distolgono le energie dell’uomo dalla contemplazione dell’eternità’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione italiana, Vol. 2, pag. 179). In altre parole, Pike, nel caso ci sia in una nazione una dittatura o una tirannia che neghi la libertà di religione e di pensiero ad una parte dei cittadini, incita ad intraprendere lotte ed iniziative a favore della libertà e dell’uguaglianza dei diritti, e difatti lui stesso dice anche che la massoneria ‘sostiene le bandiere della Libertà e dell’Uguaglianza dei Diritti’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione italiana, Vol. 1, pag. 82).

E se qualcuno vuole sapere cosa intende Pike per libertà ed eguaglianza, eccolo servito:

‘Dal punto di vista dell’etica politica non vi è che un unico principio: la sovranità dell’uomo su se stesso. Questa sovranità si chiama Libertà. Dall’unione di due o più sovranità di questo genere ha origine lo Stato. Non vi debbono essere abdicazioni in questa associazione. Ogni uomo libero non rinuncia a una certa parte della sua sovranità per formare il diritto comune. Tale parte deve essere la stessa per tutti. Vi deve essere un equo contributo da parte di tutti perchè la collettività nel suo insieme sia sovrana. L’uguale concorso di tutti alla formazione di un libero Stato trova fondamento nel principio dell’uguaglianza. Il diritto non è nè più nè meno che la tutela degli interessi di tutti, nessuno escluso. Tale forma di solidarietà è la Fraternità. La Libertà è il vertice, l’Eguaglianza la base. Eguaglianza non significa livellamento, una società con erbe svettanti e querce rachitiche è una comunità piena di gelosie, tendente all’indebolimento reciproco. Eguaglianza significa che tutte le attitudini debbono avere, civilmente, eguali opportunità; sul piano politico, tutti i voti debbono avere lo stesso peso e, su quello religioso, a tutte le coscienze debbono essere riconosciuti eguali diritti’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione italiana, Vol. 1, pag. 75 – 2° Compagno Libero Muratore).

Ecco perchè nei templi massonici si trova il ‘Triangolo Sacro’ o ‘Delta’, perchè i tre vertici del triangolo simboleggiano anche i tre grandi principi della Massoneria che sono la Libertà, l’Uguaglianza, e la Fratellanza. E come abbiamo visto ‘il triangolo sacro’ purtroppo lo troviamo anche nelle ADI, e siccome uno dei vertici del triangolo è ‘la sovranità dell’uomo su se stesso’ è come se su di esso leggessimo ‘rigetto della sovranità di Dio’. Certo, perchè il libero arbitrio che proclamano le ADI, e che serve di base al loro discorso sulla libertà religiosa, li ha portati al rigetto della sovranità di Dio. Dio infatti per loro non è il “beato e unico sovrano” (1 Timoteo 6:15), ma uno spettatore che aspetta che l’uomo si muova e determini gli eventi sulla terra che Lui quindi assolutamente non predetermina e non manda ad effetto.

La partecipazione alla diffusione del peccato e delle dottrine di demoni

Ma il discorso ADI a favore della cosiddetta libertà religiosa, libertà religiosa per cui le ADI hanno ‘combattuto’ assieme ai massoni affinchè fosse introdotta nella Costituzione Italiana, e che ovviamente adesso si sentono in prima fila a difendere e salvaguardare, non è altro che un discorso a favore dei peccatori e della diffusione delle dottrine di demoni in questa nazione.

