Morale stravolta

ma poiché Maometto è uno dei tanti antiCristI? poi, come lui potrebbe stare in Paradiso?
MA COME la tua fede, ti ha plasmato come una bestia di satana?! E CHI NON CREDE DI ESSERE COSì? VENGA SUBITO DA ME! ma, chi crede di essere diventato una bestia di satana? PROPRIO LUI DEVE VENIRE SUBITO DA ME: PRIMA CHE LO COLGA ANCHE LA MORTE ESTERIORE! e tu non puoi venire da me fisicamente, perché io non sono 7miliardi di persone, ma, tu puoi leggere i miei articoli e, tu puoi trovare una comunione con i miei ideali! NON TEMERE: io non pretendo di modificare la tua religione o la tua identità!
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E perché io dovrei dirti di “no!” se, la mia felicità, come lo scopo della tua vita è la felicità? TU DIMOSTRAMI DI NON COMMETTERE UNA QUALCHE INGIUSTIZIA, PIUTTOSTO!
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SATANISTI ALIENI VAMPIRI ] SE I FARISEI NON VANNO SUBITO IN ARABIA SAUDITA? GIURO CHE VI UCCIDO TUTTI!
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QUALI diritti umani SHARIA genocidio nazisti, LA LEGA ARABA PUò RAPPRESENTARE IN ONU? che Sauditi hannno detto sull’altare di satana della CIA: “abbiamo fatto bene noi, a rifiutare di entrare anche noi in ONU, con Unius REI in giro? era molto pericoloso!”
dubito che, si possa parlare di politica o di finanza, o di economia, adeguatamente, perché questa è tutta una maçonnerie Rothschild: ALTO TRADIMENTO COSTITUZIONALE ] e se, FARISEI non fanno in fretta a Realizzare il regno delle Tribù di Israele in ARABIA SAUDITA? finiranno COME I PEZZENTI, dopo avere rubato per secoli TUTTO il genere umano, finiranno tutti con il culo per terra: TUTTI questi satanisti farisei del Talmud!
MARIO MONTI BILDENBERG E LA POLITICA DELLO SCHIAVO: FELICE TASSATO: LA PRIMA SUPERCAZZOLA DEL 2016 [Video] COME SI DEVE ANESTETIZZARE UN PAESE NAZIONE, E PER CONVINCERLO A PAGARE IL PROPRIO DENARO AD INTERESSE! LA FILOSOFIA DELLA SCHIAVO FELICE E TRUFFATO! NULLA OTTERREMO DI MENO DELLA NOSTRA SOVRANITà MONETARIA, FINO ALLA FINE DEL MONDo! La prima supercazzola del 2016 di Mario Monti, ospite di Giovanni Floris. La spending review? “Un concetto dinamico evolutivo in qualche misura evanescente”. http://www.byoblu.com/post/video-dal-web/mario-monti-la-prima-supercazzola-del-2016
CIOè VOI MI DITE CHE AVETE FATTO MORIRE QUESTA RAGAZZA MENTRE LEI STAVA COMPIENDO UN PECCATO MORTALE? QUESTO SI CHE è TERRORISMO SESSUALE! DI QUESTO PASSO VOI STATE MANDANDO IN FUMO 50 ANNI DI PORNOCRAZIA! Ventenne muore durante un aborto al Cardarelli di Napoli
ma io non ho mai parlato di declino USA SpA Banche Centrali FED, infatti la vostra pirati bullismo predazione? è soltanto il declino di tutto il GENERE UMANO! SOLTANTO DIO VI PUò STERMINARE A TUTTI VOI, E NOI DEL REGNO DI DIO? CI STIAMO LAVORANDO! Obama: ‘Chi parla di declino America vende fantasia’
AFFERMATIVO! DIO NON VUOLE EMARGINARE NESSUNO, E LUI PARLA CONTINUAMENTE AL CUORE DI TUTTI I PECCATORI, E NOI SIAMO TUTTI PECCATORI! SOLTANTO CHE GUARDIAMO CON COMPASSIONE AI NOSTRI PECCATI, E CON DUREZZA AI PECCATI DEGLI ALTRI! Quello che è il delitto sociale e politico, per eccellenza, è un pensiero ideologico massimalista, e la pretesa dello Stato Massone Islamico Darwin GENDER: di parlare con categorie morali! “Corrotti perdono pudore e dignità, provino vergogna” Esce libro. “Mai emarginare i gay, ogni creatura è amata da Dio”
ORMAI è LA CATASTROFE! A COSA SERVONO 250 MILIONI DI MIGRANTI ENTRO IL 2060. Ci sono 24 milioni di disoccupati in Europa e 14 milioni di inattivi in Italia: servono davvero i migranti per pagare le pensioni?. Ecco le ragioni più plausibili dietro a un progetto scellerato: http://www.byoblu.com/post/notiziedalweb/a-cosa-servono-250-milioni-di-migranti
l’apparato militare industriale USA, senza un nemico? fallisce! ECCO PERCHé LORO SONO 50 ANNI CHE NON DORMONO LA NOTTE PER INVENTARE DEI NEMICI! … è in questo modo, che hanno convinto i sauditi a creare al-Qaeda! e poi, è tutta una storia di delitti.. questa è una storia infinita infernale!
BUSH Clinton sauditi, turchi, FED SPA FMI, CIA NATO, SPA FARISEI, SISTEMA MASSONICO? è soltanto una questione di penne dell’unico Baal OWL!
BOKO HARAM, AL-NURSA, QATAR, BAHRAIN, SAUDI ERDOGAN ISIS, ECC..? IS ONE ONLY SHARIA UMMAH LEAGUE ONU
LAGARDE in Ucraina? lei vi è andata insieme a MADRE TERESA DI CALCUTTA, e poi, per un fatale errore fortuito, al suo finco ha trovato la CIA i cecchini GOLPE a Maidan: e nessuno di loro è stato arrestato: perché avevano la immunità diplomatica!
OVVIAMENTE A MERKEL HOLLANDE, LE CONDOGLIANZE SONO DOVUTE, IN CASO DI TRAGICA FATALITà, MA QUESTO DISASTRO DI TERRORISMO EUROPEO è TUTTO IL SATANISMO SHARIA, CHE TU E IL TUO OBAMA GENDER, VOI AVETE PORTATO IN SIRIA TRA I MARTIRI CRISTIANI: PER LA LORO DISTRUZIONE! VOI SIETE I RESPONSABILI DI TUTTO IL TERRORISMO ISLAMICO NEL MONDO, E QUESTA TRAGEDIA SADDAM, ASSAD E GHEDDAFI, TUTTO ERA STATO PREVISTO, da loro, IN TEMPI NON SOSPETTI! E QUESTA STORIA TURCA E SAUDITA NATO SHARIA, PER VOI? SIAMO SOLTANTO ALL’INIZIO, MA PER VOI POTRà FINIRE SOLTANTO IN TRAGEDIA! Kamikaze tra i turisti a Istanbul, Almeno 10 morti. Otto vittime sono tedesche.
EIH MERKEL SPA BANCHE CENTRALI BILDENBERG, LA PROSSIMA VOLTA CHE TU VAI A TROVARE ERDOGAN SHARIA ISIS PETROLIUM? FATTI LA CINTURA DI CASTITà IN ACCIAIO INOX!
Colonia, 653 SONO le denunce per aggressione SESSUALE: IN UNA SOLA NOTTE! PRATICAMENTE, SI SONO PALPEGGIATE TUTTE LE TEDESCHE I MAOMETTANI SHARIA, POCO CI MANCAVA CHE DI LI PASSAVA ANCHE LA MERKEL!
Obama, ‘l’America è ancora il Paese più forte al mondo’ OK! MA DA QUALE PUNTO DI VISTA? 1. A FILMINI PORNOGRAFICI? è CERTAMENTE IL PIù FORTE! 2. A LEGIONI DI DEMONI E SATANISTI? è SICURAMENTE IL PIù FORTE? 3, AD ALLEATI NAZISTI PRAVY SECTOR E ISLAMICI TERRORISTI SHARIA? è SICURAMENTE IL PIù FORTE! 4. A STRAGI PER FUTILI MOTIVI? è SICURAMENTE IL PIù FORTE, 5. AD ABORTI E DIVORZI? è SICURAMENTE IL PIù FORTE! E L’ELENCO VERGOGNOSO? POTREBBE CONTINUARe Ancora a LUNGO! ma, se ci pensi? ha una buona protezione aerea, ma, nessuna nazione è così vulnerabile, per un corpo di marina da sbarco, che è la NAzione più facile da conquistare ed invadere!
islam sharia? è soltanto un genocidio ONU
http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2016/01/12/lady-gaga-nuda-con-boyfirend-taylor-kinney-dopo-aver-fatto-sesso_c1f44a42-bee3-4793-b8ea-585b270c9fdc.html COSA è TUTTA QUESTA CASCIARA di cagnara? Vi sembra questa una notizia di ANSA? Starebbe a suo agio, su un giornale specializzato per questo genere di cose: per ADULTI, non su un pubblico servizio sovvenzionato da contribuenti! VOI AVETE PERSO IL SENSO DELLA MISURA! MA, VOI PENSATE A COME, noi POSSIAMO DARE SCANDOLO AD UN PEDOFILO POLIGAMO DI ISLAMICO ORGIA DOMESTICA? IN QUESTO MODO? VOI MI FATE SALTARE LA FRATELLANZA UNIVERSALE! voi RENDETE IMPOSSIBILE IL DIALOGO TRA ORIENTE ED OCCIDENTE E ALTRO CHE AMORE: “VOI REALIZZATE PROPRIO LA GUERRA MONDIALE!”
questo si che è un evento culturale importante: degno di ANSA GENDER ideologia: per la ideologia religione evoluzione darwin sodoma: regime bildenberg, un rito liturgico fondamentale ed essenziale: per celebrare: il NUOVO ORDINE MONDIALE: new age SPA FED BCE: il Grande FRATELLO BUSH, ma, io ricordo che, una volta in mezzo ai cadaveri, si pregava, oggi, Satana si accontenta di altro, si fa letteratura pornogratica, perché, il nostro Stato? è un lenone! Lady Gaga nuda con boyfriend Taylor Kinney dopo aver fatto sesso, Il selfie shock: “Facciamo sesso per la pace, contro la violenza e il terrorismo”
Califfato Islamico ISIS LEGA takfiri galassia jihadista? è un terrorista erdogan hitler sharia, new ottomano impero!
Abd Allāh takfiro Saʿūd sharia hitler SAUDI ARABIA isis daesh is CIA NWO
mafia SPA BANCHE CENTRALI? è regime bildenberg massone, la più grande mafia occulta legalizzata della storia del genere umano!
ROTHSCHILD TU SEI IL PIù GRANDE SATANISTA ED ASSASINO DELLA STORIA! PER COLPA TUA ABBIAMO AVUTO MILIONI DI SUICIDI DA USUROCRAZIA
datagate UK GEZABELE SECOND enter in my ADSL
ALLAH king ABD serpente pene PEDO POLIGAMO APOSTATA IDOLATRA SATANISTA DELLA CIA? è SEMPRE UN TAKFIRO Allah sharia
[ ISRAEL VEDI CHE, UK SEGRET SERVICES HA INTERCETTATO LA MIA PRIMA CONNESSIONE CHIAVETTA E MI HA BLOCCATO! ] QUESTA è LA MIA SECONDA CONNESSIONE [SALMAN SHARIA SAUDI ARABIA TAKFIRO SUDAIRIO ] è vero che, io non ho Dio in tasca, ma, per quello che so io? lui di massacri su larga scala? ne ha già fatti parecchi!
DARWIN GENDER IS TALMUD JABULLON FREEMASONRY SPA FED NWO: THE BEST OF SATANA ALLAH KORAN
Illuminati Arab SHARIA conspiracy LEAGUE ENLIGHTENED NWO? WILL KILL ISRAEL!
AMEN ] CIA FED OWL BAAL PHARISEES CANNIBAL TALMUD AGENDA 666 NWO ENTITà, BABYLON TOWER SPA FMI BCE, NATO ARAB LEAGUE ONE ONLY ABOMINAZIONE OF ANTICHRIST SODOMA BLASFEMIA APOSTASIA TAKFIRI SUDAIRI SAUDITI TURCHI OTTOMANI MASSONI BILDENBERG FECCIA GENDER DARWIN PEDOFILIA POLIGAMIA ZAPATERO SESSO CON I CANI PORNO DOPPIA FICA JABULLON ALLAH SHARIA [ olo: AMEN
my holy JHWH ] li senti? soffrono come bestie, tutte le bestie di satana, ma, nessuno di loro ha il coraggio di farsi vedere, come sono tutti nascosti dietro i loro computer, sono tutti gli assassini! NON NE AVERE PIETà!
“CAPUT ISRAELE PER LA TERZA VOLTA!” lo ha detto Rothschild il fariseo, ed io lo ho sentito, mente lui lo diceva!
DARWIN HA IL CULO GENDER! SALMAN SAUDI SHARIA TACFIRO SUDAIRIO: DI UN TAGLIAGOLE BLASFEMO PAGANO APOSTATA IDOLATRA.. il NWO è stato fondato su di te, sui sodomiti e sui satanisti massoni! ORA DIMMI TU, COME PUò RIMANERE IN PIEDI UNA FECCIA COSA DI QUESTO TIPO?
DARWIN HA IL CULO GENDER! MERKEL ASSASSINA DI MARTIRI CRISTIANI: IN TUTTO IL MONDO! ANTICRISTO GENDER DARWIN OBAMA IMAM DI SATANA CIA NATO! E TUTTI COLORO CHE: NON CONDANNANO LA SHARIA? VEDRANNO DIVAMPARE IL TERRORISMO ISLAMICO SOTTO CASA LORO! 12.01.2016 ( PERCHé LA SHARIA è UN IMPERIALISMO DEMONIACO, PER LA CONQUISTA SAUDITA DEL MONDO, ED è PROPRIO QUESTO: IL VERO MOTIVO PER CUI TANTI ISRAELIANI SONO MORTI, IN QUESTI 66 ANNI, PERCHé NON ESISTE UN PROBLEMA PALESTINESE, INFATTI, I PALESTINESI NON ESISTONO, SE, è VERO CHE ESISTE LA UMMAH! QUINDI LA UMMAH NEGA LA ESISTENZA DEL GENERE UMANO! ) L’ordigno sarebbe stato innescato da un attentatore suicida. Una potente esplosione ha scosso la piazza centrale di Istanbul, causando un numero imprecisato di feriti, come riporta la tv turca NTV: http://it.sputniknews.com/mondo/20160112/1871705/turchia-terrorismo-bomba.html#ixzz3x38CdoPO
“TUTTI PER UNO E UNO PER TUTTI”, è UN CODICE DI ONORE DEI CAVALIERI CRISTIANI, CHE DEI FARABUTTI MASSONI, TRADITORI E COMPLICI DI TORRE DI BABILONIA OCCHIO PIRAMIDE, DI LUCIFERO ROTHSCHILD ENTITà DEMONIACA: REGIME BILDENBERG? LORO NON HANNO, NESSUN DIRITTO DI APPELLARE PER LORO! IO LO GIURO: “QUESTA PROFANAZIONE CONTRO LA MIA REGALITà? IO, IL RE DI ISRAELE? IO VE LA FARò PAGARE! ” L’Estonia vuole ottenere la dislocazione permanente delle forze NATO nel paese, 12.01.2016, Ne ha parlato il Primo Ministro estone Taavi Roivas in un suo articolo dedicato agli obiettivi del governo nel 2016. L’articolo è stato pubblicato sull’influente Postimees. “Considero molto importante per il summit estivo della NATO (che si terrà a Varsavia l’8 e il 9 luglio) prendere una decisione sulla presenza permanente degli Alleati in Estonia e nei paesi vicini. Questo potrebbe essere un chiaro segnale che con i paesi della NATO non bisogna litigare, in quanto noi seguiamo il principio “uno per tutti, tutti per uno”, ha scritto Roivas nel suo articolo. Alla fine dello scorso anno in Estonia è arrivato dagli Stati Uniti il primo convoglio di mezzi militari pesanti. Sono state consegnate 40 unità tecniche, compresi 4 carri armati M1A2 Abrams, 10 veicoli corazzati Bradley e 3 semimoventi d’artiglieria Paladin e due veicoli per usi speciali: http://it.sputniknews.com/mondo/20160112/1875802/estonia-nato-dislocazione-permanente.html#ixzz3x36UwSnd
SE NON FACCIAMO CROLLARE LA BANCA MONDIALE SPA? NON C’è NESSUNA SPERANZA DI OTTENERE DEI POLITICI OCCIDENTALI, CHE NON INGANNINO E CHE NON MENTINO SPUDORATAMENTE, PERCHé L’OBIETTIVO DEL FONDO MONETARIO PUò ESSERE SOLTANTO LA GUERRA MONDIALE! [ Obama, da messia a spia ] 17:04 12.01.2016 (What they say about USA. I giornalisti negli Stati Uniti si lamentano per il livello di repressione a cui sono stati sottoposti dall’amministrazione di Obama negli ultimi anni: CHI PRENDE IL CONTROLLO DELLA BANCA MONDIALE? IO, PROPRIO IO, UNIUS REI OVVIAMENTE! IO HO IL VOTO DI POVERTà, NON SO CHE FARMENE DEI SOLDI! http://it.sputniknews.com/mondo/20160112/1876616/obama-giornalisti-persecuzioni.html#ixzz3x358oIFj
ULTIME NOTIZIE:     16:57 L’Ucraina GOLPISTA E GENOCIDARIA, spenderà 500 milioni di dollari in armamenti [ E CHI LA MINACCIA? è LEI L’AGGRESSORE!
    15:38 Il premier giapponese invia a Vladimir Putin un messaggio personale [ PER OTTENERE I TERRITORI SETTENTRIONALI, TROPPO STRATEGICI IN IMMINENTE CONFLITTO MONDIALE! VI FAREMO DELLE BASI AEREE E NAVALI PER I CINESI, SE IL GIAPPONE NON RIVENDICHERà LA SUA SOVRANITà MONETARIA, E LA SUA INDIPENDENZA POLITICA!     15:04 La Russia ha deciso che non venderà più energia elettrica all’Ucraina AMEN!
    14:38 Istanbul, Erdogan SHARIA: kamikaze era siriano ISIS [ è TUTTO UN INCIUCIO SAUDITA SHARIA, PER DISTRUGGERE IL GENERE UMANO!
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Europa Unione, EU, ONU, USA, anticristo NATO ] voi state facendo il gioco sporco e mortale, della CIA NATO LEGA ARABA: per offendere umanesimo di Israele e Russia, CINA ecc.., ATTRAVERSO IL DELITTO UNIVERSALE DELLA SHARIA, ed ora dovete mettere sul piatto della bilancia i vostri cadaveri, perché, ISIS Daesh sono sauditi e turchi, i loro servizi segreti: E QUESTO NON è UN SEGRETO: per chiunque! VOI AVETE VISTO DILANIARE IL POPOLO IRACHENO E SIRIANO, avete assistito al soffocameto dei cristiani ATTRAVERSO IL TERRORISMO ISLAMICO DELLA CIA: in questi 30 anni, E VOI VI SIETE RALLEGRATI, anzi voi avete nascosto le notizie circa i martiri cristiani, per non offendere i vostri affari con gli islamici, e per disprezzo contro Gesù Cristo: perché voi siete la bestia di satana: voi siete l’anticristo! ISTANBUL, 12 GEN – Il Governo turco ha annunciato che almeno 9 vittime dell’attentato di un kamikaze questa mattina a Sultanamhet sono cittadini tedeschi.
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LEGA ARABA ISLAMICI SHARIA ] che poi questa storia penosa, che Maometto è salito al cielo da Gerusalemme, 7 anni dopo la sua morte? è una delle poche cose che, fa divertire tutte le anime: disperati infelici, tribolate e dannate all’inferno! VOI ISLAMICI, VOI AVETE PORTATO INFAMIA SULL’ISLAM e voi avete profanato la Santità di Dio! Nessun islamico ha un pur minima speranza, di poter entrare in paradiso, la vostra speranza? è inutile!
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LEGA ARABA ISLAMICI SHARIA ] perché, nella vostra iniquità, ed ipocrisia, voi pensate che io non devo lasciare vivere dietro di me, la esistenza di massoni farisei e satanisti, e poi, proprio io, io debba poter lasciare vivere degli assassini seriali, maniaci religiosi sharia come voi, convinti ancora di glorificare Dio per uccidere persone del tutto innocenti che voi chiamate infedeli.. CHE GLI INFEDELI? SIETE PROPRIO VOI CON IL VOSTRO MAOMETTO ALL’INFERNO!
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2013, un anno di svolta per l’omosessualizzazione degli Stati Uniti
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1 minuto fa

cristianofobia ed il tempo dei mostri! 11 dicembre 2013. In Inghilterra un nuovo caso di discriminazione cristiana. (di Lupo Glori) Ancora un caso di intolleranza e discriminazione cristiana. Dall’Inghilterra arriva, infatti, la notizia della condanna da parte della Corte Suprema al pagamento di una multa di 3.600 sterline (circa 4.400 €) per due albergatori cristiani, Peter e Hazelmary Bull, che nel settembre 2008 si rifiutarono, all’interno del loro hotel, di mettere a disposizione di una coppia omosessuale una stanza matrimoniale. Lady Hale, vice presidente della Corte Suprema, ha giustificato con queste parole la sentenza arrivata a cinque anni di distanza dall’accaduto: «l’orientamento sessuale è una componente fondamentale dell’identità di un individuo ma secoli di discriminazioni e persecuzioni hanno negato agli omosessuali il diritto di realizzare se stessi e questo è un affronto alla loro dignità umana».
Tuttavia la vicenda ha delle cause ben precise. In coerenza con il credo religioso i proprietari del Chymorvah Hotel da 25 anni hanno adottato all’ interno dell’hotel la seguente regola: solo le coppie regolarmente sposate possono dividere una camera matrimoniale, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. In tal senso i coniugi Bull, ignari del fatto che la prenotazione di una camera doppia fosse stata fatta da una coppia omosessuale, non avevano fatto altro che applicare il principio che da sempre vigeva all’interno dell’ hotel. Cosi quando Steven Preddy e il suo compagno Martyn Hall si presentarono al Chymorvah Hotel furono pregati di rispettare le “regole della casa” e alloggiare in due stanze singole invece che nella matrimoniale. Per tutta risposta la coppia omosessuale abbandonò l’albergo furibonda accusando i coniugi Bull di discriminazione sessuale e promettendo che la vicenda non si sarebbe chiusa li. Dalle parole ai fatti e così i Bull furono citati in giudizio per danni dalla coppia omosessuale e condannati prima dal tribunale di Bristol, successivamente dalla Corte d’Appello e ora dalla Corte Suprema che con la sua sentenza mette la parola fine sulla vicenda.
La signora Bull, non appena appresa la condanna definitiva, ha espresso il suo disappunto al “Daily Mail” dichiarando: «siamo profondamente delusi e amareggiati dalla sentenza perché io e mio marito siamo solo dei semplici cristiani che credono nell’importanza del matrimonio come unione di un uomo e una donna e questo convincimento non è basato sull’ostilità nei confronti di nessuno. La Gran Bretagna dovrebbe essere un paese di libertà e tolleranza, ma sembra che il credo religioso sia destinato a passare sempre in secondo piano di fronte all’esigenza del “politicamente corretto ad ogni costo”(,), ma i giudici hanno, non solo eluso il problema, ma anche rafforzato la convinzione che i diritti dei gay debbano trionfare sempre e comunque».
Purtroppo per i coraggiosi coniugi Bull oltre i danni si è aggiunta anche la beffa dal momento che si sono trovati improvvisamente, loro malgrado, al centro di una persecuzione morale che non gli ha risparmiato atti vandalici e minacce di morte. Il boicottaggio mediatico scatenatosi nei loro confronti ha portato ad un drastico calo nelle prenotazioni e alla fine, lo scorso settembre, la coppia è stata costretta a chiudere la loro trentennale attività del Chymorvah Hotel. Tuttavia la signora Bull, consapevole di aver agito secondo coscienza, non è pentita ed ha cosi tenuto a precisare: «non abbiamo rimpianti per quello che abbiamo fatto e non ci vergogneremo mai delle nostre convinzioni religiose». Mike Judge, portavoce del “Christian Institute”, che si è fatto carico delle spese legali del processo ha denunciato il clima di intolleranza anti,cristiano sottolineando come la decisione della Corte Suprema rappresenti l’ennesimo «schiaffo in faccia ai cristiani». Questa nuova, triste ed allarmante, vicenda, conferma il clima di repressione e intolleranza nei confronti di coloro che, in nome del loro credo religioso, si oppongono alla dittatura omosessualista rivendicando l’unicità del matrimonio tra un uomo ed una donna. (Lupo Glori)


3 alleluia

18 settembre 2013. Secondo un rapporto, metà dei “ribelli” sono di al Qaeda o estremisti islamici (di Mauro Faverzani) Il mondo ha saputo del rapporto stilato dagli ispettori dell’Onu circa l’utilizzo di armi chimiche alle porte di Damasco lo scorso 21 agosto, rapporto che comunque non individua i responsabili dell’attacco. Decisamente meno noto, invece, ma non meno importante appare uno studio condotto dall’IHS Jane’s, la società di consulenza britannica specializzata in temi relativi alla Difesa.
Secondo tale documento, stilato sulla base di testimonianze e di fonti d’intelligence e pubblicato dal quotidiano “The Daily Telegraph”, la metà dei circa 100 mila “ribelli”, che ‒ frammentati in mille differenti gruppi ‒ combattono contro il regime siriano, sarebbe jihadista o apparterrebbe al fanatismo islamico. In particolare, 10 mila di loro sarebbero emanazione diretta o comunque collegati ad al Qaeda: loro scopo sarebbe quello di fare della Siria un “emirato” in seno ad un “califfato” islamico, esteso all’intera regione; tra i 30 ed i 35 mila sarebbero invece membri di gruppi di estremisti islamici, focalizzati sul conflitto locale e senza altre prospettive geo,politiche di medio,larga scala; almeno altri 30 mila apparterrebbero a gruppi, pure islamici, definiti però più “moderati”.
Solo un’esigua minoranza di combattenti apparterrebbe a gruppi non islamici o nazionalisti. Non a caso in un discorso audio, diffuso in occasione dell’anniversario degli attacchi dell’11 settembre, il capo della rete al Qaeda, Ayman al,Zawahiri, ha raccomandato ai militanti islamici in Siria di non stringere alleanze con chi sia sostenuto dagli Stati arabi del Golfo e dai Paesi occidentali, monito che riflette le profonde rivalità tra fazioni, in competizione tra loro ed unite soltanto dall’odio contro le shabiha, le milizie pro,Assad, accusate d’esser nemiche dello “Stato islamico”, nonché dalla sete di potere e di controllo sulle popolazioni delle zone ove esse operano.
Le truppe legate ad al Qaeda sono quelle meglio organizzate, meglio armate, meglio pagate e meglio inserite nel tessuto sociale: il loro enorme potere economico consente di conquistare la simpatia ed il sostegno della gente povera, affamata, malata e stremata dal conflitto, distribuendo cibo e medicine agli adulti, oltre a giocattoli per i bambini, assieme però all’immancabile propaganda islamista. A tal scopo uno di questi gruppi, l’Eil, sigla che sta per Stato islamico in Iraq e in Oriente, ha lanciato un vero e proprio programma di “indottrinamento” dei civili, per “rieducare” i musulmani sunniti siriani più moderati ad un’interpretazione radicale e dura dell’islam. Senza dimenticare la propaganda anti,Assad, scatenata da al Qaeda in Occidente, propaganda che pare abbia già prodotto i propri frutti, fors’anche sin troppo copiosi ed insperati, senz’altro oltre ogni aspettativa anche nell’Occidente cristiano. (Mauro Faverzani)