Le ragioni? Perchè le Chiese ADI – come peraltro tante altre Chiese Evangeliche – affermando che gli uomini sono totalmente liberi, in quanto hanno il libero arbitrio, affermano che gli uomini sono liberi di credere alla menzogna e di agire di conseguenza in base al loro credo, ossia hanno il diritto di credere e diffondere dottrine di demoni, come anche il diritto di fare ciò che è male agli occhi di Dio. Certo, perchè il discorso sulla libertà religiosa che fanno queste Chiese non si limita solo alla libertà religiosa delle Chiese Evangeliche, ma anche a quella delle sette, come i Testimoni di Geova, i Mormoni, gli Avventisti del Settimo Giorno, gli Unitariani Pentecostali (‘Gesù solo’) e così via, e dei tanti gruppi religiosi di matrice Induista, Buddista, Mussulmana, come ovviamente delle varie obbedienze massoniche. In altre parole, queste Chiese ritengono che anche costoro sono liberi di credere quello che vogliono e quindi anche di diffondere quello che vogliono. E badate che questa libertà queste Chiese dicono che proviene da Dio, in quanto è Dio che ha reso l’uomo libero, dandogli il libero arbitrio. Ma le cose non stanno così come dicono le ADI, perchè gli uomini non sono affatto liberi, ma semmai schiavi di Satana che li ha sedotti a credere ogni sorta di menzogne e fargli operare ogni sorta di iniquità, per portarli all’inferno. L’apostolo Paolo infatti chiama il diavolo “quello spirito che opera al presente negli uomini ribelli” (Efesini 2:2). E chi sono gli uomini ribelli se non quelli che amano la menzogna anzichè la verità, e operano il male anzichè il bene, e che quindi diffondono la menzogna? E quindi se costoro sono sotto la potestà di Satana, il padre della menzogna, l’ira di Dio è sopra di essi, e difatti essi sono chiamati dalla Scrittura “figliuoli d’ira” (Efesini 2:3). E perchè l’ira di Dio è su di essi? Perchè Dio odia la menzogna, e la lingua bugiarda, come anche il falso testimone che proferisce menzogne (Proverbi 6:16-19), e tutti gli operatori di iniquità (Salmo 5:5).

Come deve agire dunque la Chiesa di Dio nei riguardi degli uomini ribelli? Deve loro annunziare quello che essi devono fare per essere liberati dalla potestà di Satana e quindi essere riconciliati con Dio. E il messaggio da annunciare loro è “Ravvedetevi e credete all’Evangelo”, lo stesso messaggio quindi che annunciava Gesù ai Giudei, e Paolo ai Gentili. Ma se la Chiesa comincia a dire: ‘Anche quelli che la pensano diversamente da noi, hanno il diritto di credere e professare quello che vogliono’, come potrà pensare di annunziare agli uomini il messaggio che vuole Dio, che ha lo scopo di fargli abbandonare il loro credo e operato sbagliato? Non potrà farlo, e difatti non lo fa, perchè la predicazione del ravvedimento, della conversione dagli idoli muti a Dio, è sparita dai messaggi di evangelizzazione delle ADI, perchè loro ci tengono a dire che non vogliono far cambiare religione o opinione alle persone in quanto rispettano la loro libertà e non vogliono persuaderli del contrario! E siccome che il comando ‘Ravvedetevi’ implica che tu hai ragione e il tuo uditorio ha torto, allora bisognava farlo sparire in nome del rispetto per il libero arbitrio dell’uomo! Vedete dunque come il discorso sulla libertà religiosa che fanno nelle ADI ha avuto delle nefaste conseguenze anche sulla predicazione ai peccatori. Ecco perchè il messaggio di evangelizzazione che portano le ADI non è affatto quello biblico, in quanto è stato adattato alle loro esigenze, altrimenti non potrebbero fare tutti questi discorsi in favore della libertà religiosa che si basano sul cosiddetto libero arbitrio. Si contraddirebbero in maniera evidente, perchè il loro discorso sul libero arbitrio e quindi sulla libertà religiosa andrebbe a cozzare con il messaggio rivolto agli uomini. Comprendete fratelli? Si limitano quindi a dire agli uomini ‘accettate Gesù nel vostro cuore’ ‘aprite il vostro cuore a Gesù’, ‘venite a Gesù’, e tutto questo per dover coprire la loro ribellione, perchè comunque sia devono dare l’apparenza che stanno evangelizzando.

Capite quindi che ci troviamo davanti ad un discorso molto più ampio di quello che sembra, perchè parlando in questa maniera non si fa altro che aiutare ed approvare quello che i figli del diavolo insegnano e diffondono a loro perdizione. Ci si trova davanti ad una partecipazione delle ADI ad una opera infruttuosa delle tenebre, perchè dà in un certo modo sostegno a tutti coloro che predicano menzogne, e quindi che contrastano la verità che è in Cristo Gesù. Ci troviamo davanti ad una opera del diavolo mascherata da opera buona a favore dei deboli e delle minoranze.

Le ADI sono entrati a far parte di un sistema diabolico, che a suo tempo porterà al Nuovo Ordine Mondiale, ecco perchè agiscono e parlano così. Ve lo ripeto quindi fratelli: ‘Uscitevene e separatevene’.

[Tratto dal libro ‘La massoneria smascherata’ di G. Butindaro]

Haiaty Varotto | novembre 12, 2017 alle 6:46 pm | URL: https://wp.me/p3s0b2-1CV

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