4 alleluia

10 luglio 2013. Si dica la verità sulle “primavere arabe” (di Danilo Quinto) Tre settimane fa, intervenendo alla Camera sulle proteste in corso in Turchia, il Ministro degli Esteri italiano dichiarava: «Ma quale primavera araba? Piazza Taksim non è piazza Tahrir. E i turchi non sono arabi». Come a dire: non toccate le rivolte dei Paesi arabi, libere e democratiche e non le paragonate con niente e nessuno. «Il regime mantiene pieno controllo sull’economia, sui servizi segreti, sulla tv. Però resto ottimista su ciò che sta accadendo nella società. La democrazia non è un concetto, ma un processo: e ogni giorno si registrano novità impensabili fino a pochi mesi fa», diceva la Bonino quando in Egitto c’era ancora Mubarak e i “Fratelli Musulmani” si preparavano a conquistare il potere. «Fino ad oggi, aggiungeva ‒ si andava in piazza contro Israele, la guerra in Iraq, gli Stati Uniti, ma ora si manifesta per le riforme». Le riforme, appunto.
Come la Dichiarazione costituzionale con la quale Morsi, qualche settimana prima della sua deposizione, si appropriava di poteri assoluti maggiori di quelli di Mubarak. Bel risultato, le “primavere arabe”. In Tunisia, il Governo provvisorio è dominato dagli islamisti Ennahda (Fratelli Musulmani). In Libia, dopo la caduta di Gheddafi, si scontrano centinaia di bande armate. In Egitto, si va verso la guerra civile. In tutti e tre i Paesi, la situazione economica costringe alla fame una vasta parte della popolazione. La Bonino anche oggi è ottimista. «In Egitto, dice ‒ si confronta una significativa parte di popolazione che considera gli eventi in corso come una fase della rivoluzione che corregge le storture recenti e un’altra parte che li ritiene un passo indietro della transizione democratica, ponendo limitazioni di libertà ai membri della Fratellanza».
Resta un aspetto di verità da chiarire. Chi ha favorito le “primavere arabe” e soprattutto chi ha consentito che l’organizzazione integralista ed eversiva del “Fratelli Musulmani” prendesse il sopravvento, in Egitto e altrove? Su questo punto è illuminante un articolo che è comparso sulla rivista “Eurasia” il 13 maggio 2012, a firma Claudio Mutti, intitolato Il Mediterraneo tra l’Eurasia e l’Occidente. Si legge: «Lo stesso “New York Times” ha riconosciuto che alcuni movimenti e capi direttamente impegnati nelle rivolte del 2011 nel Nordafrica e in Medio Oriente (,) hanno ricevuto addestramento e finanziamenti dall’International Republican Institute, dal National Democratic Institute e da Freedom House. Quest’ultima organizzazione, in particolare, nel 2010 aveva accolto negli USA un gruppo di attivisti egiziani e tunisini, per insegnar loro a ‘trarre beneficio dalle opportunità della rete attraverso l’interazione con Washington, le organizzazioni internazionali e i media’». Si aggiunge che il National Endowment for Democracy ha comunicato di aver versato nel 2010 più di un milione e mezzo di dollari ad organizzazioni egiziane impegnate nella difesa dei “diritti umani” e nella promozione dei valori democratici.
Si afferma che ai finanziamenti del NED e di altri enti statali americani si sono aggiunti i fondi stanziati dalla Open Society Foundation di George Soros, che nel 2010 ha finanziato organizzazioni e movimenti in tutto il mondo arabo e in particolare in Egitto e in Tunisia. «Se poi si risale al 2009 e ci si limita a considerare l’Egitto, conclude l’articolo di “Eurasia” ‒ il bilancio dei fondi dell’USAID destinati alle organizzazioni democratiche e dei diritti umani ammonta complessivamente a 62.334.187 dollari».
È facile, a questo punto, comprendere chi c’è dietro le cosiddette “primavere arabe”, quali sono i presupposti su cui sono nate e quali sono gli interessi coperti dai Governi occidentali. Senza approfondire questa realtà, nessuna politica europea seria è possibile, perché si fonderebbe sull’ipocrisia e sul nascondimento della verità. (Danilo Quinto)


5 alleluia

12 giugno 2013 “Primavera” o “contraddizione” turca? (di Roberto de Mattei) Fino a qualche settimana fa la Turchia di Erdogan era presentata dalla stampa occidentale come una potenza in forte espansione economica, garante della democrazia nell’area medio,orientale e destinata ad entrare presto nell’Unione Europea. Ma nella notte tra il 30 e il 31 maggio è venuta alla luce una realtà che non può più essere occultata dai mass,media. La Turchia è un paese instabile, dall’incerto futuro, e ciò che la scuote, non ha niente a che vedere con la falsa primavera araba del 2011 e neppure con l’autentica “primavera latina” del 2013. La rivolta contro le ruspe di piazza Taksim non è la protesta ecologica contro il progetto governativo di distruzione di un parco, ma non è neppure una lotta per gli ideali della democrazia: è invece la spaccatura tra le due anime irreconciliabili della Turchia: quella secolare e laicista, che si richiama alla dittatura di Kemal Ataturk e quella islamica e neo,ottomana di Erdogan, che governa il Paese, con pugno di ferro da undici anni. Se il fondatore della Turchia moderna Mustafa Kemal Ataturk, dopo la Prima Guerra mondiale, volle recidere ogni legame con il passato ottomano, a partire dagli anni Novanta, in nome di una “Rivoluzione culturale” di stampo massonico e illuminista, l’islamismo è tornato con prepotenza sulla scena politica turca. I capi di governo e di Stato che oggi guidano il Paese, Recep Tayyp Erdogan e Abdullah Gül, sono due discepoli di Necmettin Erbakan, l’artefice di un movimento di reislamizzazione che travalica i confini della Turchia e si estende a tutta l’emigrazione turca in Occidente.
La reintroduzione del velo prescritto dalla sharī’a, il divieto di effusioni nei luoghi pubblici e le misure restrittive per la vendita degli alcoolici sono state le gocce che hanno fatto esplodere il vaso del malcontento popolare, soprattutto giovanile. Ma chi protesta contro Erdogan ha la sua sola speranza in un ritorno sulla scena dei militari, i custodi più ortodossi del “kemalismo”. Erdogan si è servito dell’Unione Europea per smantellare il potere delle forze armate e permettere alla Turchia di ritrovare la sua identità islamica, cancellata da Atatürk. L’Unione Europea richiede infatti, come condizione per il suo ingresso nelle istituzioni comunitarie, l’allineamento agli “standard democratici” occidentali violati dall’arbitrio dei militari. Ma per la Turchia la “democratizzazione” di Erdogan ha significato la re,islamizzazione del Paese, che vanta oggi il record di moschee, di minareti e di Imam nell’area centro,asiatica.
Gli Stati Uniti e i principali Paesi occidentali, compresa l’Italia, premono per un ingresso della Turchia nell’Unione Europea. Ma se ciò accadesse, l’Europa avrebbe tra i suoi Stati membri un Paese divenuto islamico, proprio grazie al rispetto di quelle regole democratiche, che in Turchia hanno portato al potere, e stanno consolidando, il fondamentalismo. La Turchia rappresenterebbe un’enclave islamica in Europa, non attraverso le sue minoranze immigrate nel continente europeo, ma in quanto Stato dell’Unione, sullo stesso piano degli altri Paesi che ne sono membri.
E poiché l’UE attribuisce agli Stati membri un peso politico proporzionale a quello demografico, la Turchia, con oltre 80 milioni di abitanti, sarebbe il paese con il maggior numero di parlamentari europei, divenendo l’ago della bilancia della politica interna ed estera del nostro continente. Intanto Erdogan, che fino a ieri appoggiava la rivolta dei Fratelli Musulmani in Siria, accusa i manifestanti turchi di essere guidati da “gruppi estremisti” e “collegati con l’estero”, proprio come secondo il presidente Assad avviene in Siria. Quel che sta accadendo, insomma, più che una primavera, può essere definita un’insanabile “contraddizione” turca. (Roberto de Mattei)

6 alleluia

La posta in gioco in Siria.
(di Valentina Colombo) Lo scorso 7 giugno, Mahmoud Abdel Gawad, inviato diplomatico dell’università islamica di al,Azhar al Cairo, ha dichiarato che l’istituzione cui appartiene si attende un passo avanti da Papa Francesco per potere riaprire un dialogo interrotto nel gennaio 2011 con Benedetto XVI.
In questa occasione Gawad suggeriva al Santo Padre di dichiarare pubblicamente che l’islam è una religione di pace. La sua richiesta cozza di fatto contro le notizie che ogni giorno arrivano dal Medio Oriente che a partire dall’inizio della cosiddetta “primavera araba” ha visto i movimenti legati all’estremismo islamico, dai “moderati” Fratelli musulmani ai salafiti, governare le sorti di paesi come l’Egitto e la Tunisia a scapito dei cittadini ordinari, anch’essi musulmani, che si vedono ogni giorno privati delle libertà fondamentali in nome della religione. La richiesta del diplomatico egiziano risulta ancora più azzardata nel momento in cui le principali autorità sunnite e sciite hanno dichiarato aperto il jihad in Siria.
Il 12 giugno scorso si è tenuto al Cairo un congresso dei principali leader sunniti, capitanati da Yusuf al,Qaradawi, il teologo di riferimento dei Fratelli musulmani, per dibattere della crisi siriana. Durante il dibattito la parola jihad, intesa come “sforzo militare”, è stata la più usata. Il predicatore Muhammad Hassan ha affermato che «il jihad è necessario per i fratelli in Siria, jihad con la mente, con il denaro e con le armi, tutte le forme di jihad». D’altronde già il 2 giugno Yusuf al,Qaradawi aveva dichiarato aperto il jihad contro Hezbollah e Assad: «Ogni musulmano addestrato al combattimento e in grado di farlo deve rendersi disponibile».
La posta in gioco in Siria è alta. Non si tratta più, come sembrava nel 2011, di una battaglia, meglio una guerra, per spodestare uno dei più feroci tiranni della zona, bensì di una lotta fratricida islamica tra sunniti e sciiti, a scapito della maggior parte dei cittadini. Lo scontro in Siria vede da un lato l’asse sciita (regime di Assad, Hezbollah, Iran), sotto l’egida della Russia, e dall’altro l’asse sunnita (il movimento globale dei Fratelli musulmani, dei salafiti e dei jihadisti puri), sponsorizzato dagli Stati Uniti che vedono di buon grado la “moderazione” della Fratellanza.
La situazione siriana sta mettendo in luce la profonda schizofrenia del mondo islamico ufficiale che nei rapporti con l’esterno vuole apparire unito e rassicurante, ma al proprio interno è lacerato e ricorre alla violenza contro il proprio simile. I paesi che hanno per primi sperimentato la cosiddetta “primavera” araba vivono una profonda crisi e gli islamisti al potere sono alla resa dei conti. Al Cairo il 30 giugno prossimo è prevista una manifestazione di massa contro il presidente Morsi organizzata dal movimento Tamarrud, ovvero ribellione, che nelle ultime settimane ha raccolto in tutto il paese firme contro il Presidente accusato di non agire per gli interessi dei cittadini, ma solo per gli interessi dei Fratelli musulmani.
In Egitto la situazione presente vede i cittadini privati quotidianamente dell’elettricità, dei beni primari, ma soprattutto della tanto agognata libertà. Ancora una volta la schizofrenia del mondo islamico, in questo caso di al,Azhar, vale a richiedere dichiarazioni a Papa Francesco a patto che non si intrometta nelle questioni interne quali la condizione dei cristiani in Egitto, ma non pensa alla miseria degli egiziani e dei musulmani più prossimi. È come se si volesse guardare lontano per non vedere nel proprio cuore, è come se si volesse guardare la pagliuzza per non vedere la trave nel proprio occhio. Si guarda alla fantomatica umma, ma non si guarda ai musulmani. È lo stesso errore compiuto dal presidente americano Obama nel giugno 2009 quando dal Cairo si rivolse alla umma, ai musulmani, e non al Medio Oriente nel sua poliedricità e complessità. (Valentina Colombo)


7 alleluia

05 marzo 2013. Che cosa si aspetta l’Islam dal Conclave (di Valentina Colombo) «Pensiamo al futuro e aspettiamo di aprire una nuova pagina nei rapporti tra Chiesa cattolica e Islam. Attendiamo fiduciosi». Queste le parole di Abdullah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia della Grande moschea di Roma di nazionalità marocchina, a seguito delle dimissioni di Papa Benedetto XVI e in vista dell’elezione del nuovo Papa. Redouane ha altresì dichiarato: «Il passato è passato, e dobbiamo lasciarlo agli storici. Dobbiamo invece individuare una nuova metodologia per potere portare avanti il dialogo tra Chiesa cattolica e mondo musulmano».
I riferimenti al passato sono vaghi, ma assumono una chiarezza straordinaria nelle varie dichiarazioni provenienti dai principali esponenti del mondo islamico. I primi commenti si levano dall’Università islamica di al,Azhar al Cairo, istituzione che spesso viene definita il Vaticano dell’islam nonostante l’islam non possa vantare un’autorità simile a quella del Papa. Ebbene in nome di Ahmad al,Tayyeb, gran imam di al,Azhar, Mahmud Azab, responsabile per il dialogo interreligioso dell’università che nel gennaio 2011 ha rotto ufficialmente ogni rapporto con il Vaticano, ha commentato: «La ripresa dei rapporti con il Vaticano dipenderà dalla nuova atmosfera creata dal nuovo Papa. L’iniziativa è nelle mani del Vaticano». Anche Yusuf al,Qaradawi, leader spirituale dei Fratelli musulmani, è stato molto chiaro: «Ora, Dio ha voluto che riprendiamo il dialogo, dopo l’elezione del nuovo Papa». Ancora più esplicito è lo studioso di al,Azhar Mahmud Ashur: «Il nuovo Papa non deve attaccare l’islam». È evidente che Benedetto XVI è considerato un referente scomodo nel suo perenne richiamo alla verità costi quel che costi. A questo punto, per meglio comprendere i commenti seguiti alle sue dimissioni, vale la pena ripercorrere i momenti salienti dei rapporti tra Ratzinger e l’islam. Tutto inizia il 12 settembre 2006 con la Lectio Magistralis all’Università di Ratisbona durante la quale il Santo Padre, riferendosi a Manuele II Paleologo, affermò: nel settimo colloquio (διάλεξις, controversia) edito dal prof. Khoury, ricorda come l’imperatore, toccando il tema della jihād, la guerra santa islamica, si rivolgesse al suo interlocutore con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere: «Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava».
L’imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell’anima. «Dio non si compiace del sangue ‒ egli dice ‒, non agire secondo ragione, σὺν λόγω, è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell’anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia,». La citazione scatena le ire del mondo islamico, istituzionale e non. Il 17 settembre, durante l’Angelus, Benedetto XVI ribadisce: «Il mio era un invito al dialogo franco e sincero. (,) Spero che questo valga a placare gli animi». Un dialogo franco e sincero che non si nasconde dietro i fatti, le evidenze storiche e le mezze parole.
Atteggiamento questo che, a quanto pare, non è piaciuto alla maggior parte delle “autorità” islamiche. Le tensioni seguite a Ratisbona hanno visto il Pontefice rendere visita, il 30 novembre 2006, alla Moschea Blu di Istanbul e rivolgersi al Gran Mufti di Istanbul con il seguente auspicio: «Speriamo di trovare insieme strade di pace e di fratellanza per aiutare l’umanità». Benedetto XVI nel corso della visita si era anche raccolto in preghiera con il Mufti per circa un minuto.
Il 6 novembre 2007 il Santo Padre ha addirittura accolto in Vaticano il re dell’Arabia Saudita, Abdullah. Il Pontefice aveva donato al re una grande stampa del 1550 con alcune incisioni e l’immagine del Vaticano, oltre alla medaglia d’oro del Pontificato. Il re, che ricopre l’alta carica religiosa di Custode delle due Sacre Moschee della Mecca e di Medina, ha ricambiato con una scultura d’oro e d’argento raffigurante una palma e un cammello e una spada d’oro con alcune pietre preziose e il fodero interamente in oro. Ha regalato quella spada che tanto non era piaciuta nel discorso di Ratisbona. Un’altra battuta d’arresto nei rapporti tra la Santa Sede e il mondo islamico, si è avuta nel gennaio 2011. Al termine di una “riunione d’emergenza” dell’Accademia per la ricerca islamica, il consiglio di esperti religiosi di Al,Azhar, il segretario generale ha dichiarato: «La decisione votata all’unanimità si inserisce nel quadro delle ripetute dichiarazioni insultanti del papa del Vaticano contro l’Islam e le sue affermazioni che i musulmani discriminano i fedeli di altri credi». Mahmud Azab, che oggi attende il cambio al vertice della Chiesa, aveva aggiunto che la posizione del Vaticano «è lontana dalla verità e rappresenta un’inaccettabile ingerenza negli affari interni dei Paesi islamici». Una spaccatura era nell’aria. Nel Capodanno dello stesso anno, poche ore dopo la strage di 23 fedeli copti ad Alessandria, Benedetto XVI aveva chiesto ai leader della regione «un impegno costante e concreto» in difesa dei cristiani, citando i recenti attacchi in Egitto, Iraq e Nigeria. Dieci giorni dopo aveva ribadito «l’urgente bisogno per i governi di adottare misure efficaci per difendere le minoranze religiose». E se al primo appello il Cairo aveva risposto con il ministro degli Esteri Ahmed Abul Gheit che disse: «Gli stranieri non si immischino», al secondo Mubarak aveva richiamato l’ambasciatore in Vaticano «per consultazioni». Durante la recente visita in Libano, Benedetto XVI ha auspicato che «musulmani e cristiani si uniscano per mettere fine alla violenza e alle guerre», ma questo si potrà realizzare solo nella reciproca comprensione e nell’accettazione delle critiche costruttive.
I rappresentanti dell’islam dovrebbero iniziare a fare autocritica e ammettere, come hanno fatto d’altronde alcuni teologi riformisti islamici, che l’interpretazione letterale e conservatrice del Corano può portare al ricorso alla violenza e alla persecuzione nei confronti dei cristiani che, in nome della Trinità, vengono considerati alla stregua dei politeisti. Ora l’auspicio è che il nuovo Pontefice guardi all’islam e ai musulmani con rispetto, ma al contempo nell’amore per la Verità e senza paura, ricordando che sulla sponda sud del Mediterraneo oggi governano, nella maggior parte dei paesi, i Fratelli musulmani il cui logo è rappresentato da un Corano, due spade incrociate (sic!) e dalla parola «Preparatevi» che è l’incipit del versetto 60 della sura VIII «E preparate contro di loro forze e cavalli quanto potete, per terrorizzare il nemico di Dio e vostro». (Valentina Colombo)


8 alleluia

29 novembre 2012. “La religione di Allah prevarrà su questa terra” (icn,news.com)
L’Islam è di gran lunga superiore agli Ebrei e ai Cristiani, ai Buddisti come agli Hindù
Tempio buddista dissacrato dai Musulmani. L’unica (legge) che Allah accetta è l’Islam.
e chiunque cerca qualsiasi altra (legge) che non sia l’Islam, non sarà mai accettato.
Chiese dissacrate dai Musulmani. I Cristiani sono “Kuffars” [infedeli] e può anche darsi che tu dica a te stesso: “No, no, no, sono innocenti
Nessun kuffar è innocente”. Altro speaker (dopo esplosioni in chiese cristiane a Baghdad): “Anche voi troverete la vostra distruzione
perché la religione di Allah prevarrà su questa terra”

10 alleluia

1_2. tutto la jihadismo del sistema massonico, sotto egida ONU, UE, USA, Bildenberg, FMi, Spa, FED, BCE, OGM, mcro,chip.. tu uccidi i dhimmi, loro non sono di nessuno, forse di Putin. l’inevitabile tragedia contro, Israele e contro tutto il Genere umano]. 13 novembre 2012. I nuovi martiri. (di Giulio Meotti su Il Foglio del 12,11,2012) “Immaginate la furia indescrivibile che scoppierebbe nel mondo islamico se un governo cristiano a Khartoum fosse responsabile della morte di centinaia di migliaia di musulmani negli ultimi trent’anni. O se terroristi cristiani lanciassero delle bombe sulle moschee in Iraq. O se ragazze musulmane in Indonesia venissero rapite e decapitate sulla strada per andare a scuola, a causa della loro fede. Questi orrori sono impensabili, ovviamente. Ma sono capitati al contrario, con i cristiani vittime dell’aggressione islamista”.
Una denuncia che non ti aspetteresti da chi ha ricevuto “il massimo onore al quale si possa aspirare nel campo della critica letteraria”, come Thomas Stearns Eliot aveva definito il fatto di figurare fra i collaboratori del Times Literary Supplement, la rivista inglese in cui sono apparsi via via autori del calibro di Henry James, Edmund White, Aldous Huxley e George Orwell. Eppure Rupert Shortt fa parte di questa piccola cupola di eccelsi, in quanto figura fra i managing editor della celebre rivista.
Della “Christianophobia” parla il nuovo libro di Shortt uscito per Random House. Si tratta di un viaggio globale dentro alla persecuzione dei cristiani, “una fede sotto attacco”. Un saggio in dieci capitoli che ci porta fra i cristiani del Maghreb, dell’Africa subsahariana e del medio oriente, dove sono perseguitati, muoiono o scompaiono in una lenta emorragia. Vittime appunto della “cristianofobia”.
Shortt è andato a Jos, in Nigeria, gigantesco patchwork di religioni che ha preso fuoco da un anno; a Karachi, nel profondo Pakistan; fra le chiese protestanti della “moderata” Indonesia, ma anche nell’Orissa indiano e in Cina, dove la repressione contro il cristianesimo, da feroce che era, negli anni si è fatta più dissimulata (ogni tanto il regime decide che la legge ateistica è ancora in vigore e qualcuno ci rimette la vita, a cominciare dagli anziani sacerdoti, che a decine periscono e languono nelle prigioni di stato). E poi ancora in Egitto, dove i copti subiscono discriminazioni, minacce e aggressioni collettive e da quando è scoppiata la “primavera araba” sono scesi in trincea; in Siria, dove nella città di Rable, culla del cristianesimo paolino, terroristi hanno appena distrutto il santuario del profeta Elia; in Algeria, dove i cristiani sono costretti a subire discriminazioni continue. La situazione più drammatica è quella dell’Iraq, dove i cristiani sono vittime di estorsioni, rapimenti, torture e omicidi. Le chiese sono incendiate; molti sacerdoti, persino il vescovo caldeo di Mossul, monsignor Paulos Faraj Rahho, sono stati assassinati. Il medio oriente convive con la distruzione di popoli a partire dall’VIII secolo, ha spiegato l’armeno Herman Vahramian, scomparso nel 2009. La rassegnazione allo sterminio di massa è palpabile nella regione con un immaginario collettivo segnato dalle fila di crani umani innalzate dal feroce Tamerlano sul suo impero: “Col soccorso della memoria storica il modus vivendi dei variegati popoli mediorientali di oggi è diventato l’attesa di essere in qualche modo vittima di genocidio”. Eppure il libro di Shortt, che non grida allo “scontro di civiltà” ma spezza la sindrome del silenzio su queste masse di assassinati ed esiliati, si apre su uno scenario ancora tutto da decifrare: un medio oriente senza cristiani. “C’è il rischio altissimo che le chiese scompaiano dalle terre bibliche”, scrive Shortt. I numeri sono impressionanti, un verdetto. I cristiani erano il 95 per cento della popolazione mediorientale nel Settimo secolo, il venti per cento nel 1945, il sei per cento oggi e si prevede che nel 2020 si dimezzeranno ancora. “Ci saranno ancora dei cristiani in medio oriente nel Terzo millennio?”, si chiedeva il diplomatico francese Jean,Pierre Valognes nel libro “Vie et mort des chrétiens d’Orient”, pubblicato nel 1994. No, secondo Shortt. Dalla Seconda guerra mondiale a oggi, dieci milioni di cristiani hanno preso la via dell’esilio dal mondo arabo,islamico. “La cristianità in Iraq può essere sradicata durante questa generazione”, ha detto di recente Leonard Leo, a capo della commissione statunitense sulla libertà religiosa. Novecentomila cristiani hanno già lasciato l’Iraq dal 2003, stando a uno studio del Minority Rights Group International. Benjamin Sleiman, arcivescovo di Baghdad, ha predetto “l’estinzione della cristianità dal medio oriente”. E pensare che la tradizione vuole che sia stato l’apostolo Tommaso a portare il cristianesimo in Iraq durante uno dei suoi viaggi verso la Persia nel I secolo.
La tanto decantata eterogeneità mediorientale si sta riducendo alla monotonia di una sola religione, l’islam, e a una manciata di idiomi e sparute comunità cristiane. Un rapporto del dipartimento di stato americano conferma l’analisi di Shortt. In Turchia da due milioni di cristiani si è passati agli attuali 85 mila, lo 0, 2 per cento della popolazione. In Libano, il paese arabo dove i cristiani maroniti per decenni hanno avuto il comando della nazione, si è passati dal 55 per cento della popolazione al trenta. In Egitto la popolazione cristiana si è sempre attestata sul venti per cento del totale: oggi è scesa sotto il dieci. Erano il diciotto per cento in Giordania, ma oggi sono il due per cento. In Siria le comunità cristiane rappresentavano un quarto della popolazione ma oggi sono scese al cinque per cento, cifre che si stanno sempre più dimezzando a causa della guerra civile in corso (il patriarca russo Kirill I ha appena evocato niente meno che la Rivoluzione bolscevica del 1917, con le sue sterminate “carcasse di chiese”, per spiegare il futuro del patriarcato di Antiochia).
In Iran è in corso “la fase più oscurantista dei rapporti fra cristianesimo e Rivoluzione islamica”, da quando nel 1979 l’ayatollah Khomeini chiese la chiusura delle scuole cattoliche e concesse a tutti i sacerdoti un mese di tempo per lasciare il paese. Considerati “amici dello scià” e “classe sociale d’élite”, i cristiani sono stati arrestati a centinaia e gettati in carcere. Cristiani, cioè “impuri” perché non musulmani, a proposito dei quali Khomeini (il cui volto campeggia sul frontespizio del Ketob,e Ta’limate Dini, il manuale di religione usato dalle minoranze), metteva in guardia gli iraniani con suggerimenti del tipo “non toccate i loro oggetti” e “non mangiate con loro”.
Secondo l’organizzazione non profit americana Open Doors, che ogni anno stila una preziosa World Watch List, il secondo paese classificato come più pericoloso per i cristiani dopo la Corea del nord è proprio l’Iran. Tanti i pastori assassinati, di cui Shortt rende conto. Il primo fu nel 1979 Arastoo Sayyah, un anglicano a cui fu tagliata la gola. Nel 1980 fu la volta di Bahram Deghani,Tafti, a cui spararono. Hossein Soodman venne ucciso nel 1990, Mehdi Dibaj nel 1994, il pastore Haik Hovsepian venne ucciso e sepolto in una fossa comune con un musulmano convertito al cristianesimo e Mohammad Bagheri Yousefi fu trovato impiccato a un albero nel 1996. Da allora numerosi cristiani sono stati arrestati e condannati a morte per attività legate al proselitismo, ma mai giustiziati. Molte chiese oggi sono state chiuse, decine di giovani iraniani, gran parte convertiti dall’islam, sono stati imprigionati e torturati, così come molti pastori sono finiti sotto stretta sorveglianza.

10 alleluia

2_2. tutto la jihadismo del sistema massonico, sotto egida ONU, UE, USA, Bildenberg, FMi, Spa, FED, BCE, OGM, mcro,chip.. tu uccidi i dhimmi, loro non sono di nessuno, forse di Putin. l’inevitabile tragedia contro, Israele e contro tutto il Genere umano]. 13 novembre 2012. I nuovi martiri. (di Giulio Meotti su Il Foglio del 12,11,2012)
Corea del nord e Laos sono tirannie comuniste e ateistiche in cui l’anticristianesimo è dogma di stato. A Pyongyang, da quando si è instaurato il regime nel 1953, sono scomparsi 300 mila cristiani e adesso si stima che vi siano 70 mila cristiani che soffrono nei terribili campi,prigione a causa della loro fede. L’Afghanistan è al secondo posto essendo un paese dove non esistono ufficialmente chiese (soltanto cappelle private dentro alle ambasciate). Segue l’Arabia Saudita, custode della Mecca e di Medina, che vieta ufficialmente ogni culto non islamico e di cristiani si parla ufficialmente soltanto nelle ambasciate.
“Si tratta di un genocidio in corso che meriterebbe un allarme globale”, aveva scritto di recente sulla copertina di Newsweek Ayaan Hirsi Ali. Negli ultimi dieci anni la guerra di religione ha fatto duemila morti soltanto nello stato nigeriano del Plateau, tredicimila in tutta la Nigeria. “Cifre ottimistiche”, dicono le organizzazioni umanitarie che parlano di eccidi ben peggiori. L’obiettivo delle stragi è cambiare la geografia religiosa del continente africano. Dal 2001 nello stato di Kano sono morte più di 10 mila persone, quasi tutte cristiane. Trecento chiese e proprietà sono andate distrutte. Gli sfollati non si contano. Dal 2009 a ora almeno cinquanta chiese sono state distrutte e dieci pastori sono stati uccisi dalla Boko Haram.
In Pakistan Asia Bibi, in carcere da due anni con una condanna a morte, è il simbolo più noto della guerra ai cristiani, strangolati nel grande paese asiatico di retaggio britannico sotto il tallone della legge sulla blasfemia. Molti cadono crivellati dai proiettili dei terroristi, come l’unico ministro cristiano, Shahbaz Bhatti (“questa è la fine del bestemmiatore”, recita il volantino rinvenuto sul suo corpo). Un assassinio, racconta Shortt, preceduto da quello del governatore del Punjab, il musulmano liberale Salmaan Taseer, ucciso da una delle sue guardie del corpo per essersi espresso anche lui contro la legge sulla blasfemia.
La cronaca nera di questa strage è lunghissima. Il 18 novembre 1998 nove cattolici vengono sgozzati a Noushera. Nel novembre 2001 quindici fedeli uccisi nella chiesa di San Domenico a Bahawalpur. L’immagine di quei corpi avvolti in sudari bianchi fece il giro del mondo. Il 9 agosto 2002, tre infermiere sono massacrate nella chiesa dell’ospedale cristiano di Islamabad. Il 25 settembre 2002, sette dipendenti di una organizzazione di carità di Karachi sono rapiti, legati, imbavagliati e uccisi con un colpo di pistola alla nuca. Nella notte di Natale del 2002, tre ragazze sono maciullate all’interno della chiesa protestante di Chuyyanwali e il 5 luglio 2003 un sacerdote cattolico viene assassinato nella parrocchia di Okara. Fra le molte persone uccise a causa di questa legge c’è un altro Bhatti, il giudice islamico Arif Iqbal Bhatti, che avendo prosciolto due cristiani falsamente accusati di blasfemia venne assassinato da fanatici islamici nel 1996. I due cristiani vennero bruciati vivi davanti all’Alta corte di Lahore dove affrontavano il processo per blasfemia. Naimat Ahmer, insegnante, poeta e scrittore, è stato ucciso sempre con l’accusa di blasfemia.
Nel Sudan la cristianofobia assume forme molto diverse. Da decenni il governo autoritario dei musulmani sunniti nel nord tormenta le minoranze cristiane e animiste che vivono nel sud. Quella che è spesso stata definita una “guerra civile” altro non era in realtà che il tentativo del governo sudanese di annientare le minoranze religiose. La persecuzione è culminata nel genocidio del Darfur, che ha avuto inizio nel 2003. Nel Kordofan meridionale, i cristiani subiscono tuttora bombardamenti aerei, omicidi mirati, il rapimento dei loro bambini e altre atrocità.
Da essere il venti per cento nei Territori palestinesi, con epicentri Betlemme e Qalkilya, oggi i cristiani sono appena lo 0, 8 per cento del totale. Con l’avvento dell’Autorità nazionale palestinese nel 1994 si è registrata la fuga di tre quarti dei cristiani. “Le sempre più piccole comunità cristiane che vivono nei territori di Cisgiordania e Gaza sono probabilmente destinate a dileguarsi del tutto nei prossimi quindici anni a causa di crescenti angherie e sopraffazioni da parte musulmana”, ha scritto Justus Reid Weiner, avvocato specializzato in diritti umani al Jerusalem Center for Public Affairs.
I cristiani stanno scomparendo vittime di matrimoni forzati, conversioni, percosse, furti di terreni, bombe incendiarie, boicottaggio commerciale, torture, rapimenti, molestie ed estorsioni. L’ultima vittima è stata la chiesa Battista di Betlemme, che l’Autorità palestinese ha appena dichiarato “illegittima”, dal momento che il suo messaggio di riconciliazione che viene dagli Stati Uniti sfida la propaganda d’odio.
In Turchia la persecuzione anticristiana, che c’è sempre stata, ha assunto oggi il volto di una sistematica intolleranza, con la mancanza di seminari, il divieto per gli stranieri di diventare sacerdoti e la discriminazione spicciola che rende difficile trovare un lavoro, una casa, ottenere un documento. Come ha spiegato Joseph Alichoran, uno dei maggiori specialisti di storia dei cristiani d’oriente, “la maggior parte dei cristiani di Turchia ha subito un genocidio tra il 1896 e il 1923, e tra quelli che non sono morti la maggioranza ha scelto l’esilio piuttosto che restare in un paese negazionista”. I cristiani turchi sono dei “sopravvissuti”. Ne è un simbolo la borgata di Idil, un tempo completamente cristiana, oggi ridotta a una città fantasma.
L’esilio, l’alienazione e l’estraneità di questi cristiani d’oriente, pegno della più antica memoria cristiana del mondo, è rappresentato dal funerale dei tre cristiani assassinati a Malatya, in Turchia, un tedesco e due turchi, legati, incaprettati e sgozzati dagli islamisti nel 2007 soltanto perché stampavano delle Bibbie. Il funerale si è svolto nella chiesa Battista di Buca, nell’indifferenza totale della popolazione. I musulmani presenti erano solo i giornalisti e i delegati del sindaco. Dopo due ore di rito, i feretri sono stati trasportati al cimitero di Karalabas, inumati fra canti e sermoni all’ombra di due cipressi. Al posto della lapide un grande cuore rosso di metallo con sopra dipinte le parole “Yamasak Mesihtir Ölmekse Kazanç”, tratte da san Paolo: “Per me vivere è Cristo, e morire un guadagno”. Triste epitaffio alle ultime comunità che parlano la lingua di Gesù.

13 alleluia

tutto la jihadismo del sistema massonico, sotto egida ONU, UE, USA, Bildenberg, FMi, Spa, FED, BCE, OGM, mcro,chip.. tu uccidi i dhimmi, loro non sono di nessuno, forse di Putin. l’inevitabile tragedia contro, Israele e contro tutto il Genere umano]. 06 novembre 2012. Patriarca copto ortodosso egiziano: no a una costituzione ispirata alla sharia. Il Cairo (AsiaNews), Il nuovo patriarca della Chiesa copta ortodossa, Amba Tawadraus II, difende il ruolo dei cristiani e di tutte le minoranze nella futura Costituzione egiziana, ostaggio dopo degli islamisti dopo le elezioni vinte dai Fratelli Musulmani. Nel suo primo comunicato diffuso ieri sera su tutti i media del Paese il prelato sottolinea che la Chiesa si opporrà a qualsiasi iniziativa della Costituente per introdurre la legge islamica nel Paese. “Se il testo della costituzione sarà scritto solo da una parte della società, spiega, il Paese farà un enorme passo indietro”. “Ciò che più caratterizza il nostro Paese, dichiara, è la presenza di cristiani e musulmani insieme in una stessa nazione. La diversità è la nostra più grande ricchezza”. Eletto lo scorso 4 novembre, Amba Tawadraus II è stato vescovo della diocesi di Behayra (Rosetta, Delta del Nilo) ed ha studiato nel monastero di Amba Bishoy. Ex farmacista, il nuovo patriarca si è impegnato in passato nella riunificazione di tutte le chiese e, in particolare, dei copti della diaspora dispersi nel mondo. In questi giorni varie personalità internazionali ed egiziane, fra cui il papa Benedetto XVI e il presidente egiziano Morsi hanno spedito messaggi di congratulazioni al nuovo capo della Chiesa copta ortodossa. Oggi, Amba Tawardraus riceverà in visita una delegazione della nunziatura apostolica in Egitto.
P. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana spiega che il sostituto di Shenouda III è “una grande figura che conosce molto bene la situazione e i problemi della Chiesa copta ortodossa e della società egiziana”. “Egli, continua, ha solo 60 anni e ciò dà speranza alla popolazione cristiana per un mandato di lungo periodo”. Il sacerdote sottolinea che tutti i media del Paese hanno seguito passo dopo passo le varie fasi dell’elezione del patriarca, segno che dell’importanza dei cristiani in una terra a maggioranza musulmana. P. Greiche fa notare che nel mondo islamico si sono verificate due differenti reazioni alla nomina di Tawadraus II. I leader dei Fratelli musulmani, fra tutti il presidente Morsi, hanno espresso commenti positivi e di futura collaborazione con il capo della Chiesa copta per la costruzione del Paese. “Tale posizione, sottolinea p. Greiche, fa ben sperare per i futuri rapporti con la maggioranza politica del Paese”. I salifiti invece hanno ignorato l’evento, rifiutando di congratularsi con i cristiani e sottolineando il primato della religione musulmana nel Paese.
“Questa mattina, racconta il portavoce della Chiesa cattolica, gli estremisti islamici si sono radunati davanti alle sede della diocesi di Shobra el,Khema (Il Cairo), bloccando l’entrata e lanciando slogan contro i cristiani, il patriarca e il presidente. Essi hanno appeso ai muri del quartiere una serie di cartelli che rinominavano il quartiere abitato dai copti “la nuova moschea di Mohammed Morsi”. (S.C.)


14 alleluia

tutto la jihadismo del sistema massonico, sotto egida ONU, UE, USA, Bildenberg, FMi, Spa, FED, BCE, OGM, mcro,chip.. tu uccidi i dhimmi, loro non sono di nessuno, forse di Putin. l’inevitabile tragedia contro, Israele e contro tutto il Genere umano]. 24 ottobre 2012 , 08:07. Gli sciiti a un bivio. (di Carlo Manetti) L’insurrezione dell’integralismo sunnita in Siria non è che l’ultimo episodio, in ordine di tempo, dello scontro che, fin dalla morte di Maometto (632) ha contrapposto la maggioranza sunnita dell’Umma, vale a dire l’insieme di tutti i musulmani, nell’Islam elevato a livello dell’unica nazione ammessa tra i credenti, alla minoranza sciita. Il termine sciita deriva da “shīat Alī” (fazione di Alī). Nel Corano shīat viene usato come fazione, gruppo di partigiani/sostenitori, sia in senso elogiativo che in senso dispregiativo.
Il punto dottrinale di maggiore differenziazione rispetto ai sunniti riguarda il depositario della corretta interpretazione dell’Islam: questi ultimi lo riconoscono nell’Umma collettivamente intesa, mentre i seguaci di Alī nei discendenti della famiglia del Profeta, vale a dire nello stesso Alī, che ha sposato Fatima, l’unica figlia di Maometto a sopravvivere ed a generare, e nei suoi discendenti.
Questa contrapposizione ha immediatamente avuto riflessi politici e militari, che hanno condotto gli sciiti alla disfatta sul campo di battaglia ed alla conseguente persecuzione. Questo fatto ha contribuito a creare nella cultura sciita una mentalità da minoranza e la totale sfiducia nel potere politico, visto come malvagio di per se stesso ed a cui è doveroso, oltre che utile piegarsi, almeno fin quando non comanda cose contrarie alla fede. Questa congerie culturale ha prodotto l’aspetto etico più caratteristico dello Sciismo e, per contaminazione di tutto l’Islam, vale a dire la taqîya.
Questo istituto consiste nel diritto, quando non nel dovere espresso e codificato, di mentire a riguardo della propria fede, giungendo fino a negarla e/o distorcerla, quando questo sia utile ad evitare al credente un pericolo grave e reale. È da ciò che deriva la elevazione a valore morale e positivo della menzogna, la peculiarità forse più appariscente di tutta l’etica islamica. Altra conseguenza politica rilevante è, a differenza di ciò che avviene nel Sunnismo, una forte distinzione tra il potere politico e quello religioso. È quello che va sotto il nome di teoria quietista, di cui si fa interprete, ancora oggi la massima autorità sciita a livello mondiale, vale a dire l’ayatollah Alī al,Husaynī al,Sīstānī. Il quietismo trova il suo fondamento dottrinale nella teoria dell’imam nascosto, vale a dire il principio secondo cui l’ultimo imam non sarebbe morto, ma sarebbe stato nascosto alla vista degli uomini, fino al suo ritorno come Mahdi, alla fine dei tempi. Nel periodo compreso tra il nascondimento dell’ultimo imam e il ritorno del Mahdi, nessun potere politico è legittimo, nessuno è giusto. Nemmeno l’ascesa al potere in Persia della dinastia safavide e l’imposizione dello sciismo come religione di Stato, ad opera dello Scià Abbas I (1557,1629) ha mutato questo principio.
Fu solo l’ayatollah Ruhollāh Mustafā Mosavi Khomeyni (1902,1989) ad abbandonare tale linea con il suo velayat,e fakih (governo del giurisperito). Sotto l’influsso sunnita egli affermava la necessità di un governo interamente islamico, che, imponendo la vera volontà di Allah permettesse al buon musulmano di vivere come tale. Perché un governo possa essere veramente islamico occorre, sempre secondo il fondatore della Repubblica islamica iraniana, che non solo il detentore del potere politico sia un fedele discepolo dello sciismo, ma che i giurisperiti, vale a dire i conoscitori della vera interpretazione del Corano, controllino non solo la legislazione, ma anche ogni atto amministrativo dello Stato. Il mondo sciita si trova così oggi diviso tra un’interpretazione rivoluzionaria e, per certi versi, eversiva del suo rapporto con la politica, incarnata, però, da quella Persia che ne fu culla e ne è, a tutti gli effetti, guida politica e spirituale, ed il tradizionale quietismo propugnato da più della metà dei suoi fedeli e, soprattutto, sostenuto dalla sua suprema autorità religiosa. (Carlo Manetti)


24 alleluia

tutto la jihadismo del sistema massonico, sotto egida ONU, UE, USA, Bildenberg, FMi, Spa, FED, BCE, OGM, mcro,chip.. tu uccidi i dhimmi, loro non sono di nessuno, forse di Putin. l’inevitabile tragedia contro, Israele e contro tutto il Genere umano]. 23 ottobre 2012 , 08:50. Ma il difficile è convertire i musulmani. (su http://www.chiesa) Nelle prime due settimane del sinodo sull’evangelizzazione, sette vescovi hanno rotto il silenzio su un argomento tabù: quello delle conversioni dall’islam al cristianesimo. Ecco che cosa hanno detto CITTÀ DEL VATICANO, 20 ottobre 2012, Forse non tutti se l’aspettavano, ma è stata la questione islamica una delle più toccate nelle riflessioni che hanno occupato le prime due settimane del sinodo sulla nuova evangelizzazione.
Ha fatto molto rumore il filmato che il cardinale ghanese Peter Turkson, presidente del pontificio consiglio della giustizia e della pace, ha mostrato ai padri sinodali durante l’assemblea generale di sabato 13 ottobre. Un filmato pescato su YouTube che denunciava in modo rozzo, e con dati non verificati, l’avanzata demografica dell’islam anche a spese della cristianità. Il porporato ha successivamente chiesto scusa.
Ha fatto ugualmente rumore l’annuncio della visita in Siria, voluta da Benedetto XVI, di una missione sinodale guidata dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. Della visita non si conoscono per ora le date e l’agenda: “Il Santo Padre ha disposto,”
È passato invece in sordina quanto detto da più prelati in riferimento a un tema che è solitamente tabù nel discorso pubblico della Chiesa cattolica. Quello delle conversioni dall’islam al cristianesimo. Il tema è stato affrontato da una mezza dozzina di prelati di altrettanti paesi, che hanno offerto informazioni ed analisi per certi versi inedite.
Il primo a parlare della questione è stato il vescovo assunzionista Louis Pelâtre, vicario apostolico di Istanbul in Turchia. “In alcune circostanze, ha spiegato il presule originario della Francia, diventa possibile anche l’annuncio di Gesù Cristo. Insieme ad altre pubblicazioni, il Catechismo della Chiesa Cattolica è stato tradotto in turco. I giovani entrano in contatto con la fede cristiana attraverso internet. Anche se siamo praticamente privi di accesso alle radio e alle televisioni pubbliche, possiamo ricorrere alle reti private, molto più utilizzate dai protestanti evangelici che dai cattolici. Da qui la necessità di operai ben preparati e qualificati per la messe che ci attende. A questo apostolato specifico non possiamo rispondere con la buona volontà e con l’improvvisazione”. Da parte sua il gesuita Paul Desfarges, vescovo di Constantine e dell’antica Ippona di sant’Agostino, in Algeria, anche lui di origini francesi, ha fatto notare che il dialogo islamo,cristiano è messo oggi sì a dura prova “a causa delle correnti fondamentaliste”, ma “anche a causa di una nuova situazione, che seppure gioiosa, provoca sofferenza nelle persone”. “In alcuni dei nostri paesi, ha spiegato, abbiamo la grazia di accogliere fedeli che provengono da famiglie musulmane. In generale, essi erano tormentati interiormente già da tempo. Questi nuovi discepoli sono talvolta rifiutati dalle loro famiglie o comunque obbligati a mantenere una grandissima discrezione. Con il tempo, scoprono tuttavia che la loro storia spirituale con Dio è iniziata molto prima della conversione e che lo Spirito li ha guidati attraverso questa o quella persona musulmana del proprio ambiente che incarnava valori spirituali e umani. Questi discepoli ci ricordano, anch’essi, che il dialogo della vita è al centro della testimonianza del Vangelo”. L’argomento delle conversioni dall’islam è stato toccato anche dal leader della più corposa comunità cattolica mediorientale, il patriarca maronita Béchara Boutros Rai, che risiede in Libano. “L’evangelizzazione nei paesi arabi, ha detto, è messa in atto in modo indiretto, all’interno delle scuole cattoliche, delle università, degli ospedali e degli istituti appartenenti alle diocesi e agli ordini religiosi aperti sia ai cristiani che ai musulmani. L’evangelizzazione indiretta è praticata soprattutto tramite i mezzi di comunicazione sociale, in particolare quelli cattolici che trasmettono le celebrazioni liturgiche e vari programmi religiosi. Constatiamo tra i musulmani conversioni segrete al cristianesimo”.
Particolarmente articolata è stata poi la riflessione dell’arcivescovo Joseph Absi, ausiliare e protosincello a Damasco dei greco,melkiti di Siria, il quale ha registrato “l’apertura di alcuni musulmani al cristianesimo, favorita probabilmente dai mezzi di comunicazione attuali” e il fatto che “alcuni di loro sono persino riusciti a scoprire in Cristo il volto d’amore di Dio Padre”.
Ma siccome, ha aggiunto, “i musulmani non riescono a distinguere i cristiani dagli occidentali, poiché per loro non c’è distinzione alcuna tra ciò che è religioso e ciò che è politico e sociale”, accade che il comportamento degli occidentali, soprattutto a livello culturale e politico, in generale “nuoce alla sensibilità religiosa e nazionale, ai valori, all’etica e alla cultura dei musulmani” e quindi rappresenta “un ostacolo alla loro apertura nei confronti del cristianesimo e alla loro eventuale evangelizzazione”.
Infatti, ha spiegato, “la maggior parte dei musulmani sono convinti che la rilassatezza dei costumi, lo sfruttamento dei popoli poveri e deboli, il disprezzo della religione musulmana che avvertono da parte degli occidentali, provenga dai cristiani o dal cristiano”. Di qui la domanda su “come e cosa fare per evitare che i musulmani confondano cristianesimo e Occidente, cristiani e occidentali e si sentano scherniti, frustrati”. E la richiesta al sinodo, di “soffermarsi su tale questione per cercare di evitare, nella misura del possibile, tensioni e malintesi e per far sì che i musulmani siano più recettivi nei confronti della Chiesa e del Vangelo”.
Di avvicinamento o conversione di musulmani al cristianesimo non hanno parlato solo presuli di paesi arabi, ma anche pastori provenienti dall’Africa o dall’Europa. Il lazzarista italiano Cristoforo Palmieri, vescovo di Rrëshen in Albania, ha parlato infatti dell’urgenza di “evangelizzazione verso i fratelli musulmani che portavano e portano ancora radici cristiane, e che si mostrano aperti all’annuncio”.
Mentre Raphaël Balla Guilavogui, vescovo di N’Zérékoré in Guinea, ha rivelato come alle giornate diocesane della gioventù organizzate nel suo paese “partecipano anche alcuni musulmani”.
Particolarmente drammatica la constatazione di John Ebebe Ayah, vescovo di Ogoja in Nigeria, il quale ha sottolineato come “molti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle musulmane sognano di convertirsi alla fede cristiana ma non possono realizzare ciò per paura di perdere la propria vita”.
Come si può evincere da questi contributi, il fenomeno delle conversioni dall’islam al cristianesimo sembra ancora piuttosto ridotto nei numeri e fortemente contrastato da un mondo musulmano che nella quasi totalità delle sue componenti è ancora incapace di sopportare il diritto di poter cambiare religione.
In una intervista alla Radio Vaticana in lingua francese del 16 ottobre il cardinale Jean,Louis Tauran, presidente del pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, ha ribadito che “il grande problema sta nel fatto che, nei paesi dove la legge musulmana è quella della maggioranza, fino ad oggi nessun musulmano accetta che la libertà di cambiare religione, o di sceglierla, sia iscritta in un testo giuridico”.
Ed ha aggiunto: “In tutte le mie conversazioni con dei musulmani, spesso ben disposti, questo è stato un argomento tabù”.
Il diritto di cambiare religione è invece ormai pacificamente acquisito nel mondo di tradizione cristiana. Con risultati a volte sorprendenti come l’impennata di conversioni all’islam che si sta registrando ad Haiti, segnalata dall’Associated Press e oggetto di notizia anche su “L’Osservatore Romano”.
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Sullo stesso tema, in “Asia News”, la drammatica lettera aperta di un algerino convertito dall’islam al cristianesimo, Mohammed Christophe Bilek:
, Musulmani convertiti a Cristo, malvisti dalla Umma e dalle comunità cristiane

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chi entra nei siti a corrompere i link?

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tutto la jihadismo del sistema massonico, sotto egida ONU, UE, USA, Bildenberg, FMi, Spa, FED, BCE, OGM, mcro,chip.. tu uccidi i dhimmi, loro non sono di nessuno, forse di Putin. l’inevitabile tragedia contro, Israele e contro tutto il Genere umano]. Islam: il video del card. Turkson presentato dal prof. R. de Mattei
Il 13 ottobre 2012 il card. Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizie e Pace ha fatto proiettare all’assemblea dei Padri riuniti in Sinodo un video dal titolo “Muslism demographics” che mostra l’espansione dell’Islam in Occidente.
L’iniziativa ha suscitato il consenso di molti Padri ma anche la protesta di altri.
Vi presentiamo il video con il commento del prof. Roberto de Mattei.
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Islam: il video del card. Turkson presentato dal prof. R. de Mattei

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tutto la jihadismo del sistema massonico, sotto egida ONU, UE, USA, Bildenberg, FMi, Spa, FED, BCE, OGM, mcro,chip.. tu uccidi i dhimmi, loro non sono di nessuno, forse di Putin.] l’inevitabile tragedia contro, Israele e contro tutto il Genere umano.
19 ottobre 2012 , 08:29. I cattolici praticanti spariscono, le chiese diventano moschee. (di Giulio Meotti su Il Foglio del 18,10,2012) L’ultimo caso nella Loira francese. Da Amsterdam a Londra, centinaia di edifici cristiani trasformati in luoghi di culto islamici.
L’oriente è pieno di chiese trasformate in moschee, come la Omayyade di Damasco, la Ibn Tulun del Cairo e la cattedrale di Santa Sofia a Istanbul. Anni fa una profezia dello scrittore franco,romeno Emil Cioran gettò una luce sinistra anche sull’Europa: “I francesi non si sveglieranno fino a che Notre Dame non sarà diventata una moschea”. Si è tornati a citare Cioran ora che la chiesa di Saint,Eloi a Vierzon, fra la Loira e la Borgogna, diventerà un luogo di culto islamico. La diocesi di Bourges, in mancanza di fondi e fedeli, l’ha messa in vendita e l’offerta più significativa, oltre a quella di aziende e commercianti, è arrivata dall’Association des Marocains. La “scristianizzazione” della regione ha spinto a dismettere la chiesa. Su 27 mila abitanti soltanto trecento sono praticanti e vanno a messa una volta alla settimana. Il quotidiano Berry Républicain rivela che siano stati i fedeli, in accordo con la diocesi di Bourges, ad appoggiare la scelta di trasformarla in moschea. Recentemente sono usciti i dati sul cosiddetto “sorpasso islamico in Francia”, dove si costruiscono più moschee, e più di frequente, di chiese cattoliche, e ci sono più praticanti musulmani che cattolici. Il più noto leader islamico, Dalil Boubakeur, rettore della gran moschea di Parigi, ha ipotizzato che il numero delle moschee dovrà raddoppiare, fino a quattromila, per soddisfare la domanda. Al contrario la chiesa cattolica ha chiuso più di sessanta edifici sacri, molti dei quali sono destinati a diventare moschee secondo una ricerca del quotidiano Le Croix. Da anni gruppi musulmani stanno chiedendo ai cattolici il permesso di usare le chiese vuote, anche senza acquisirle, per risolvere i problemi di traffico provocati da migliaia di musulmani che pregano in strada.
Un fenomeno, quello della conversione delle chiese in moschee, comune a tutto il centro e nord d’Europa. In Olanda 250 edifici dove per oltre un secolo hanno pregato cattolici, luterani e calvinisti hanno cambiato di mano. Come la moschea Fatih Camii di Amsterdam, un tempo era una chiesa cattolica. O la chiesa di St. Vincentius, messa all’asta assieme ai confessionali, ai banchi, ai crocifissi e ai candelabri. A oggi oltre la metà della popolazione olandese fa parte dei “buitenkerkelijk”, i senza chiesa, così come i cattolici sono diminuiti del settanta per cento. L’islam è considerato la “religione più praticata” in Olanda. Lo scorso gennaio Soeren Kern, senior fellow del Gruppo di studi strategici di Madrid, ha sciorinato i dati sulla proliferazione di moschee in ex luoghi di culto cristiani. In Germania, a Duisburg, la chiesa cattolica chiude sei chiese. A Marxloh l’unica chiesa che sopravvive, quella di San Pietro e Paolo, chiuderà alla fine dell’anno. In tutto il paese quattrocento chiese cattoliche e cento protestanti sono state chiuse. Ad Anversa è allo studio la trasformazione delle chiese inutilizzate in moschee. La Scandinavia vive lo stesso fenomeno. Per citare un caso, la chiesa svedese di St. Olfos è per metà a uso dei musulmani. La principale moschea di Dublino è un’ex chiesa presbiteriana. In Inghilterra diecimila chiese sono state chiuse dal 1960, e per il 2020 si prevede la chiusura di altre quattromila. Per citare alcuni ex siti cristiani, ci sono la Central Mosque di Brent, la St. Mark’s Cathedral che oggi si chiama New Peckham Mosque e la ex chiesa metodista di Wesleyan. La moschea Didsbury, a Manchester, era una chiesa metodista, mentre una chiesa cattolica a Sydney, nella Nuova Scozia, diventerà presto una moschea. Anche a Clitheroe, nel Lancashire, le autorità municipali hanno concesso il permesso di trasformare una chiesa in moschea. Secondo i dati del Religious Trends nel Regno Unito, il numero dei frequentatori di chiese sta diminuendo a tale velocità che entro una generazione sarà tre volte inferiore a quello dei musulmani che vanno in moschea. (Giulio Meotti) ©, FOGLIO QUOTIDIANO


35 alleluia

tutto la jihadismo del sistema massonico, sotto egida ONU, UE, USA, Bildenberg, FMi, Spa, FED, BCE, OGM, mcro,chip.. l’inevitabile tragedia contro, Israele e contro tutto il Genere umano. Secondo un rapporto, metà dei “ribelli” sono di al Qaeda o estremisti islamici. (di Mauro Faverzani) Il mondo ha saputo del rapporto stilato dagli ispettori dell’Onu circa l’utilizzo di armi chimiche alle porte di Damasco lo scorso 21 agosto, rapporto che comunque non individua i responsabili dell’attacco. Decisamente meno noto, invece, ma non.. Continua a leggere
La posta in gioco in Siria
(di Valentina Colombo) Lo scorso 7 giugno, Mahmoud Abdel Gawad, inviato diplomatico dell’università islamica di al,Azhar al Cairo, ha dichiarato che l’istituzione cui appartiene si attende un passo avanti da Papa Francesco per potere riaprire un dialogo interrotto nel gennaio.. Continua a leggere
Che cosa si aspetta l’Islam dal Conclave
(di Valentina Colombo) «Pensiamo al futuro e aspettiamo di aprire una nuova pagina nei rapporti tra Chiesa cattolica e Islam. Attendiamo fiduciosi». Queste le parole di Abdullah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia della Grande moschea di Roma.. Continua a leggere
“La religione di Allah prevarrà su questa terra”
(icn,news.com) L’Islam è di gran lunga superiore agli Ebrei e ai Cristiani, ai Buddisti come agli Hindù Tempio buddista dissacrato dai Musulmani L’unica (legge) che Allah accetta è l’Islam e chiunque cerca qualsiasi altra (legge) che non sia l’Islam, non.. Continua a leggere
I nuovi martiri
(di Giulio Meotti su Il Foglio del 12,11,2012) “Immaginate la furia indescrivibile che scoppierebbe nel mondo islamico se un governo cristiano a Khartoum fosse responsabile della morte di centinaia di migliaia di musulmani negli ultimi trent’anni. O se terroristi cristiani.. Continua a leggere
Patriarca copto ortodosso egiziano: no a una costituzione ispirata alla sharia
Il Cairo (AsiaNews), Il nuovo patriarca della Chiesa copta ortodossa, Amba Tawadraus II, difende il ruolo dei cristiani e di tutte le minoranze nella futura Costituzione egiziana, ostaggio dopo degli islamisti dopo le elezioni vinte dai Fratelli Musulmani. Nel.. Continua a leggere
Gli sciiti a un bivio
(di Carlo Manetti) L’insurrezione dell’integralismo sunnita in Siria non è che l’ultimo episodio, in ordine di tempo, dello scontro che, fin dalla morte di Maometto (632) ha contrapposto la maggioranza sunnita dell’Umma, vale a dire l’insieme di tutti i musulmani,.. Continua a leggere
Ma il difficile è convertire i musulmani
(su http://www.chiesa) Nelle prime due settimane del sinodo sull’evangelizzazione, sette vescovi hanno rotto il silenzio su un argomento tabù: quello delle conversioni dall’islam al cristianesimo. Ecco che cosa hanno detto CITTÀ DEL VATICANO, 20 ottobre 2012, Forse non tutti.. Continua a leggere
Islam: il video del card. Turkson presentato dal prof. R. de Mattei
Il 13 ottobre 2012 il card. Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizie e Pace ha fatto proiettare all’assemblea dei Padri riuniti in Sinodo un video dal titolo “Muslism demographics” che mostra l’espansione dell’Islam in Occidente. L’iniziativa ha suscitato il.. Continua a leggere
I cattolici praticanti spariscono, le chiese diventano moschee
(di Giulio Meotti su Il Foglio del 18,10,2012) L’ultimo caso nella Loira francese. Da Amsterdam a Londra, centinaia di edifici cristiani trasformati in luoghi di culto islamici. L’oriente è pieno di chiese trasformate in moschee, come la Omayyade di Damasco,.. Continua a leggere 

38 alleluia

tutto la jihadismo del sistema massonico, sotto egida ONU. 30 novembre 2012 , 10:39.
Ma che democrazia d’Egitto. A crederci è solo Riccardi. (su l’Espresso blog) Il titolo di testa de “L’Osservatore Romano” dato alle stampe nel primo pomeriggio di martedì 27 novembre è inequivoco. In Egitto è in atto una “svolta autoritaria” contro la quale l’opposizione combatte una battaglia disperata. Ma per il ministro e fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi non è così. In visita al Cairo in questi stessi giorni, Riccardi ha tenuto lunedì 26 novembre una conferenza all’università di Al,Azhar che è stata tutto un inno alla democrazia trionfante in quel paese. “Sono molto contento, ha detto Riccardi, che oggi ci sia un Egitto democratico, forte non solo del prestigio della sua storia millenaria e del suo posto tra le nazioni, ma anche del prestigio della libertà”. Grazie alla primavera araba, ha proseguito,, “il Mediterraneo è divenuto un mare tutto democratico. Oggi la democrazia si sviluppa nei paesi mediterranei e ne informa la vita politica e sociale”. E riferendosi in particolare al paese che l’ospitava, ha detto ancora: “L’Egitto ha una storia di tolleranza. Ma oggi questi aspetti della vita sociale e della storia sono maturati e realizzati in un regime pienamente democratico con istituzioni parlamentari ed elettive. Questa democrazia è nuova ma, d’altra parte, ha radici antiche. In particolare si nota in Egitto e nel mondo arabo un forte rapporto tra la politica democratica e l’islam”. Riccardi ha eletto a faro di libero pensiero anche l’università nella quale parlava: “Parlo di questo in un luogo alto come l’università di Al,Azhar che, anche in tempi difficili, è stata sempre un faro di religione e di cultura. Anzi qui, ad Al,Azhar, si è sempre creduto che la pratica e lo studio della fede producessero cultura. Al,Azhar, nei secoli, non solo ha conservato la fede, ma ha anche mantenuto viva la cultura con l’umanesimo”. Accanto a lui c’era il grande imam di Al,Azhar, Ahmed Al,Tayyeb, uno che Riccardi conosce bene, per averlo avuto più volte ospite nelle parate multireligiose organizzate ogni anno dalla Comunità di Sant’Egidio.
Non importa che Al,Tayyeb sia lo stesso che, pur avendo firmato nel 2007 la “lettera dei 138 saggi musulmani” a Benedetto XVI, non si è trattenuto dall’approvare pubblicamente gli atti terroristici contro i civili in Israele e dall’attaccare furiosamente lo stesso papa per la preghiera da lui levata per le vittime della strage nella chiesa copta di Alessandria d’Egitto, alla fine del 2010. Martedì 27 novembre “Avvenire” ha pubblicato su un’intera pagina la conferenza di Riccardi al Cairo, col titolo: “Mediterraneo, mare di democrazia”.
Ma lo stesso giorno, oltre che su “L’Osservatore Romano”, una diagnosi diametralmente opposta è uscita anche in un editoriale di prima pagina di Angelo Panebianco sul “Corriere della Sera”. Il professore Panebianco ha preso le mosse dal “colpo di Stato con cui il presidente egiziano Mohammed Morsi ha concentrato nelle proprie mani tutti i poteri”. E ha proseguito: “I Fratelli musulmani hanno vinto le elezioni parlamentari dello scorso gennaio. Il presidente Morsi è stato scelto dagli elettori in giugno. Non basta per dire che l’Egitto è una democrazia? No. Perché la democrazia non richiede solo che i governanti siano stati liberamente votati da una maggioranza. Richiede anche che i diritti delle opposizioni siano rispettati ed esista sempre per loro la possibilità di battere in nuove elezioni i governanti in carica. La democrazia è, prima di tutto, un meccanismo per la sostituzione dei governanti tramite elezioni anziché rivolte armate. Ma se si creano condizioni che rendono impossibile per l’opposizione sfidare elettoralmente la maggioranza, allora la democrazia non c’è”. E ancora: “Sappiamo che di dittatura in questo momento si tratta e che i Fratelli musulmani hanno ora tutte le chiavi, ivi compresa la possibilità di farsi una costituzione su misura, per imporre un controllo permanente sul paese. […] La mossa di Morsi rischia di pregiudicare il futuro dell’Egitto. Ci sono là oggi le condizioni per l’instaurazione di una dittatura permanente. Si aggiunga anche che se nei Fratelli musulmani convivono, secondo gli esperti, correnti più pragmatiche e correnti intransigenti, va anche messa in conto la pressione esercitata dai salafiti (reduci da un ottimo successo elettorale), la corrente più radicale, e violenta, dell’islam sunnita. […] Se l’Egitto evolverà in dittatura islamica, ciò influenzerà tutto il Medio Oriente”.


40 alleluia

[ una legge fondamentale, del sistema massonico è: “se, qualcosa funziona bene, bisogna distruggerla!”] la massoneria in Vaticano! 08 febbraio 2014 , 12:36
FFI, consegnate le 8000 firme di Corrispondenza Romana, una nuova petizione internazionale è in rete. Cresce la pressione sulla Santa Sede per far cessare lo scandaloso caso dei Francescani dell’Immacolata, sottoposti a un vessatorio commissariamento per il loro attaccamento alla dottrina e alla liturgia tradizionale.
Mentre alcuni cardinali e vescovi che apprezzano l’apostolato di questo istituto religioso, hanno presentato a Papa Francesco una esauriente documentazione sul caso, il 4 febbraio sono state recapitate a mons. Paolo Parolin, segretario di Stato di Sua Santità e prossimo cardinale, le 8000 firme raccolte in due mesi da “Corrispondenza Romana” per chiedere le dimissioni di padre Fidenzio Volpi dal suo incarico di Commissario dei Francescani del’Immacolata (clicca qui per l’elenco). L’8 febbraio è iniziata inoltre una nuova raccolta internazionale di firme per chiedere che l’Ordine dei Francescani dell’Immacolata sia restaurato o possa ottenere un nuovo status, a propria libera scelta. La petizione chiede inoltre che sia pienamente implementato il motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum, che conferma la libertà per ogni sacerdote di celebrare la Santa Messa secondo il Rito romano antico. Le associazioni che hanno promosso la petizione sono: Pro Missa Tridentina (Germania); Ecclesia Dei Delft (Olanda); Vancouver Traditional Mass Society (Canada); la Ecclesia Dei Society della Nuova Zelanda e Una Voce Austria. Chi ha già sottoscritto l’iniziativa di Corrispondenza Romana, può aderire a questa nuova iniziativa cliccando qui.
francescani dell’Immacolata.
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Quattro studiosi in difesa dei Francescani dell’Immacolata
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06 febbraio 2014 ] la massoneria in Vaticano [ una legge fondamentale, del sistema massonico è: “se, qualcosa funziona bene, bisogna distruggerla!”] Un volume sulla vicenda dei Francescani dell’Immacolata, (di Attilio Conte) Nell’estate del 2013 è esploso il “caso” dei Francescani dell’Immacolata, inopinatamente “commissariati” dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata. Sulla vicenda è appena apparso un volume a più mani, curato da Carlo Manetti ed intitolato Un caso che fa discutere: i Francescani dell’Immacolata, (Fede&Cultura, Verona 2013, p. 234, € 19) che offre un quadro delle posizioni che sono state prese a livello mediatico. In altre parole, anziché ricostruire freddamente la vicenda “in terza persona”, Manetti ha raccolto direttamente i commenti (oltre che, naturalmente, i documenti) che hanno accompagnato l’evolversi della situazione. Notevoli le “penne” impegnate nel difendere la congregazione: Corrado Gnerre firma due pezzi, prima evidenziando la contraddizione di una Chiesa che, in nome di S. Francesco, colpisce chi ne applica più fedelmente la regola, quindi sottolineando alcune contraddizioni della Chiesa attuale, tra cui il paradosso dell’anticlericalismo,clericalista (con sacerdoti che si fanno insegnare la dottrina dai laici e poi pontificano su questioni politco,amministrative) oppure quello dell’antiautoritarismo,autoritarista (sacerdoti e vescovi ribelli ai superiori, ma inflessibili con i subordinati); il vaticanista Sandro Magister sottolinea il fatto che il commissariamento è avvenuto in contrasto con il “motu proprio” Summorum Pontificum di Benedetto XVI; Gnocchi&Palmaro difendono il diritto dei Francescani dell’Immacolata a seguire la propria spiritualità che li porta verso la liturgia tradizionale; Pucci Cipriani indica come causa scatenante, più che la Messa in rito antico, le critiche al Concilio Ecumenico Vaticano II, soprattutto con la pubblicazione da parte della casa editrice legata alla Congregazione di un saggio su questo tema di mons. Brunero Gherardini; Marco Bongi si dice esterrefatto dalla leggerezza con cui vengono accolte da un lato le affermazioni del cardinal Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e Presidente della Pontificia Commissione Biblica, che ha preso posizioni dubbie sul tema della verginità della Madonna, e dall’altro l’intransigenza dimostrata nei confronti dei Francescani dell’Immacolata; gli fa eco Lorenzo Bertocchi che parla, senza mezzi termini, di «forti con i deboli e deboli con i forti»; Francesco Colafemmina non risparmia strali a chi ha sostituito il fondatore nella guida dei FI, che ha a suo parere diretto responsabile dell’accaduto; e Mauro Faverzani lo affianca con il suo invito, rivolto ai frati «dissidenti» (e vincenti) ed al loro sito, ad una rilettura della vita di S. Francesco, a patto però che questa volta sia completa, per non trasformare il Santo di Assisi nel simbolo di ciò che non è, come un campione del dialogo con l’islam. Sulle colonne de “Il Foglio”, Francesco Agnoli cerca la causa del commissariamento soprattutto nelle invidie “interne”; Cristina Siccardi rilegge il questionario interno redatto dai frati, facendo notare (a suon di cifre) come la maggioranza dei confratelli non abbia apprezzato il commissariamento, ritenendolo inutile se non dannoso; Gianni Turco parla di «conformismo ideologico», più che di “sensus Ecclesiae” e Roberto de Mattei interviene con alcuni articoli di carattere prevalentemente storico e dottrinale. Ognuno dei circa quaranta interventi è preceduto da una breve nota che ne indica sinteticamente i contenuti e presenta il suo autore: ai nomi citati vanno doverosamente aggiunti quelli di Maria Pia Ghislieri, Andrea Sandri, Alessandro Speciale, il blogger Roberto ed Enrico, fondatore del sito Messainlatino.it. L’andamento del volume è, per forza di cose, rapsodico, ma il curatore non ha voluto, come accennato, semplicemente ricostruire la vicenda in maniera asettica, quanto far sentire la profondità dello sdegno suscitato nella comunità cristiana che ha avuto modo di conoscere e stimare i Francescani dell’Immacolata e che ritiene, come la maggioranza dei frati stessi, assolutamente fuori luogo il commissariamento: se si fosse voluto modificare qualche elemento del carisma francescano, sostengono, sarebbe bastato un capitolo straordinario della congregazione, e nulla più. Le cose sono andate diversamente ed hanno preso le forme di una vera e propria persecuzione. Il che non sarebbe di per sé gravissimo, il Cristiano deve essere pronto ad essere perseguitato in nome di Cristo, se in questa vicenda non fossimo di fronte a quello che Massimo Viglione definisce «il dolore cui non ci si abitua»: vale a dire quello che, anziché provenire da nemici dichiarati, giunge dai nostri stessi sodali. (Attilio Conte)
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[ le regole del potere, oggi, sono quelle spietate, di Macchiavelli, ecco perché, la virtù della civiltà abraico,cristiana, è stata calpesta, dai massoni Bildenberg, ecco perché, la guerra mondiale è inevitabile! ] 19 gennaio 2013. 16:55. Le Origini e la Partenza di Matteo El Ossi. Giovanni Scandiffio presenta nella rubrica dedicata alle letture il libro che racconta l’esperienza di conversione di Matteo El Ossi dall’Islam al Cristianesimo
Le origini e la partenza. dall’ Islam alla vera Fede
Prefazione. In questa fase buia del cristianesimo, infiltrato dal relativismo religioso e che finisce per essere islamicamente corretto, in un’epoca in cui la Chiesa è dilaniata dagli scandali finanziari e sessuali che accentuano le annose conflittualità interne di natura ideologica e legate alla gestione del potere, di fronte alla sfida cruciale portata dal radicalismo e dal terrorismo islamico che dilaga sulle altre sponde del Mediterraneo e minaccia sempre più l’Europa e l’Occidente, convertirsi dall’islam al cattolicesimo non può che essere una scelta che poggia su una solida fede e su un indomito coraggio.
In questa autobiografia Matteo, il nome acquisito con il battesimo, ci racconta la sua storia e ci spiega la realtà dell’islam così come lui l’ha vissuta dal suo interno. E’ la ragione per cui vale la pena leggerla con attenzione. Obnubilati da un’informazione che mistifica la realtà e che nel caso specifico dell’islam finisce per edulcorarlo sia per ignoranza sia soprattutto per paura di urtare la suscettibilità dei musulmani e di incorrere nelle ire degli estremisti che non esitano a vendicarsi con la violenza, il racconto della conversione di Matteo è una luce che ci aiuta a diradare le tenebre. Matteo ci aiuta a comprendere sia quali sono i dogmi fondanti di una religione annunciata nel Settimo secolo da un pastore povero e ignorante, trasformatosi in predone del deserto e feroce combattente, sia il percorso interiore che l’ha portato dall’islam ad aderire convintamente e fortemente al cattolicesimo. Lo fa in modo semplice, direi elementare, con il grandissimo pregio di risultare di facile accesso a tutti coloro che si avvicinano per la prima volta a questo tema che non è solo complesso ed ostico, ma soprattutto oggi più che mai interpella la nostra ragione e il nostro sano amor proprio perché in ballo c’è il futuro stesso della nostra civiltà. Consiglio a tutti di leggerlo. Il testo scorre velocemente e la comprensione dei contenuti è immediata. Ne uscirete sicuramente più arricchiti sul piano della conoscenza ma anche più fiduciosi in un futuro migliore. Se un giovane marocchino è oggi un italiano che ama l’Italia, ha sposato un’italiana e messo radici nella bellissima terra lucana, se un musulmano libero dentro ha scoperto il dono della fede in Gesù, significa che possiamo e dobbiamo coltivare la speranza. Matteo ci fa toccare con mano il fascino irresistibile, la forza travolgente e la bontà immensa del detto evangelico: “Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi”. Magdi Cristiano Allam (fonte: http://www.muniatintrantes.blogspot.it)
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[ il grottesco spettacolo della Politica, nelle false democrazie massoniche, del signoraggio bancario, rubato, chi, ha fatto vedere come un paradiso agli ucraici l’Europa? i massoni ucraini, che, sono al potere ovviamente! quella della Massoneria è una congiura di 4 secoli, e Putin non può fare l’ingenuo! ] 19 febbraio 2014 , 17:47. Ambizioni smisurate, pugili suonati e inutili idioti. (di Danilo Quinto) Le “ambizioni smisurate” di Matteo Renzi si scontreranno, nelle prossime settimane, con un ostacolo grande quanto un macigno: la povertà in cui versa il paese. Qualche giorno fa, il rapporto della Fondazione Banco Farmaceutico ha certificato che nel periodo dal 2007 al 2012 la povertà assoluta è cresciuta di circa il 60%: interessa il 6,8% della popolazione, quasi cinque milioni di persone. Le famiglie povere non si possono curare: spendono in media per la sanità 16,34 euro al mese (pari a circa il 2% dell’intero budget familiare), rispetto ai 92,45 di media delle famiglie italiane (3,7% del budget). La Comunità di Sant’Egidio ha documentato che nel solo Lazio 37mila bambini, l’8,69% del totale ‒ soffrono di indigenza alimentare. A Roma, dove vivono 910 mila minori, «non esistono adeguate reti di supporto per le famiglie». L’Istat, nel rapporto “Noi Italia”, rileva che nel Sud oltre 1/4 delle famiglie sono povere. La Confederazione Italiana Agricoltori sostiene che il 24,9% delle famiglie non può permettersi di mangiare carne o pesce ogni due giorni e il 70% riduce qualità e quantità del cibo. Non basterà un Ministro dell’Economia gradito all’Europa di Angela Merkel e di Mario Draghi o a De Benedetti, come ha raccontato l’ex Ministro Barca ‒ per affrontare questa catastrofe sociale. Né aiuterà il generico “job act” sul lavoro diffuso dalla giovane segreteria del PD. Occorrono centinaia di miliardi per rilanciare l’economia, insieme a operazioni strutturali che incidano su evasione fiscale, corruzione, burocrazia e spesa pubblica. Le decantate riforme costituzionali ‒ il cui contenuto peraltro è allo stato ignoto ‒ non c’entrano nulla rispetto a questi obiettivi. Potrebbero essere raggiunti solo con un Governo in grado d’interloquire con l’Europa delle banche e dei grandi speculatori internazionali, che costringono da anni l’Italia a rinunciare ‒ di fatto ‒ alla sua sovranità e hanno già imposto, per il prossimo anno, l’introduzione del fiscal compact. Un Governo politico, legittimato dal voto popolare, caratteristiche che il Governo che si annuncia non ha. Con qualche Ministero visibile, Renzi dovrà accontentare Monti e i centristi, che sanno di giocare le ultime carte, perché saranno spazzati via dalla nuova legge elettorale. Soddisfatto Alfano con la vice,presidenza e con il Ministero per Maurizio Lupi ai Trasporti, o, come dice Giuliano Ferrara, a Comunione e Liberazione, in vista dell’EXPO 2015, Renzi sancirà l’irrilevanza del Nuovo Centro Destra, che per sopravvivere dovrà aggrapparsi alla sua esperienza di Governo. Con buona pace di coloro che vorrebbero far credere che la formazione di Alfano possa costituire il punto di riferimento dei cattolici. Su questo versante, le insidie della situazione che si profila sono drammatiche, ignorate dalla quasi totalità dei mezzi d’informazione, compresi quelli d’ispirazione cattolica. Perfino “L’Osservatore Romano”, ha parlato di “peccato originale” dell’operazione in atto riferendosi alla sua natura extra,parlamentare, senza soffermarsi sul fatto che il “pragmatico” Renzi sa che per consolidare il potere deve anche cavalcare l’onda dei desideri che si vogliono spacciare per libertà: la legge sull’omofobia, il matrimonio omosessuale, l’indottrinamento sul gender e sulla sessualità per i bambini, eventualmente un modo più “moderno” per trattare la pedofilia, l’eutanasia, l’antiproibizionismo in materia di droga, l’insensata politica di accoglienza e integrazione nei confronti degli stranieri, che minaccia la sicurezza e l’identità cristiana dell’Italia. E via di questo passo.
Il futuro Presidente del Consiglio, che va a Messa tutte le domeniche, si precisa ‒ sa anche che andrà liscio come l’olio su questi temi, perché chi dovrebbe “gridare dai tetti” sa solo tacere. Per viltà e connivenza. (Danilo Quinto)
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Parlamento Europeo: riparte l’offensiva omosessualista. Gli eurodeputati tradiscono il popolo. (di Paolo Deotto su Riscossa Cristiana del 05,02,2014) Approvata la “relazione Lunacek”. I potentati tanatofili sono scatenati: quello che preparano e per cui lavorano con energia davvero demoniaca è la distruzione della civiltà. Opporsi, con ogni mezzo, è un preciso dovere di tutti. Ne abbiamo brevemente già parlato ieri sera: il Parlamento Europeo ha approvato la “relazione Lunacek”, così chiamata dal nome della eurodeputata austriaca del gruppo dei Verdi che l’ha proposta. Questa relazione rappresenta la ripresa in grande stile dell’offensiva omosessualista, dopo che la “relazione Estrela” era già stata respinta dagli eurodeputati nello scorso mese di ottobre, anche per la pressione delle innumerevoli manifestazioni popolari di opposizione alle follie omosessualiste. Consigliamo ai nostri lettori di prendere visione dell’articolo sulla Bussola Quotidiana, dove viene ben evidenziato ciò che con ogni ragione si può definire il TRADIMENTO perpetrato da politici che o sono complici o sono incoscienti che votano senza capire cosa stanno facendo. Le elezioni europee sono alle porte: leggiamo con attenzione quanto è accaduto e regoliamoci in conseguenza. La “promozione” delle tendenze sessuali più svariate e innominabili al rango di “diritti umani”, in difesa dei quali si dovranno applicare anche sanzioni penali (mettendo il bavaglio a ogni dissenso) e sui quali dovranno essere indottrinati anche i bambini, già dalla scuola materna, rappresenta “una dittatura del massmediatico, del politicamente e del culturalmente corretto, che trova una tradizione cattolica ignorata dalla maggior parte dei giovani, ignorata perché la maggior parte di quelli che doveva parlargliene non gliene ha parlato in modo adeguato; trova una trama di vita sociale debolissima sul piano personale, sul piano della coscienza umana, sul piano della consapevolezza dei valori etici fondamentali; insomma trova un popolo disintegrato, che rischia di subire una dittatura senza neanche la nobiltà dell’opposizione”. (S.E. Mons. Luigi Negri). Ovviamente è grande la soddisfazione dei rappresentanti delle varie associazioni che da anni vanno imponendo una visione della vita e dei rapporti affettivi che contraddice tutte le evidenze naturali. Flavio Romani, presidente nazionale dall’Arci,gay, gioisce e già sogna un mondo stralunato, dove le ossessioni e le patologie saranno “diritti” difesi da norme penali e dove ogni dissenso sarà schiacciato. Riportiamo un importante inciso dell’articolo della Bussola: “E qui sta tutta la pericolosità della relazione Lunacek. Nonostante essa resti giuridicamente non vincolante per gli stati membri (non bisogna smettere di ricordarlo), essa rischia di rappresentare una scusa per la prossima Commissione europea di aprire una discussione su una direttiva in questo ambito, realizzando una “legge Scalfarotto” comunitaria. La principale lobby gay, ILGA Europe, ha già esultato rivendicando la trasversalità politica del voto di ieri”. Leggiamo con attenzione: la trasversalità politica del voto. Non è qui il luogo e il momento per chiedersi se e quanti assegni da trenta denari ciascuno siano in circolazione. Guardiamo ai dati di fatto e sappiamo, una volta in più, cosa sono le istituzioni europee: casse di risonanza delle potenti lobby. I cittadini, i loro reali bisogni, la difesa dei loro reali diritti, non trovano posto in queste congreghe di sciagurati. Dobbiamo difenderci e respingere con ogni mezzo questa offensiva omosessualista, il cui prossimo obiettivo è la corruzione della gioventù, la rovina morale, psichica e anche fisica dei nostri figli. A tal fine ricordiamo ancora il Convegno di sabato 8 febbraio a Padova, per la presentazione del Comitato “Nel nome dell’Infanzia”.
I potentati tanatofili sono scatenati: quello che preparano e per cui lavorano con energia davvero demoniaca è la distruzione della civiltà. Opporsi, con ogni mezzo, è un preciso dovere di tutti.

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tutta la perversione del sistema massonico occidentale! [ tutti i monopoli, sono dello unico, monopolio, del Fmi, Spa, Banca Mondiale, quindi, anche la nostra informazione, è corrotta, deviata ideologicamente! il ricatto della finanza, e del pubblico finanziamento, ai Media, hanno reso, tutti i media, un solo branco di pecore! più nulla di corretto, realmente vero, funzionale, logico, quindi, può esistere, il tutte le nostre istituzioni, a livello mondiale. perché, ogni atto di eroismo, virtù, intraprendenza, indipendenza, sarà punito! questo è vero, anche, a scuola, dove i docenti non hanno un potere da spartirsi, quindi, figuriamoci, cosa può avenire in altri ambinti ] 20 febbraio 2014, 20:38. Putin invia a Yanukovych il mediatore da lui richiesto. Il Presidente russo Vladimir Putin, su richiesta del Presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovich invia a Kiev Vladimir Lukin come mediatore nei negoziati con l’opposizione. “Su iniziativa di parte ucraina si è avuta una conversazione telefonica tra il Presidente Putin e il presidente Yanukovich, nel corso della quale il Presidente dell’Ucraina ha chiesto al Capo di Stato russo di inviare a Kiev in rappresentanza russa un mediatore, in grado di partecipare ai negoziati con l’opposizione” ha detto un portavoce del leader russo Dmitry Peskov.

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[ non c’è, un freno alla predazione, del sistema massonico, ecco cosa significa, avere un solo: Fondo Monetario Internazione: di proprietà di Spa Rothschild, Illuminati, Bush, 322, quindi, le vostre vite, sono nelle mani della loro benevolenza, ed è un bene per voi, che, loro sono i satanisti! quale è il vero scopo, delle sanzioni UE? legittimare tutti i delitti della Piazza, perché, questo è un colpo di Stato, del Sistema massonico, Bildenberg, sleale, contro, la Russia! ] 20 febbraio 2014, 21:36. A Kiev i negozi iniziano ad esaurire i prodotti di prima necessità. © Fоtо: «La Voce della Capitale». I cittadini di Kiev che si recano ad acquistare i prodotti di prima necessità nei negozi nella capitale ucraina, notano con allarme che i ripiani di molti di essi rimangono vuoti. la domanda dei consumatori non soddisfatta è naturalmente principalmente su pane, cereali, farina, zucchero, pasta, verdure, uova e latte. Lunghe code si osservano nelle strade di Kiev vicino ai bancomat. In precedenza, diverse banche hanno annunciato la chiusura e l’evacuazione dei propri uffici da Kiev. Nei pressi delle stazioni di rifornimento di carburante a Kiev si formano lunghe code. Molti di loro finiscono la benzina, qualche stazione non riesce più ad erogare carburante. Il ministero degli Interni ucraìno ha consigliato per motivi di sicurezza di non utilizzare veicoli personali e meglio ancora di non uscire di casa.

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[ notizie dall’unico governo mondiale massonico, per un unico fondo monetario! oh scusate, questo esiste già, da molti secoli! ] 20 febbraio 2014, 22:50. L’ UE ha imposto contro l’Ucraina sanzioni e embargo di armi. L’ UE ha imposto sanzioni contro l’Ucraina e l’embargo su esportazione di armi e attrezzature per la polizia”, ha detto oggi l’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Catherine Ashton, sulla base di una riunione d’emergenza dei ministri degli Esteri dell’Unione europea in Ucraina. “Di fronte alla crescente violenza, il Consiglio UE ha deciso di imporre sanzioni mirate e il congelamento delle attività finanziarie dei responsabili delle violenze. Inoltre, abbiamo confermato la decisione di sospendere le licenze per la fornitura di materiale militare e di polizia.” ha detto la Ashton.

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[ non possiamo accettare, la logica dei kamicaze, sotto egida ONU, il protettore del terrorismo internazionale, USA LEGA ARABA, perché, questo, non è un combattimento leale, ma, la strategia, bardasta, di quel bastardo del re della Arabia SAudita! ] Nelle vicinanze della frontiera turco,siriana presso il villaggio di Es,Selam vi è stato un attacco terroristico, che ha ucciso almeno 24 persone, e ne ha ferito altre 40.
Secondo i dati preliminari, la bomba era stata collocata in una macchina esplosa nei pressi del valico di frontiera siriano. Tutte le vittime e i feriti sono cittadini siriani.
20 febbraio 2014, 23:35. Più di 20 persone sono state uccise in un attentato suicida in Siria

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[ sono lucidi nel vedere i loro diritti, ma, sono totalmente ciechi, nel vedere i loro doveri! libertà di coscienza, libertà di religione, principio della reciprocità! ecco perché, non possono avere il nucleare, un solo minuto di più! ed ovunque, sono, in azione gli jihadisti, devono essere previsti i droni, in modo sistematico, iniziando dalla Siria! ] 20 febbraio 2014, 20:40. Ayatollah iraniano annuncia la jihad economica contro l’Occidente. Il leader supremo dell’Iran l’Ayatollah Ali Khamenei ha dichiarato la “jihad economica” contro le sanzioni imposte al Paese dalle potenze occidentali. L’ayatollah ha esortato le autorità a individuare autonomamente i “clienti strategici” e i modi per diversificare le esportazioni. Inoltre, ha proposto di consentire alle imprese private la fornitura di prodotti petroliferi all’estero. Khamenei ha anche consigliato di fare una riforma globale dei mercati finanziari, una politica per ridurre il consumo di energia nel Paese e di realizzare operazioni di baratto su vasta scala nell’esportazione.

Kiev: situazione appesa ad un filo.
La drammatica situazione in Ucraina è in continuo sviluppo. Piazza Maidan, scenario di incendi, granate, confusione e vittime rimane stabilmente occupata dai manifestanti. Tutto è appeso ad un filo. Basta una scintilla per riscatenare l’incendio.
L’Ucraina si sta trasformando nella Libia.
Tutti i discorsi sul fatto che si possa fermare lo spargimento di sangue e proseguire il dialogo politico, sono nient’altro che un pio desiderio. L’Ucraina è ora a metà strada tra il trasformarsi nella Libia europea, o nella nuova Jugoslavia. Per ora, lo scenario più probabile, purtroppo, sembra quello libico.
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non è vero, che, internet è libero! internet è una gabbia! l’intelligenza artificiale, legge il tuo indirizzo, e ti fa ritornare, indietro, i risultati delle tue ricerche, su tutti i motori di ricrca, ma, gli altri, non è quello che, vedranno, insieme a te! chi non cercare intenzionalmente, il tuo indirizzo, perché già lo conosce? non lo troverà! questa è l’era di satana, il controllo globale, del grande fratello. l’organismo satanico mondiale già, esiste, e cerca vitalità, energia, consenso e corruzione, per imporsi sul, contro, genere umano, definitivamente! in questo contesto non si può parlare di democrazia, infatti noi non abbiamo la sovranità monetaria, e siamo pieni, di loggy segrete massoniche, che, rendono la politica una truffa!
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